25 mar 2010

la scuola pubblica non deve costare: parola di mariastella

Il Ministro Gelmini in una recente intervista ha dichiarato che per le scuole saranno in arrivo 10 milioni di euro in più per il funzionamento. L'intervista, rilasciata al quotidiano "Il Messaggero" (clicca qui) lo scorso 24 marzo, fa riferimento al caos determinato dalla riforma delle scuole superiori.

Ma una domanda (e la relativa risposta) interessa tutto il mondo della Scuola. La riportiamo per esteso:

(domanda) I presidi denunciano: non abbiamo un soldo in cassa, non siamo in grado di garantire le spese correnti. C’è chi chiede contributi volontari alle famiglie.
(risposta) Una task-force del Ministero si sta occupando del problema. Sicuramente per il prossimo anno dovremo stanziare risorse per le spese ordinarie, una cifra da quantificare, saremo nell’ordine di 10 milioni di euro. Viene però da chiedersi come mai, a fronte di risorse limitate per tutti, alcune scuole chiedono il contributo volontario alle famiglie e altre no. Qui entra in gioco la capacità gestionale dei dirigenti. Sicuramente c’è una rigidità nell’impostazione del bilancio, magari le scuole sono in sofferenza per le spese correnti e hanno residui attivi inutilizzati. Noi vogliamo introdurre la massima flessibilità nella gestione delle spese, sarà il dirigente a decidere le priorità. Ma con troppa leggerezza si chiedono contributi alle famiglie. Sono assolutamente contraria, va evitata questa prassi un po’ lamentosa e in pochi casi giustificata. La scuola pubblica non deve costare.

Divertente, la Gelmini, se non fosse che affermazioni del genere sono pura propaganda elettorale a pochi giorni dalle elezioni amministrative. Facciamo insieme due conti.

La Finanziaria 2010 ha tagliato per il funzionamento, rispetto all'assestamento di bilancio del 2009, circa 100 milioni, da 350 milioni circa si è passati a 250 milioni (clicca qui). La riduzione è stata quindi più o meno del 28%. Dieci milioni rispetto a 250 milioni rappresentano un incremento del 4%, ma il taglio è pur sempre consistente perché 90 milioni sono il 26% circa di 350 milioni.

Ancora un calcolo, semplice semplice.

Le scuole italiane sono circa dieci mila e dunque dieci milioni di euro corrispondono esattamente a 1.000 euro per istituzione scolastica. Che può fare con 1.000 euro una scuola, come la nostra, con oltre 1.000 bambini? Lo sforzo del Ministero risulta del tutto inadeguato rispetto alle necessità e alle dimensioni del problema. Propaganda appunto.

Una sola frase della Gelmini salviamo, l'unica sensata che le abbiamo mai sentito pronunciare: "La scuola pubblica non deve costare". Peccato che si tratta di una dichiarazione priva di significato nella bocca di chi sta procedendo alla demolizione della Scuola Pubblica.

La Gelmini, nell’intervista, tira in ballo la capacità gestionale dei Presidi.

Ecco cosa ne pensa il presidente dell'Anp (Associazione Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola), Giorgio Rembado: «Vorrei sfidare qualsiasi dirigente d'azienda a gestire la propria impresa a risorse zero» ed ancora «Dissento totalmente. La situazione che sta a monte della decisione di molti presidi di chiedere alle famiglie un contributo - spiega - è l'urgenza di far fronte a un vero dissesto finanziario. Le scuole non hanno avuto alcun euro per il loro funzionamento. La cosa è cominciata nel 2000 ma nel 2008 siamo arrivati all'azzeramento totale di risorse» (fonte: Il Messaggero del 24 marzo).

14 mar 2010

i miei studenti vivono sottoterra

Dello sgombero di via Rubattino ce ne siamo occupati lo scorso 21 novembre 2010 nel nostro blog (clicca qui).

Avevamo segnalato come maestre, genitori e alunni delle tre scuole della zona di Lambrate si fossero mobilitati pubblicamente per difendere il diritto ad andare a scuola dei bambini rom dell'ex campo di via Rubattino.

Molti di questi bambini, dopo lo sgombero, sono finiti a Segrate, da cui sono stati nuovamente sgomberati lo scorso 15 febbraio. Altri bambini, invece, sono disseminati per la città.

Come i fratellini C. e R. che sono alla Bovisa dove 8 famiglie vivono nelle fondamenta di un palazzo mai terminato: “Ombre spaventate, che non escono nel prato per non essere viste”.

Una delle “maestre dei rom”, Flaviana Robbiati, ha scritto una lettera aperta per denunciare le spaventose condizioni di vita di queste famiglie. Ecco il testo della bellissima lettera: CLICCA QUI.

resoconto incontro "consigli di istituto milano e provincia"

Il giorno 9 marzo alle ore 18.00 presso l'Istituto Comprensivo Casa del Sole di Milano si è tenuto il secondo incontro del Coordinamento Milanese dei Consigli di Istituto.

Erano rappresentati 32 Consigli di Istituto/Circolo tra Presidenti e Consiglieri, partecipazione da considerarsi molto positiva.

Il primo "giro" di interventi ha consentito di fare il quadro della situazione relativa all'approvazione del Programma annuale in ogni Istituto. La quasi totalità degli Istituti hanno approvato i programmi con una modalità "ibrida" tra le indicazioni ministeriali (Nota 9537 del 14/12/09) e le indicazioni dell'ASAM, cercando di inserire nel Quadro Z meno fondi possibili. Quasi tutti i Consigli hanno deliberato una lettera da inviare agli organi competenti (Ministero, USR, USP ecc.) in cui evidenziare le difficoltà finanziarie e in cui richiedere il saldo dei crediti attivi vantati nei confronti del Ministero dal 2005 ad oggi.

Molti Consigli hanno promosso iniziative di informazione e sensibilizzazione dei genitori attraverso comunicati, assemblee o altro.

Alcune scuole hanno evidenziato il problema del contributo volontario richiesto alle famiglie in sede di iscrizione, con cifre anche molto significative soprattutto per le scuole superiori. Anche un Istituto Comprensivo di recente istituzione (primaria + superiore I grado) ha dovuto richiedere tale contributo.

Gli interventi successivi hanno evidenziato diverse proposte per il futuro:

1) Volontà di formalizzare la costituzione del Coordinamento dei Consigli di Istituto di Milano e provincia, superando l'attuale organizzazione di semplice mailing.list.
2) Condividere tutti i documenti elaborati dalle singole scuole.
3) Stilare una lettera come Coordinamento da inviare agli organismi preposti e alla stampa in cui sottolineare le difficoltà delle scuole, richiedere un piano di rientro dei crediti pregressi (residui attivi), richiedere finanziamenti sufficienti al buon funzionamento delle scuole, vincolare i contributi volontari dei genitori all'arricchimento dell'offerta formativa. Le firme dei Consigli di Istituto verranno raccolte il 21 marzo in occasione della giornata "laprimaverascuola" organizzata dal Comitato di Zona 3 per una scuola di qualità.
4) Dare seguito all'offerta di alcuni genitori giuristi per valutare la possibilità di azioni legali nei confronti del Ministero riassumibili per ora in questi successivi passi: a) inviare una lettera di avviso di apertura di procedura di "messa in mora" qualora il Ministero non ottemperi al proprio dovere di saldare i debiti pregressi con le scuole; b) procedura di "messa in mora"; c) azione di rivalsa delle scuole nei confronti del Ministero. È evidente che per questi passi è indispensabile la collaborazione con i dirigenti scolastici.
5) Dotarsi di un sito/blog, utilizzando ad esempio il portale www.forumscuole.it al cui interno organizzare una propria sezione.
6) Coordinarsi a livello nazionale con altri Coordinamenti analoghi sorti in altre regioni/provincie.
7) Adesione alla campagna "La scuola va a rotoli" con una prima consegna di rotoli alla direzione scolastica regionale in occasione dello sciopero del 12/3 e con una seconda raccolta in occasione dell'iniziativa organizzata dal Comitato di Zona 3.

Per il Coordinamento, Alberto Ciullini, Presidente Consiglio Istituto Comprensivo Franceschi, Milano

IC Franceschi, IC Casa del Sole, IC Cuoco Sassi, Liceo Artistico Brera, IC Di Vona-Speri, IC Confalonieri, Liceo Scientifico Volta, IC Quasimodo, IC Pascoli, IC Locchi, IC Russo, IIS Cremona-Zappa, IC Barozzi, Liceo Classico Carducci, IC Stoppani, IC Scarpa, Circolo Pini, IC Don Orione, IC Borsi, Circolo Arcadia-Baroni-Feraboli, IC Galvani, Itsos Steiner, SMS Maffucci-Pavoni, Circolo Nolli Arquati, IC Madre Teresa Calcutta, IC F. d'Assisi, IIS Molinari, SMS Monteverdi-Colorni, Liceo Scientifico Tecnico Ettore Conti, IC Vallagarrina, Liceo Virgilio, IC Costa Cinisello Balsamo

2 mar 2010

la scuola va a rotoli, e noi? il 12 marzo facciamoci sentire

I continui tagli ai fondi delle scuole, cui assistiamo impotenti da dieci anni, costringono i genitori a sostenere sempre maggiori costi per avere una scuola sempre meno efficiente.
Ai nostri figli viene progressivamente sottratto il diritto non solo ad una scuola di qualità, ma che garantisca persino la sicurezza.

Gli ultimi tagli fatti e programmati hanno provocato:
  • giornate di lezione perse per mancanza di nomine di supplenti
  • preziose compresenze usate per fare da tappabuchi alle assenze per malattia
  • insegnanti di sostegno negati
  • classi numerose a dispetto dilla qualità didattica e di ogni norma sulla sicurezza
  • gessi, libri, carta, detersivi e carta igienica centellinati o mancanti
  • ore di pulizia tagliate.

Come sarà la scuola di domani? Sporca, spoglia, sovraffollata e ignorante!


Dalla MailingList Genitori e Scuola è nata l'idea di proporre per il 12 Marzo 2010, data dello sciopero del mondo della Scuola, una giornata di protesta dei genitori. La Scuola va a rotoli?

E allora il 12 Marzo teniamoci a casa i bambini. Eppoi esponiamoli questi rotoli, sulle cancellate delle scuole, ad esempio, o ovunque capiti per suscitare curiosità e attenzione.

Portiamoli in manifestazione, depositiamoli davanti al Miur, ai provveditorati e alle prefetture, per denunciare lo Stato insolvente che non dà alle scuole quanto promesso gettandole sul lastrico, coi bilanci in rosso al punto da costringerle a non chiamare i supplenti per periodi anche lunghi o ad usare i contributi dei genitori per acquistare detersivi per il pavimento e carta igienica anziché finanziare progetti e materiale didattico.