Gli studenti di Cortocircuito sono quelli che hanno fatto scoppiare il caso del sindaco di Brescello, ripreso mentre passeggia con Francesco Grande Aracri,
condannato per mafia, e dice di lui: uno “composto, educato”. Ma non
solo. Due anni avevano raccontato dei 40 roghi dolosi a Reggio Emilia. E
nel 2013 di Gaetano Blasco, mafioso, recentemente agli oneri della
cronaca perché intercettato mentre se la ride del terremoto nell’ambito dell’inchiesta sulle cosche calabresi in Emilia Romagna.
Ma
chi sono questi ragazzi? Cortocircuito è un’associazione culturale
antimafia di Reggio Emilia, nata nel giugno 2009 dall’impegno di una
ventina di studenti delle scuole superiori, con l’intento di fare
informazione su temi spesso taciuti e trascurati dai media tradizionali.
Uno
degli obbiettivi iniziali era essere un luogo di scambio di opinioni e
di idee tra tutti gli studenti: dai licei ai professionali. Infatti fin
dai primi mesi i lettori sono stati invitati ad esprimere le loro
opinioni commentando gli articoli e inviando pareri. Già dall’inizio
hanno partecipato al giornalino ragazzi di ben dodici scuole superiori
di Reggio Emilia.
Dopo
pochi mesi di vita, all’originario giornale cartaceo, si è aggiunta la
versione online, un sito-blog dove si possono leggere tutti gli articoli
e conoscere i progetti (www.cortocircuito.re.it).
Nell’estate 2010 il giornale studentesco Cortocircuito è diventata
anche una web-tv, realizzando cortometraggi, inchieste, interviste,
videomessaggi e anche alcuni collegamenti tv a livello nazionale.
Dall’autunno
2010 l’attività è mutata progressivamente, incentrandosi sempre di più
nella realizzazione di video-inchieste e nell’organizzazione di incontri
pubblici con magistrati, giornalisti ed esperti, ricoprendo anche un
ruolo da protagonista nei festival contro le mafie di Reggio Emilia.
Oltre a iniziative in altre città dell’Emilia-Romagna.
Nel
2013 Cortocircuito ha ricevuto il premio, consegnato all’Università di
Bologna, come migliore web-tv di denuncia d’Italia per “il coraggio nel
raccontare attraverso video - inchieste e cortometraggi la criminalità
organizzata in Emilia”.
L’associazione
si impegna particolarmente nell’organizzazione di incontri antimafia e
iniziative di informazione e sensibilizzazione sulla criminalità
organizzata. Gli incontri si svolgono sia all’interno delle scuole
superiori, con specifici progetti e laboratori sulle mafie, sia in
luoghi pubblici, come Palazzo Allende, l’Università di Modena e Reggio
Emilia, la Gabella, parco Cervi, piazza Casotti e la Sala del Tricolore
(sede del Consiglio Comunale di Reggio Emilia dove Cortocircuito ha
organizzato un intenso ciclo di incontri antimafia).
Dal sito di Cortocircuito (clicca sul testo):
- “La
‘Ndrangheta di casa nostra. Radici in terra emiliana”. La
video-inchiesta integrale, le foto della serata di presentazione e
alcuni articoli dei quotidiani- La video-inchiesta “Non è successo niente. 40 roghi a Reggio Emilia”- Intervista del web-magazine “AgoraVox” sulle iniziative di Cortocircuito
- Sul Corriere della Sera: “Cortocircuito, la web tv degli studenti-reporter che combatte la mafia”- Elia Minari di Cortocircuito premiato dal presidente del Senato al Vertice Nazionale Antimafia a Firenze
- Sul Corriere della Sera: “Cortocircuito, la web tv degli studenti-reporter che combatte la mafia”- Elia Minari di Cortocircuito premiato dal presidente del Senato al Vertice Nazionale Antimafia a Firenze
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