22 dic 2012

i bambini ci parlano: sulla giustizia (di g. caliceti)

«Cosa vuol dire giustizia?».
«Vuol dire vendicarsi. Perché a un uomo, per esempio, hanno fatto una cosa cattiva e allora per avere giustizia vuole vendicarsi». «Per me la giustizia è quando ti trattano male». «Ma no, quella è l'ingiustizia, è il contrario!». «E' fare le cose giuste e non sbagliate».
«Quando vedete la giustizia? Quando c'è giustizia?»
«Per esempio, i super eroi, quando vanno in azione per salvare la gente». «Se qualcuno fa una cosa giusta, non sbagliata». «La giustizia è mettersi d'accordo». «E' quando per esempio a Chi vuol essere milionario ti fanno una domanda e tu rispondi giusto». «Se scrivi giusta una parola, senza errori». «Se disegni un albero e sembra un albero vero».
«Chi sono i giudici?».
«Quelli che votano. Quelli che danno i voti. Quando qualcuno balla, per esempio. Alla fine i giudici danno il voto. Da 1 a 10. Chi ha il voto più alto, vince. Io li ho visti a Ballando sotto le stelle alla tv!».
«Conoscete altri tipi di giudici?»
«I maestri e le maestre sono un po' dei giudici, perché mettono i voti».
«Anche gli avvocati sono giudici. Dicono ai ladri quanti giorni devono stare in prigione». «No, gli avvocati gli amici dei ladri. Il giudice è un altro». «Secondo me uno che ha rubato non può avere ragione». «Ma loro non lo sanno ancora se è stato lui a rubare o no». «I giudici dicono se tu sei colpevole o innocente. Se sei colpevole ti mandano in prigione».
«A scuola ci sono giustizie e ingiustizie?».
«Sì. Se un bambino offende un altro bambino, fa una cosa ingiusta. Se invece fa un complimento, fa la cosa giusta». «Poi le bugie non si dicono». «A scuola il giudice lo fa la maestra. Però non mette i bambini in prigione, danno le punizioni». «Se qualcuno vede un suo amico che sta cadendo e lui gli dà una spinta, è un imbroglio, perché un po' è stata colpa sua, ma stava già cadendo». «Ma se lui inciampa e nessuno gli ha dato una spinta?»
«A cosa serve la giustizia?».

«Per avere regole uguali per tutti. Così è più facile andare d'accordo». «Per non fare le cose sbagliate».«Anche per me. Il maestro e la maestra non sono cattivi. Devono dare le punizioni per insegnarci. Anche i giudici». «Le regole tutti le devono seguire».
«Si può vivere senza giudici?»
«Per me no. Perché se non c'era la giustizia, per me rubavano tutti». «Anche per me. Se a un uomo per caso veniva in mente di fare una cosa cattiva, lui forse adesso non fa più quella cosa perché ha paura di andare in prigione».
«A cosa assomiglia la giustizia?»
«A un regolamento». «A delle istruzioni». «Alle regole di un gioco». «A un libro che dentro c'è scritto quello che è giusto e quello che è sbagliato, per esempio la multa. Se c'è scritto che tu non devi mettere la macchina nel parcheggio giallo per i bambini handicappati e tuo padre la mette ugualmente, se non c'era un vigile che metteva la multa, lui dopo metteva ancora la macchina in quel posto. Invece dopo non la mette più».
Giuseppe Caliceti, il manifesto, 15 novembre 2012

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