Con l’articolo 9 del D.L. 145/2013
[il testo] il Governo ha introdotto un provvedimento fiscale per favorire la
diffusione della lettura, ovvero il riconoscimento di un credito d’imposta sul
reddito delle persone (fisiche o giuridiche) pari al 19% sulle spese sostenute
per l'acquisto di libri muniti di codice ISBN, un numero che identifica in modo
univoco e a livello internazionale un libro [che cos’é l’ISBN].
Il credito di imposta è previsto per una spesa massima di 2.000 euro, di cui 1.000 euro per i libri di testo scolastici e universitari e 1.000 euro per tutte le altre pubblicazioni (ovvero per i libri non scolastici e universitari). Sarà pertanto possibile godere annualmente di un credito di imposta massimo di 380 euro (190 euro per i libri scolastici e 190 euro per gli altri libri.
L’agevolazione fiscale NON vale per i libri in formato digitale, gli “ebook” (ricordiamo che mentre ai libri viene applicata l’IVA agevola al 4%, gli ebook rientrano nella categoria dei prodotti elettronici e scontano, pertanto, un’imposta con aliquota ordinaria al 22%).
Ma l’agevolazione vale per l’usato? L’acquisto deve essere effettuato esclusivamente in libreria o il libro può essere acquistato anche on-line?
Per conoscere le modalità per usufruire di questa opportunità, occorre attendere il decreto del Ministero dello sviluppo economico che dovrà essere emanato entro 30 gg dall’adozione del provvedimento (24 dicembre 2013).
Segnaliamo inoltre che l’articolo 9 prevede un tetto massimo a copertura delle detrazioni di 50 milioni di euro all’anno. Secondo il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2013 [il testo del rapporto] dell’Associazione Italia Editori, il giro d’affari del libro in Italia si attesa intorno ai tre miliardi di euro (anno 2012). Con l’aiuto di una calcolatrice, rileviamo che il 19 per cento di 3 miliardi è 570 milioni, non 50 milioni. Dunque questo importo è sufficiente a coprire meno di un decimo del fabbisogno italiano di lettura.
E poi, basterà trattare il libro come un elettrodomestico per aumentarne le vendite, per favorire la diffusione della lettura?
In attesa del decreto attuativo chiediamo la fattura ai librai.
Il credito di imposta è previsto per una spesa massima di 2.000 euro, di cui 1.000 euro per i libri di testo scolastici e universitari e 1.000 euro per tutte le altre pubblicazioni (ovvero per i libri non scolastici e universitari). Sarà pertanto possibile godere annualmente di un credito di imposta massimo di 380 euro (190 euro per i libri scolastici e 190 euro per gli altri libri.
L’agevolazione fiscale NON vale per i libri in formato digitale, gli “ebook” (ricordiamo che mentre ai libri viene applicata l’IVA agevola al 4%, gli ebook rientrano nella categoria dei prodotti elettronici e scontano, pertanto, un’imposta con aliquota ordinaria al 22%).
Ma l’agevolazione vale per l’usato? L’acquisto deve essere effettuato esclusivamente in libreria o il libro può essere acquistato anche on-line?
Per conoscere le modalità per usufruire di questa opportunità, occorre attendere il decreto del Ministero dello sviluppo economico che dovrà essere emanato entro 30 gg dall’adozione del provvedimento (24 dicembre 2013).
Segnaliamo inoltre che l’articolo 9 prevede un tetto massimo a copertura delle detrazioni di 50 milioni di euro all’anno. Secondo il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2013 [il testo del rapporto] dell’Associazione Italia Editori, il giro d’affari del libro in Italia si attesa intorno ai tre miliardi di euro (anno 2012). Con l’aiuto di una calcolatrice, rileviamo che il 19 per cento di 3 miliardi è 570 milioni, non 50 milioni. Dunque questo importo è sufficiente a coprire meno di un decimo del fabbisogno italiano di lettura.
E poi, basterà trattare il libro come un elettrodomestico per aumentarne le vendite, per favorire la diffusione della lettura?
In attesa del decreto attuativo chiediamo la fattura ai librai.
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