Rassegna stampa:
- Una scelta contro lo status quo [clicca qui]
- Wu Ming: «Un punto di non ritorno su scuola pubblica e sussidiarietà» [clicca qui]
La scuola pubblica ha vinto il referendum di Bologna nonostante una larga
alleanza di forze politiche ed economiche abbia sostenuto l’opzione B
con tutto il proprio peso. I cittadini, invece, hanno colto lo spirito
democratico e propositivo di questo appuntamento e hanno difeso la
scuola pubblica con il proprio impegno e la propria partecipazione, per
rilanciarla come una priorità della politica. Un risultato del quale
l’Amministrazione dovrà tenere conto, a partire dal Consiglio comunale
che entro tre mesi ha l’obbligo di deliberare in merito.
Oggi le ragioni della scuola pubblica escono rafforzate dal referendum
di Bologna: i diritti contano, i cittadini contano. Questo risultato è
nell’interesse di tutti e del modello di convivenza e di civiltà che la
nostra città ha sempre avuto. Bologna non ci sta a lasciare fuori
qualcuno dalla scuola pubblica e si riprende il suo ruolo di
avanguardia, lanciando un messaggio al Paese: la scuola di tutti, laica e
gratuita, è un bene comune e deve rimanere un diritto come sancito
dalla nostra Costituzione.
Nuovo Comitato Articolo 33, 26 Maggio 2013
Risultati definitivi:
I nostri post sul referendum di Bologna: [5 maggio 2013] e [17 maggio 2013]
Il sito del Comitato Articolo 33 [clicca qui]
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