Ventitré gradini per altrettante vittime delle mafie. Con l'obiettivo di
rinnovarne la memoria e riflettere. Istituto professionale di stato
“Vincenzo Telese” di Ischia: qui si formano futuri direttori d’albergo e
chef, barman e agricoltori. Ma soprattutto cittadini. Ed è in questa
ottica che, in collaborazione con “Libera”, martedì 16 maggio è stata
inaugurata la scala della legalità. Docenti e allievi hanno accolto –
tra gli altri - il rappresentante regionale di Libera contro le mafie.
don Tonino Palmese, e il responsabile provinciale di Libera, Antonio
D’Amore. Dalla viva voce di alcuni dei familiari delle vittime innocenti
della camorra gli studenti hanno ascoltato le storie di chi ha pagato
con la vita il proprio impegno nella quotidiana lotta alle
organizzazioni criminali. “Mia mamma è morta a 35 anni: la mafia
uccide, ma uccide anche il silenzio. Non abbiamo bisogno di eroi, ma
ognuno di noi può decidere da che parte stare”, ha raccontato Emanuela
Sannino, orfana di Paola Scamardella, che ha presenziato all’evento
insieme a Luciana Di Mauro, vedova di Gaetano Montanino, e Francesco
Clemente, figlio di Silvia Ruotolo.
Sui gradini colorati, inaugurati con il taglio del nastro e realizzati
nell’ambito del progetto “Scuole abitate”, con finanziamento dei fondi
Port Campania - i nomi di Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato, Peppino
Impastato, Boris Giuliano, Orlando Legname, Carmelo Ianni, Pio La Torre,
Carlo Alberto Dalla Chiesa, Bruno Caccia, Antonio (Ninni) Cassarà,
Mauro Rostagno, Rosario Livatino, Antonino Scoppeliti, Libero Grassi,
Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rita Atria, Pino Puglisi, Peppe
Diana, Luigi Coluccio, Lea Garofalo, Angelo Vassallo e Roberto Mancini.
“I loro nomi - ha sottolineato il professor Mario Sironi, dirigente
dell'istituto - saranno un monito per i nostri ragazzi perché
allontanino da loro ogni forma di illegalità, ma anche un invito
quotidiano a non abbassare mai la testa di fronte alle ingiustizie”.
http://napoli.repubblica.it, 17 maggio 2017
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