14 set 2015

nuovo caso di contaminazione da ideologia gender: bambino (maschio) si lava le mani con il sapone neutro e gli crescono le tette (di paolo zaffaina)

Continua inesorabilmente a mietere vittime la famigerata IDEOLOGIA GENDER. Questa volta a farne le spese è stato un alunno di una scuola elementare del veneziano. Dalle prime indiscrezioni pare che ieri mattina al termine del laboratorio di “COMPORTAMENTI DA CAMIONISTA”, una delle nuove materie introdotte dalla Regione Veneto allo scopo di far comprendere ai giovani virgulti il “maschio”, l’alunno abbia chiesto di andare al bagno con l’intento di ripulirsi dall’olio di motore utilizzato durante la lezione.

Non si conoscono ancora bene le dinamiche dei fatti, quel che si sa per certo è che il bambino, una volta entrato in bagno, ha prelevato il sapone dal dispenser senza rendersi conto, probabilmente distratto da delle scie chimiche nel cielo, che la sostanza non era il solito sapone da maschio bensì del pericolosissimo sapone neutro riconoscibile dalla densità cremosa e dal colore biancastro chiaramente allusivo. Nonostante l’innocente, compreso immediatamente quello che stava accadendo, abbia cercato di pulirsi con del dopobarba come indicato nella procedura prevista in casi di contaminazione, l’effetto del contatto con il pericolosissimo veleno e risultato comunque fatale. Nel giro di pochi istanti, infatti, l’alunno ha visto il proprio petto crescere assumendo la forma di due tette molto femminili. Attirati dalle urla gli insegnanti e pure il bidello si sono precipitati immediatamente all’interno del bagno (dei maschi) trovando il bambino disperato seduto a terra vicino al lavandino. Purtroppo però non c’è stato nulla da fare, il processo di tettizzazione era già in atto e ogni tentativo di contenere la crescita delle due protuberanza è risultato vano. I soccorritori non hanno potuto far altro che prendere atto della crescita di due tette chiaramente femminili. Una volta giunta la squadra di anticontaminazionegender il bambino è stato fatto uscire dalla scuola, nel dileggio di tutti gli alunni (che non è una bella cosa) e trasportato nel più vicino campo di accoglienza per malati gender. Attualmente si trova rinchiuso in una cella di contenimento in attesa di essere gettato da una rupe come previsto dalla nuova normativa della Regione Veneto per i casi di contaminazione.

Raggiunta al telefono da uno dei nostri giornalisti la Presidentessa del Comitato “NO GENDER, SI KINDER” ha dichiarato ”Ciò che è accaduto questa mattina è a dir poco gravissimo. Non è la prima volta che si verificano casi del genere e c’è il forte sospetto che non si tratti di eventi casuali. Infatti, anche se al momento non risultano prove concrete, si pensa che dietro a certi drammatici fatti potrebbero esserci le famigerate lobby gay il cui chiaro intento, com’è noto, è quello di creare confusione nelle menti dei nostri giovani puri ed incontaminati distribuendo a caso peni, tette e vagine gettando nel caos l’intera umanità e poter dominare il mondo".

Successivamente è stato raggiunto al telefono anche lo psichiatra della scuola che ha dichiarato “Non ho mai assistito ad un fenomeno del gender… genere…genero…ad un fenomeno come questo. Ogni giorno decine di bambini si recano nel mio studio facendo domande sul loro corpo. Una curiosità che definirei quasi ossessiva, contro natura (non è normale che un bambino sia incuriosito dal proprio corpo) e chiaramente indotta da elementi terzi con palesi intenti di controllo. Tenga conto che questi innocenti sono anche continuamente sottoposti al bombardamento di messaggi subliminali presenti ad esempio in certi disegni animati in cui compaiono immagini sapientemente occultate ma con un chiaro significato sessuale quali ad esempio Mammolo, Cip e Ciop, la carrozza di Cenerentola, la bacchetta di mago Merlino e potrei continuare per ore. La situazione risulta essere molto complessa e, per essere adeguatamente affrontata, richiederebbe una buona dose di intelligenza e cultura strumenti di cui, al momento, sono assolutamente sprovvisto. E tenga conto che io faccio questo mestiere da trent’ani… ano… da diecimilanovecentocinquanta giorni.”

Attacco terroristico dunque, questa sembra la pista che anche gli inquirenti stanno seguendo. Certo è che ci si potrebbe trovare di fronte ad una situazione di non facile soluzione. Al momento si stanno intensificando i controlli all’interno delle scuole da parte delle autorità. Il comitato “NO GENDER, SI KINDER” ha dato la sua disponibilità a collaborare inserendo nelle scuole dei genitori che possano monitorare costantemente la situazione compresa l’osservazione dei bimbi anche all’interno dei bagni.

In attesa di nuovi sviluppi nelle indagini ci si augura che nel frattempo non avvengano più casi del genere. Gender. Casi come questo.

di Paolo Zaffaina, autore e regista veneziano 
(pubblicato da ellessedi.wordpress.com/ il 12 settembre 2015)

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