Il Tribunale di
Milano ha condannato il Miur per discriminazione ai danni di studenti con
disabilità "per aver previsto una dotazione di insegnanti di sostegno
inferiore a quella necessaria" [il testo della sentenza del 6 lug 2013].
E’ una vittoria, nelle aule di tribunale, per le famiglie di 16 ragazzi
con disabilità che, nel corso dell'anno scolastico 2012-2013, si erano visti
assegnare un numero di ore di sostegno inferiore alle loro esigenze. Lo ha
stabilito il giudice della Prima sezione civile del Tribunale di Milano
accertando la condotta discriminatoria del Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca (Miur) ai danni degli studenti con disabilità "per
aver previsto una dotazione di organico di insegnanti di sostegno inferiore a
quella necessaria per soddisfare le necessità rappresentate dagli organismi
scolastici e nei Piani educativi dei minori".
Oggetto del ricorso (presentato dall'Associazione Ledha e da 16 famiglie) i provvedimenti
adottati dal Miur tra l'aprile 2010 e il luglio 2012 con cui si è determinata
una riduzione del numero di insegnanti di sostegno a fronte di un incremento
del numero di studenti con disabilità.A seguito di questi tagli, molti ragazzi con disabilità non hanno potuto usufruire del monte ore di sostegno necessario.
"Leggendo le motivazioni addotte a difesa, da parte delle istituzioni scolastiche e del Ministero non posso non rilevare con preoccupazione il continuo riferimento alla necessità di contenere i costi" sottolinea Franco Bomprezzi, portvoce di Ledha.
"Il giudice, oltre a sanzionare il comportamento del Ministero, per evitare possibili ripetizioni delle condotte discriminatorie accertate ha ordinato che per il prossimo anno scolastico l'Amministrazione fornisca tutte le ore che verranno indicate nel Piano educativo individualizzato per gli alunni che hanno promosso l'azione", aggiunge l'avvocato Livio Neri. "Ovvero una misura per evitare nel futuro il reiterarsi della discriminazione accertata".
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