Il
13 marzo 2016 si è tenuta
l’iniziativa di lancio della campagna dei referendum sociali su scuola e
ambiente. Il 17 marzo 2016 sono
stati depositati in Cassazione i quesiti dei referendum abrogativi di parti
della legge 107/2015, la legge sulla cd
Buona Scuola. Successivamente, entro una decina di giorni, i quesiti saranno
pubblicati dalla Gazzetta Ufficiale.
Si
prevede di iniziare la raccolta firme in tutta Italia da sabato 9 aprile 2016.
Perché
la campagna possa sviluppare tutte le sue potenzialità occorre che sin da
subito si insedino comitati promotori locali, larghi e aperti a tutte le forze
associative e sindacali e sostenuti dalle forze politiche interessate alle
tematiche sollevate.
In sede locale occorre
coinvolgere, oltre alle sigle nazionali, associazioni locali di insegnanti,
studenti e genitori, e quelle che si occupano di temi ambientali e del lavoro.
Come organizzarsi nell’immediato
1)
E’ necessario che ogni comitato locale si insedi
al più presto tramite la convocazione di un’assemblea locale, che deve porsi
come primi compiti il reperimento dei fondi per iniziare la campagna e
l’individuazione di uno o più referenti. A breve si deciderà se individuare
anche un coordinatore regionale cui fare riferimento o se i rapporti avverranno
direttamente con il comitato nazionale.
In vista dell’inizio della raccolta delle firme
occorre tenere presente che ogni firma di sottoscrizione dei vari quesiti
referendari (ci sarà un modulo per ciascun quesito) va raccolta alla presenza
di un soggetto che possa autenticarla.
Per l’individuazione di questi soggetti si
applica l’art. 14 della legge 53/1990, e successive modificazioni. I soggetti
sono: notai, giudici di pace, cancellieri e collaboratori di cancellerie e
Corti d’appello, dei tribunali e delle sezioni distaccate dei tribunali,
segretari delle Procure della Repubblica, sindaci, assessori comunali,
presidenti e vicepresidenti dei consigli comunali e circoscrizionali, segretari
comunali, consiglieri comunali e funzionari incaricati dal sindaco (*) che ne
facciano richiesta dichiarando la propria disponibilità. Ognuno di questi
pubblici ufficiali può autenticare le firme di qualunque cittadino italiano che
in quel momento si trovi nel territorio di competenza del suo ufficio.
(*) Delega
del sindaco: i dipendenti comunali con qualifica sopra il livello D possono
chiedere delega al sindaco al riguardo. Per esperienza questi soggetti sono
quelli più disponibili. Una delle prime incombenze dei comitati locali pertanto
è proprio il reperimento di tali disponibilità.
2)
Ogni comitato dovrà in tempi brevi essere
operativo. Le incombenze principali saranno: essere il più possibile autonomi
finanziariamente (in ogni caso avvieremo una ricerca di fondi nazionale), darsi
una divisione dei compiti interna, reperire una sede (il più possibile neutra
politicamente), reperire il materiale informativo nazionale o produrlo
localmente, organizzare la raccolta delle firme in luoghi particolarmente
frequentati (scuole, piazze, centri commerciali, luoghi di iniziative
politiche), certificare le firme presso gli uffici elettorali, raccogliere e
custodire i moduli con autentica e certificazione, comunicare periodicamente il
numero delle firme raccolte per ciascun quesito.
3)
L’altra incombenza urgente è quella di iniziare
(in particolare nelle città sede di elezioni amministrative) a richiedere gli
spazi pubblici dove installare i banchetti, secondo le modalità previste da
ogni Comune.
In tempo utile sarà disponibile un vademecum completo con le istruzioni per le varie fasi della campagna e i moduli per la raccolta che dovranno essere preventivamente vidimati presso le diverse segreterie comunali e potranno essere utilizzati solo nei comuni di pertinenza.
Il testo in formato pdf: [clicca qui]
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