25 feb 2016

il piccolo saro nel tema di italiano scrive “spacchioso” e la crusca risponde

«Spacchioso». Mai sentita questa parola? Probabilmente no, a meno che non siate di Catania o vi chiamiate Saro, o non siate un suo compagno di classe o la sua maestra. In una scuola elementare di Bergamo da oggi questo termine – usato da un bambino di terza elementare – ha assunto un valore molto speciale, visto che l’Accademia della Crusca l’ha valutato «bello e chiaro» rispondendo con una lettera al parere richiesto dalla maestra e dall’alunno. Tutto è nato da un lavoro sugli aggettivi. Il piccolo ha utilizzato la parola come aggettivo per descrivere suo padre. La maestra bergamasca dalla nascita, incuriosita e divertita, ha deciso di inviare questa parola all’Accademia della Crusca per una valutazione, e la Crusca ha risposto.
«Quando ho letto il compito ho segnato errore — racconta la maestra — ma aggiungendo accanto al cerchio rosso che si trattava di un errore bello. La parola mi convinceva, perciò mi è venuta l’idea di chiedere il parere della Crusca che ha risposto dopo tre settimane.».

Immediata anche la risposta del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che ha cinguettato: «Bravo Matteo. La lingua è creatività e luogo di libertà e tu si spacchiusu».





E spacchiusu è anche chi ci legge, aggiungiamo noi …

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