Continua inesorabilmente a mietere vittime la famigerata
IDEOLOGIA GENDER.
Questa volta a farne le spese è stato un alunno di una scuola
elementare del veneziano. Dalle prime indiscrezioni pare che ieri
mattina al termine del laboratorio
di “COMPORTAMENTI DA CAMIONISTA”, una delle nuove materie introdotte
dalla Regione Veneto allo scopo di far comprendere ai giovani virgulti
il “maschio”, l’alunno abbia chiesto di andare al bagno con l’intento di
ripulirsi dall’olio di motore utilizzato durante
la lezione.
Non si
conoscono ancora bene le dinamiche dei fatti, quel che si sa per certo è
che il bambino, una volta entrato in bagno, ha prelevato il sapone dal
dispenser senza rendersi conto, probabilmente
distratto da delle scie chimiche nel cielo, che la sostanza non era il
solito sapone da maschio bensì del pericolosissimo sapone neutro
riconoscibile dalla densità cremosa e dal colore biancastro chiaramente
allusivo. Nonostante l’innocente, compreso immediatamente
quello che stava accadendo, abbia cercato di pulirsi con del dopobarba
come indicato nella procedura prevista in casi di contaminazione,
l’effetto del contatto con il pericolosissimo veleno e risultato
comunque fatale. Nel giro di pochi istanti, infatti, l’alunno
ha visto il proprio petto crescere assumendo la forma di due tette
molto femminili. Attirati dalle urla gli insegnanti e pure il bidello si
sono precipitati immediatamente all’interno del bagno (dei maschi)
trovando il bambino disperato seduto a terra vicino
al lavandino. Purtroppo però non c’è stato nulla da fare, il processo
di tettizzazione era già in atto e ogni tentativo di contenere la
crescita delle due protuberanza è risultato vano. I soccorritori non
hanno potuto far altro che prendere atto della crescita
di due tette chiaramente femminili. Una volta giunta la squadra di
anticontaminazionegender il bambino è stato fatto uscire dalla scuola,
nel dileggio di tutti gli alunni (che non è una bella cosa) e
trasportato nel più vicino campo di accoglienza per malati
gender. Attualmente si trova rinchiuso in una cella di contenimento in
attesa di essere gettato da una rupe come previsto dalla nuova normativa
della Regione Veneto per i casi di contaminazione.
Raggiunta
al telefono da uno dei nostri giornalisti la Presidentessa del Comitato
“NO GENDER, SI KINDER” ha dichiarato ”Ciò che è accaduto questa mattina
è a dir poco gravissimo. Non è la prima
volta che si verificano casi del genere e c’è il forte sospetto che non
si tratti di eventi casuali. Infatti, anche se al momento non risultano
prove concrete, si pensa che dietro a certi drammatici fatti potrebbero
esserci le famigerate lobby gay il cui chiaro
intento, com’è noto, è quello di creare confusione nelle menti dei
nostri giovani puri ed incontaminati distribuendo a caso peni, tette e
vagine gettando nel caos l’intera umanità e poter dominare il mondo".
Successivamente
è stato raggiunto al telefono anche lo psichiatra della scuola che ha
dichiarato “Non ho mai assistito ad un fenomeno del gender…
genere…genero…ad un fenomeno come questo. Ogni
giorno decine di bambini si recano nel mio studio facendo domande sul
loro corpo. Una curiosità che definirei quasi ossessiva, contro natura
(non è normale che un bambino sia incuriosito dal proprio corpo) e
chiaramente indotta da elementi terzi con palesi
intenti di controllo. Tenga conto che questi innocenti sono anche
continuamente sottoposti al bombardamento di messaggi subliminali
presenti ad esempio in certi disegni animati in cui compaiono immagini
sapientemente occultate ma con un chiaro significato
sessuale quali ad esempio Mammolo, Cip e Ciop, la carrozza di
Cenerentola, la bacchetta di mago Merlino e potrei continuare per ore.
La situazione risulta essere molto complessa e, per essere adeguatamente
affrontata, richiederebbe una buona dose di intelligenza
e cultura strumenti di cui, al momento, sono assolutamente sprovvisto. E
tenga conto che io faccio questo mestiere da trent’ani… ano… da
diecimilanovecentocinquanta giorni.”
Attacco
terroristico dunque, questa sembra la pista che anche gli inquirenti
stanno seguendo. Certo è che ci si potrebbe trovare di fronte ad una
situazione di non facile soluzione. Al momento
si stanno intensificando i controlli all’interno delle scuole da parte
delle autorità. Il comitato “NO GENDER, SI KINDER” ha dato la sua
disponibilità a collaborare inserendo nelle scuole dei genitori che
possano monitorare costantemente la situazione compresa
l’osservazione dei bimbi anche all’interno dei bagni.
In
attesa di nuovi sviluppi nelle indagini ci si augura che nel frattempo
non avvengano più casi del genere. Gender. Casi come questo.
di
Paolo Zaffaina,
autore e regista veneziano
(pubblicato da
ellessedi.wordpress.com/ il 12 settembre 2015)
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