Il
Consiglio regionale lombardo ha approvato all’unanimità, nella seduta
del 23 giugno 2015, la legge che riconosce, promuove e finanzia gli orti
didattici, sociali,
urbani e collettivi.
Il dispositivo consente ai Comuni, agli Istituti scolastici e agli enti gestori di aree protette, in collaborazione con le associazioni di cittadini e aziende agricole senza fine di lucro, la possibilità di presentare progetti e concorrere a realizzare l’orto.
Il dispositivo consente ai Comuni, agli Istituti scolastici e agli enti gestori di aree protette, in collaborazione con le associazioni di cittadini e aziende agricole senza fine di lucro, la possibilità di presentare progetti e concorrere a realizzare l’orto.
I
progetti devono riguardare la valorizzazione, la condivisione e la
diffusione di conoscenze in campo alimentare e agricolo, con lo scopo di
favorire famiglie ed
enti che intendono anche in contesti urbani produrre orti o
coltivazioni, salvaguardando dal degrado il verde urbano e perturbano e
limitando il consumo del suolo.
Tra
i requisiti, l’applicazione di tecniche di agricoltura sostenibile con
particolare attenzione al risparmio idrico, al riciclo dei rifiuti e
alla salvaguardia della
fertilità dei suoli.
Per
accedere ai contributi regionali i proponenti devono inviare i progetti
alla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia entro il 30
novembre di ogni
anno.
Per il 2016 lo stanziamento previsto è di 150 mila euro, destinati a coprire il cinquanta per cento delle spese sostenute, per un importo massimo di 300 euro ciascuno per gli orti sociali, periurbani e urbani e 600 euro per ogni orto didattico e collettivo.
Per il 2016 lo stanziamento previsto è di 150 mila euro, destinati a coprire il cinquanta per cento delle spese sostenute, per un importo massimo di 300 euro ciascuno per gli orti sociali, periurbani e urbani e 600 euro per ogni orto didattico e collettivo.
Per
orti didattici
si intendono aree all’interno dei plessi scolastici, o gestite
attraverso convenzioni con enti/aziende agricole, destinate alla
formazione degli studenti a pratiche ambientali sostenibili. Gli
Istituti Scolastici e i Comuni devono presentare progetti di durata
almeno triennale rivolti agli studenti delle materne, elementari e
medie inferiori. L’orto didattico dovrà avere una dimensione di almeno
25 metri quadrati e includere almeno 5 varietà orticole e frutticole
diverse.
Altre definizioni:
orti sociali:
appezzamenti di terreni agricoli nella aree periferiche delle
cità individuati quale possibile strumento di aggregazione sociale per
gli anziani e di sostegno alle categorie sociali più deboli.
orti urbani:
aree all’interno dell’agglomerato cittadino che contribuiscono
al recupero di aree degradate, abbandonate e sottoutilizzate delle
città, configurandosi quali innovativi elementi del paesaggio urbano
contemporaneo.
orti collettivi:
appezzamenti di terreni gestiti da associazioni organizzati
con la finalità di dare l’opportunità a chi non ha un orto e non ha
sufficienti conoscenze tecniche di beneficiare di un lavoro collettivo.
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