Mercoledì
11 Marzo 2015 viene presentato a Milano il progetto “Dixan per la scuola”.
Si tratta di un’iniziativa della Henkel, multinazionale che opera in tre
settori: detergenza, cosmetica, adesivi e tecnologie. Il progetto
risale al 2000 e si avvale come mascotte del professore Dix, un
personaggio che viene fatto entrare nelle scuole “con un obiettivo
ambizioso: sensibilizzare le nuove generazioni su temi di grande
rilevanza sociale attraverso percorsi didattici multidisciplinari”.
Nel
passato ci siamo più volte occupati delle aziende che entrano nelle
scuole per pubblicizzare i loro prodotti: il mondo della scuola costituisce un ambito molto appetitoso per
il mercato [clicca qui].
Pur
non avendo mai rinunciato alla “resistenza”, avevamo ultimamente smesso di segnalare gli ormai innumerevoli casi con cui, spesso sotto il paravento
dell’impegno sociale, si cerca di trasformare le nostre scuole in suk, con
l’aperta complicità di dirigenti, insegnanti e genitori.
Stavolta
siamo però rimasti colpiti dell’enfasi con cui il progetto viene
presentato a Milano. Addirittura a Palazzo Marino, alla presenza di
Francesco Cappelli [clicca qui], Assessore all’Educazione e all’Istruzione del Comune
di Milano. Abbiamo pertanto deciso di informarci.
Il progetto della Henkel coinvolgerà 100 istituti scolastici in venti città italiane con l'obiettivo dichiarato di raccogliere indumenti a favore di AI.BI. - Amici dei bambini - un’associazione attiva in tutto il mondo per
combattere l'abbandono minorile con l'adozione internazionale, l'affido,
il sostegno a distanza.
Funziona
così: nelle scuole italiane toccate dal tour arriva un furgoncino da
cui scende il professor Dix. I ragazzi partecipano ad una lezione per “familiarizzare
con temi importanti come la solidarietà, la sostenibilità, il risparmio
delle risorse, i consumi responsabili, il riuso”. Agli studenti e
alle loro famiglie viene quindi chiesto di partecipare alla raccolta
di indumenti. Presso la scuola verrà collocato un grande contenitore
che sarà ritirato dopo qualche settimana. Il ricavato della raccolta
andrà all'associazione Amici dei bambini.
Gli
studenti e le famiglie riceveranno un sacchetto in cui riporre gli
indumenti, un campione di Dixan [!!] e una copia del libro "Il professor
Dix e un calzino sul piede di guerra. La vera storia degli abiti
dimenticati", appositamente scritto e illustrato per il progetto da due
autori per bambini: la scrittrice Annalisa Strada e l'illustratore
Libero Gozzini.
A
Milano le scuole coinvolte saranno 30. E quella che raccoglierà il
maggior numero di vestiti, riceverà i biglietti per postare “tutti i
suoi bambini ad EXPO 2015”.
La Henkel, tramite il suo marchio Dixan, si fa dunque tramite tra la scuola e AI.BI.
per raccogliere indumenti usati. In cambio offre un campione di
detersivo e un libro. Ed una lezione su solidarietà e consumo
consapevole. Detersivi, plastica, impegno sociale, Expo, il Comune di Milano promotore dell’iniziativa milanese. E i bambini meccanismo fondamentale di questo ingranaggio.
Viene da chiedersi quale modello pedagogico possa mai valutare positivamente l'ingresso nelle scuole di una forma di propaganda commerciale particolarmente subdola perché mascherata da iniziativa educativa e a carattere sociale. Quale serio pedagogista possa rallegrarsi del fatto che i bambini siano spinti a collegare temi importanti come "sostenibilità", "risparmio delle risorse" o "solidarietà" con il marchio di un'azienda multinazionale. Quale educatore giudicherà opportuno che una lezione su temi di etica e di cultura ambientale e civile venga tenuta da un "professor Dix" che regala fustini di detersivo, nella migliore tradizione della pubblicità televisiva, da Carosello in poi. Se pedagogisti del genere ci sono, si facciano avanti, per favore, e provino a illustrarci le loro ragioni. Siamo tutt'orecchi.
E Francesco Cappelli che ne pensa? Che racconterà mercoledì a Palazzo Marino? Potrebbe leggere un brano del libro distribuito ai ragazzi, insieme al flacone di detersivo, ad esempio i consigli del professore Dix al termine del secondo capitolo: " [...] E attenzione alla quantità di detersivo. Le dosi consigliate sono indicate sulle confezioni e metterne troppo sarebbe uno spreco: le aziende attente alla sostenibilità come Henkel producono detersivi a base di sostanze lavanti biodegradabili ed efficaci con minime dosi [...]".
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