Carissimi amici,
in
questi giorni terminano le loro vacanze al mare o ai monti 30 dei 70
bambini rom che quest’anno sono riusciti a fare la bella esperienza di
un soggiorno estivo, pensato apposta per loro in luoghi particolarmente
belli e soprattutto mai visti.
Il riscontro è per tutti ottimo, nonostante qualche lacrima di nostalgia dei più piccoli.
Anche
i genitori “crescono” tramite queste esperienze perché imparano a
separarsi dai figli e a fidarsi di persone che non conoscono; nel mondo
rom i bambini non hanno mai occasione di trascorrere dei periodi lontani
dalla famiglia, e questo richiede sforzo e fiducia. Il rapporto
instaurato in questi anni, insieme alla disponibilità di tanti animatori
e organizzatori, ha reso possibile anche questo importante percorso.
In
questi giorni, con l’aiuto di un nutrito gruppo di giovani volontari,
stiamo preparando un’ottantina di zaini contenenti il necessario per la
scuola, in modo che l’anno possa iniziare bene.
Ci
piacerebbe poter disporre di un “fondo gite scolastiche” perché le
scuole hanno disponibilità sempre più ridotte ed è importante che anche i
nostri bambini partecipino alle uscite con la classe.
Vi ringraziamo e vi salutiamo con affetto.
Stefano Pasta
Carissimi amici,
la
fine dell’anno scolastico segna come sempre un tempo in cui si fa il
punto della situazione delle famiglie rom con cui siamo in cammino.
Si
è trattato di un anno calmo dal punto di vista degli sgomberi, questo
ha avuto una conseguenza molto importante: nessun bambino ha dovuto
cambiare scuola in corso d’anno né rimanere per lunghi periodi lontano
da essa.
Noi
stessi, non avendo sempre emergenze da fronteggiare, abbiamo potuto
dedicare più tempo e attenzione alla qualità dei percorsi scolastici, ai
problemi della salute (spesso importanti per chi non ha mai potuto
curarsi in modo adeguato), e al dialogo con bambini, ragazzi, genitori.
Riflettere insieme aiuta loro e noi a capirci e a trovare punti
condivisi su cui crescere.
Abbiamo
potuto così raccogliere dei frutti molto belli sul piano
dell’interazione nella società; sono in particolare tre le storie che
desideriamo raccontarvi.
La
famiglia di Ioana abita ormai da tre anni in casa; l’anziana vicina di
casa, la signora Maria, milanesissima, è diventata amica di famiglia, ma
all’inizio di quest’anno subisce un gravissimo lutto e scopre che la
sua situazione economica è allo sfascio. Viene sfrattata, ma non può
sobbarcarsi l’onere di un nuovo affitto. Ioana, con il marito e figli,
trova naturale che questa amica, che tante volte ha preso con loro il
caffè, ha festeggiato compleanni e ricorrenze, ha fatto compagnia ai
bambini, sia accolta nella loro casa, ed è lì che Maria vive ormai da
alcuni mesi.
Luis
è un giovane papà, sua moglie lavora in una sartoria, lui in questo
periodo è disoccupato. Poche settimane fa, al momento di partire per la
colonia della Comunità di Sant’Egidio con 30 bambini delle baraccopoli,
la persona che avrebbe dovuto dare un aiuto in cucina ritira la propria
disponibilità. Sarà proprio Luis che per una settimana farà il
volontario e grazie anche alla sua collaborazione nella cucina della
colonia tutto funzionerà bene. A volte, senza volerlo, creiamo etichette
che identificano chi è aiutato, e che di conseguenza matura
inevitabilmente una logica di dipendenza, e chi aiuta. Mescolare le
carte, confondere chi aiuta con chi è aiutato, far sentire anche ai più
poveri che le loro risorse sono necessarie agli altri come quelle di
chiunque, ristabilisce l’uguaglianza della dignità e aiuta a dare valore
a ciascuno.
E’
in questa logica che i bambini della colonia, durante la loro settimana
di vacanza, hanno dedicato una giornata a preparare e realizzare una
festa con gli anziani della casa di riposo del paese più vicino.
All’inizio c’era una certa “compostezza”, poi, di canto in canto e di
gioco in gioco, anziani e bambini si sono ritrovati insieme con la
naturalezza di una famiglia.
Sempre
sul fronte delle vacanze, quest’estate tra oratori estivi, colonie di
diversa gestione e campi scout, i bambini che trascorrono un periodo di
serenità in luoghi di villeggiatura sono una settantina.
Intorno
a loro si muove un mondo di animatori, accompagnatori, genitori amici
che preparano l’equipaggiamento per le diverse destinazioni,
finanziatori: ci piace sapere che, seppur in modo invisibile, a Milano
si muova una grande rete di persone che spesso nemmeno si conoscono tra
loro, ma sono unite dal desiderio di fare la propria parte per un mondo
più giusto.
Altra
novità di questi mesi è che due famiglie hanno raggiunto l’obiettivo di
andare a vivere in casa, grazie al loro lavoro e al sostegno economico
che forniamo per integrare l’onere degli affitti. Altri nuclei si stanno
dando da fare per intraprendere lo stesso cammino.
La
nota dolente di questi mesi sono i ragazzi che seguiamo da anni nelle
tante traversie della loro vita e che, giunti alla scuola media, hanno
visto franare i loro percorsi scolastici; i tanti, troppi sgomberi
ripetutisi per anni e anni, hanno creato uno svantaggio che a un certo
punto si è mostrato in tutta la sua gravità. Purtroppo le alternative
sono troppo poche e spesso per eccedervi è richiesta un’età che i nostri
ragazzi ancora non hanno. Tutto questo crea una situazione di rischio
di abbandono che ci preoccupa molto.
Operare
oggi perché i genitori di questi bambini abbiano un lavoro e di
conseguenza una casa, con la stabilità che ne deriva, significa
prevenire un handicap scolastico che può sfociare solo nella
reiterazione dell’emarginazione sociale. Viceversa, andare a scuola
regolarmente oggi, significa aprire delle strade di successo per il
futuro.
Speriamo
che ognuno di voi stia bene e sia sereno, vi ricordiamo con affetto e
auguriamo a voi e alle vostre famiglie buona estate.
Chi
volesse aiutarci può farlo con un bonifico a Comunità di Sant'Egidio
Milano onlus, IBAN:IT 42 F 02008 01628 000100909828, causale: minori rom (è importante precisare la causale). Per facilitarci la contabilità, Vi chiediamo se potete poi mandarci una mail a questo indirizzo: stefanopasta@gmail.com.
Alleghiamo tre foto della vacanza di cui abbiamo parlato.
Un caro saluto da
Stefano Pasta - Comunità di Sant'Egidio Milano onlus
Flaviana Robbiati, Assunta Vincenti - "mamme e maestre di Rubattino"
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