Di seguito la lunga parte della mozione dedicata ai gravissimi problemi della Scuola italiana.
Atto Camera / Mozione 1-00051
presentato da MARCON Giulio
testo di Martedì 28 maggio 2013, seduta n. 24
La Camera, premesso che:
La Camera, premesso che:
(…)
in una scuola su tre (su due al Sud) mancano i certificati di sicurezza.
Migliaia stanno su territori a rischio sismico o idrogeologico. Si tratta non
solo dell'intonaco che cade, dell'infiltrazione d'acqua, dell'umidità. Lo stato
dell'edilizia scolastica nel nostro Paese è drammatico, al punto che in alcune
città le amministrazioni si trovano nel dilemma se aprire una scuola non a
norma o lasciare a casa i bambini; dei 42mila edifici scolastici presenti in
tutta Italia il 29 per cento non ha il certificato di agibilità sanitaria, il
42 per cento quello di agibilità statica, il 47,81 per cento non rispetta le
norme anti incendio. Più del 60 per cento non è dotato neppure di scale di
sicurezza o porte anti panico. E poi ci sono le strutture con l'amianto (11,13
per cento) e quelle con il radon, un gas radioattivo. Oltre il 60 per cento
delle scuole ha più di 40 anni. Se poi si aggiunge che per via della loro
ubicazione territoriale le nostre scuole sono soggette al rischio sismico,
idrogeologico, vulcanico, industriale, il panorama assume tratti drammatici
tanto da connotarsi come un'emergenza; ma non è solo la messa in sicurezza
straordinaria a mancare. Gli enti locali non hanno più i fondi neanche per la
manutenzione: crescono, infatti, fino a costituire il 56 per cento del totale,
gli edifici che negli ultimi 5 anni non hanno goduto di nessun tipo di intervento;
secondo un'indagine di Legambiente, sono ben 6.633 i comuni in cui sono
presenti aree ad alta criticità idrogeologica, l'82 per cento del totale delle
amministrazioni comunali italiane. Dal 1950 al 2009 sono state oltre 6.300 le
vittime del dissesto idrogeologico; gli effetti conseguenti ai cambiamenti climatici
in atto, sono ormai tali che gli eventi estremi in Italia hanno subito un
aumento esponenziale, passando da uno circa ogni 15 anni prima degli anni ’90,
a 4-5 all'anno; secondo i recenti dati forniti dal Consiglio nazionale dei
geologi, dal 1996 al 2008 in Italia sono stati spesi più di 27 miliardi di euro
per dissesto idrogeologico e terremoti, oltre al fatto che 6 milioni di
italiani abitano nei 29.500 chilometri quadrati del territorio considerati ad
elevato rischio idrogeologico, e ben 1.260.000 sono gli edifici a rischio frane
e alluvioni. Di questi sono 6.000 le scuole e 531 gli ospedali; a questo si aggiunge
il crescente grado di rischio di erosione costiera, che interessa oltre 540
chilometri lineari dei litorali italiani in cui sono direttamente coinvolti
beni esposti; nell'anno scolastico 2010/2011, secondo l'Istat, risultano
iscritti agli asili nido comunali 157.743 bambini di età tra zero e due anni, mentre
altri 43.897 usufruiscono di asili nido convenzionati o sovvenzionati dai
comuni, per un totale di 201.640 utenti; nel 2010 la spesa imperniata per gli
asili nido da parte dei comuni o, in alcuni casi, di altri enti territoriali
delegati dai comuni stessi è di circa 1 miliardo e 227 milioni di euro, al
netto delle quote pagate dalle famiglie; fra il 2004 e il 2010, nonostante il
graduale ampliamento dell'offerta pubblica, la quota di domanda soddisfatta è
ancora limitata rispetto al potenziale bacino di utenza: gli utenti degli asili
nido sono passati dal 9 per cento dei residenti tra zero e due anni dell'anno
scolastico 2003/2004 all'11,8 per cento del 2010/2011, mentre rimangono molto
ampie le differenze territoriali: la percentuale di bambini che usufruisce di
asili nido comunali o finanziati dai comuni varia dal 3,3 per cento al Sud al
16,8 per cento al Nord-est,
Impegna
il governo:
(…)
a destinare le somme così risparmiate ad un programma straordinario di
investimenti pubblici riguardanti piccole opere e finalizzato – ad
esempio – alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, alla tutela
del territorio nazionale dal rischio idro-geologico, e alla realizzazione di un
piano pluriennale per l'apertura di asili nido.
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