Piccolo
Blu e Piccolo Giallo sono due amici per la pelle. Stanno sempre insieme e, a furia di stare insieme, si mescolano e danno forma al
Verde.
Questo il plot di un libro per l'infanzia scritto da Leo Lionni,
diventato in breve un classico. Secondo l'amministrazione comunale di
Venezia, questo libro spingerebbe i bambini a diventare in futuro
stupratori e pedofili.
Quale sia la mente geniale che ha censurato i così detti "libri gender",
definizione data un po' a cazzo a qualunque libro parli di diversità,
di omofobia e di solidarietà, non è dato di sapere, né ci è dato sapere
quale sia la commissione di supergenii che
ha salvato le fragili menti degli infanti, minacciate da
raccapriccianti messaggi terroristici subliminali, contenuti in libri
dai titoli pericolosi come: "A caccia dell'orso" (premio Andersen 2013,
il più prestigioso riconoscimento italiano ai libri per l'infanzia!),
"Salverò la principessa" ed altri libri nei quali la fantasia è a ruota
libera, ma i bambini sono colpiti dallo stravolgimento della realtà, a
loro piace la fantasia e non è che questo rovinerà loro la vita.
Inoltre, pensare che la scuola della prima infanzia debba forgiare l'ideologia dei bambini è ottocentesco, oltre che fascista.
Ma c'è qualcosa di più pericoloso in questo pensiero: il primitivismo
cerebrale di affermare che essere omosessuali significhi essere
stupratori e pedofili.
Ma stiamo scherzando? Il mondo è pieno di stupratori eterosessuali! Il
mondo è pieno di pedofili eterosessuali! Non è un insulto creare questo
link ingiustificato? Perché attraverso l'attacco a quella che viene
chiamata "ideologia gender", un'etichetta che
non significa nulla, visto che ognuno la usa come gli pare, c'è un
evidente attacco al "mondo omosessuale", altra etichetta insignificante,
perché non esiste un mondo omosessuale come non esiste un mondo
eterosessuale o bisessuale o asessuale.
I bambini, da grandi, si chiederanno che ci facesse Biancaneve tutto
quel tempo in una casetta con sette nani, ma da bambini che gli frega?
Gli piacciono le storie fantasiose e pretendere di farne già dei piccoli
bigotti, mi sembra molto triste.
Una volta che un bambino ha imparato che con la fantasia si può
immaginare qualsiasi cosa, ed è proprio l'immaginazione che rende la
specie umana così speciale, non c'è censura che tenga. In effetti
possiamo fargli leggere qualsiasi tipo di aberrazione, spesso
riescono a fare il giro prima di noi, pensate che ai bambini fanno
leggere un libro dove c'è un essere incredibile che può fare sprofondare
i nemici dei suoi seguaci dentro il mare, può fargli arrivare il
terremoto e anche rovinare i loro campi dalle cavallette,
ma noi, che siamo i buoni, possiamo salvarci, però a questo essere
incredibile piace farsi pregare e, anche se il papà e la mamma, che sono
rigorosamente un maschio e una femmina, si sposano per avere e accudire
i bambini, lui può fare nascere i bambini secondo
regole sue. Lui è molto buono, ma dobbiamo pregarlo, se no non ci caga.
È lui che ha creato questo mondo in cui ci sono le malattie, i
terremoti e la morte, e l'ha fatto per noi.
Ma, a differenza dei libri per l'infanzia censurati, ai bambini viene
detto che quello che è scritto in questo libro è tutto vero!
Credo che per un bambino uscito da questi racconti, Piccolo Blu e Piccolo Giallo sia una passeggiata.
Altre amministrazioni comunali prima di Venezia, avevano messo
all'indice libri "pericolosi" per l'infanzia, e meno male che non si
sono accorti di Lady Oscar! Nel frattempo, in famiglia, la famiglia
quella vera, tanto cara alle amministrazioni bigotte, i genitori
e i loro bambini mangiano con il telegiornale a tutto volume, e
gl'infanti possono così imparare quanto sono stronzi gli adulti. Se la
fantasia va censurata, cosa dovremmo fare con la realtà?
Natalino Balasso (dalla pagina FB di Natalino Balasso - 7.9.2015 ore 23:08)
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