23 gen 2013

scuola natura, ma non per tutti: la lettera di un genitore del don orione


Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Paolo, un genitore della scuola elementare di via Fabriano (IC Don Orione).
Ecco finalmente arrivata la settimana di “Scuola Natura”. Ma l’entusiasmo è subito smorzato dopo aver appreso che alcuni bambini di una classe non sono partiti: sono stati sospesi, dunque rimasti a casa. Una decisione discutibile sulla quale Paolo chiede di far cadere il velo dell’indifferenza, di aprire un confronto, una discussione tra genitori ed insegnanti. Eventuali commenti alla lettera possono essere inseriti cliccando sulla dicitura “commenti” in calce al post oppure ai nostri indirizzi mail (lascuoladimafalda@gmail.com o coord.nogelmini.icdonorione@gmail.com). Per comodità di lettura abbiamo raccolto i commenti postati fino al 12 febbraio 2013 [CLICCA QUI]. La lettera di Paolo.

No, no e poi no ... 
Le Quinte di via Fabriano sono partite ieri per Pietra Ligure (settimana di Scuola-Natura).
Bene. Molto bene. 'Sto giro c'è anche mio figlio! e possiamo ritenerci tutti fortunati che la Scuola (Pubblica) riesca ancora ad organizzare iniziative di questo tipo.
Ok, è finita la parte bella, la parte edificante. La parte entusiasta (della mia esternazione, intendo, non della loro esperienza, mi auguro).
Qualche passo indietro.
Alcuni giorni prima, come è ovvio, i genitori degli alunni delle tre Quinte sono stati invitati ad una riunione con le Insegnanti, una consueta riunione illustrativa del progetto, una riunione preparatoria, credevo.
Bè, la riunione è iniziata con l'argomento della possibilità di sospendere qualche alunno che si fosse comportato in maniera "insostenibile", anche a gita in corso, nel qual caso, cito a memoria, "i genitori degli alunni coinvolti dovranno venire a ritirare il proprio figlio, con mezzi propri, per riportarselo a casa, a Milano". Alla faccia della riunione illustrativa, mi sono subito detto, piuttosto allibito: iniziamo con una minaccia! Ucci ucci sento odor di casinucci ...
La riunione è proseguita descrivendo il progetto, spiegando cosa faranno, cosa dovranno portare eccetera (parentesi un po' fuori tema: abbiamo scoperto solo con questa riunione, avvenuta comunque ad adesioni già raccolte e soldi per l'iscrizione già versati, che bisognava aggiungere euro 27,50 per il pullman ed euro 35 per spese varie ed eventuali, totale dell'aggiuntina euro 62,50. Scorretto, mi sono detto: per tutti, credo, ma di sicuro per quelli come noi, che grazie alle riduzioni previste da qualche legge di cui non so bene, anche perché se ne è occupata mia moglie, per l'iscrizione abbiamo versato "solo" 25 euro, essendoci riconosciuta la condizione di difficoltà economica. Ma come? qualcuno ci riconosce questa condizione e ci agevola portandoci ad iscrivere i nostri figli.... e qualcun altro dopo - a figli già iscritti e soldi versati - non riconosce più niente e ci informa serenamente che bisogna aggiungere più di 60 euro, e non c'è ISEE che tenga!!!! Scorretto, ripeto, perché avrebbero dovuto, se non altro, avvertire di queste cifre prima di decidere qualsiasi iscrizione, e nel caso prendere atto che non per tutti queste cifre sono sostenibili. Va bè, io posso ringraziare gli zii, qualcun altro i nonni, e così forse tutti ce l'abbiamo fatta lo stesso a far partire i nostri figli. Dico forse, perché in realtà che ne so, non avendo io parlato che con pochi altri genitori. Alla faccia della Scuola Pubblica).
Chiusa la parentesi. I nostri figli, giustamente pieni di entusiasmo, ognuno con le sue preziose emozioni, ieri mattina sono partiti e ora sono a Pietra Ligure a vivere un'esperienza importante.
Noi genitori ora siamo qui, e ognuno a modo suo emozionato per l'esperienza che suo figlio sta vivendo lontano dalla famiglia; ognuno di noi genitori sta facendo lui stesso per questo un'esperienza di vita.
Per chi tra noi ha un secondo figlio, minore, non cambia ovviamente la routine quotidiana dell'accompagnamento a scuola e dell'andare a prenderlo all'uscita. Io sono tra questi e anche una mamma che conosco lo è, e infatti non mi sono stupito di vederla ieri alle 1630 in via Fabriano. Ma aveva una faccia! "Che hai? - le ho chiesto - sarai mica già in crisi di nostalgia per tuo figlio?", prendendola amichevolmente in giro. "Ma non lo sai che il bambino non è partito? E' stato sospeso l'altro giorno...", e mi ha brevemente descritto la vicenda, oltre a informarmi che anche due altri bambini, della sua stessa classe, sono stati messi in sospensione per questa settimana e quindi non li hanno fatti partire.
No no e poi noooooooooooooo! (lasciatemi urlare)
Tutto questo è terrificante. Io non voglio entrare nel merito delle motivazioni di tali decisioni e neanche mi interessa conoscere le posizioni naturalmente discordanti dei genitori e degli insegnanti coinvolti. Non voglio non perché non siano importanti, ovviamente lo sono, ma perché non mi competono e perché non faccio né l'avvocato né, tantomeno, il PM.
Mi compete invece giudicare una Scuola Primaria, un'istituzione fondamentale per la crescita dei nostri figli e per il loro ingresso nella società sedicente "adulta". Una Scuola che mette in atto decisioni di una tale gravità nell'indifferenza generale di tutti gli altri è il peggio del peggio che io possa immaginare.
Qualsiasi motivazione possano avere gli uni e gli altri, tutte sicuramente valide per quanto mi riguarda, la scelta di lasciare fuori gli "ultimi" per permettere agli altri di andare avanti è quanto di più terribile ci possa essere: è la scelta del mercato selvaggio, è la scelta del privato in competizione con gli altri privati, è la scelta della jungla. (Non sarà mica la scelta "meritocratica" con cui ci si riempie tanto la bocca e il cervello negli ultimi tempi, a destra, a manca, e soprattutto tra quelli che si sentono di rappresnetare il futuro sentendosi "né di destra né di sinistra"?). E' l'esatto contrario di Pubblico come mi illudo ancora che possa essere la Scuola che ho scelto di far frequentare ai miei figli.
Chiunque abbia una minima considerazione del concetto di Collettività dovrebbe sapere che qualsiasi cammino si stia facendo, lo si deve fare al passo del più lento (serve anche, in genere, ai più veloci per imparare un sacco di cose dai presunti "lenti", o "cattivi" se così vogliamo chiamarli).
Non ho ricette, non ho facili soluzioni che non esistono laddove il problema non è facile, però certe cose dovrebbero essere immediate, cose tipo cancellare la gita per tutti sarebbe stato il minimo, e dedicare questa settimana ad un intenso approfondimento, collettivo, delle dinamiche tra i nostri figli, tra di loro, con le insegnanti, con le famiglie, magari utilizzando i soldi raccolti precedentemente per la gita saltata per pagare persone esperte di queste dinamiche che possano aiutarci tutti.
E non per usare temi religiosi che dovrebbero essere lontani da una scuola laica, ma non posso non buttare nella discussione (che vorrei si aprisse, se non l'aveste capito!) un argomento che può toccare almeno la nostra Preside (che da quanto ho avuto modo di constatare personalmente non c'è riunione in cui non sottolinei il rispetto che lei nutre per il catechismo, tra le attività extrascolastiche dei suoi allievi): non immaginate, voi che mandate i vostri figli in chiesa tutte le domeniche, che il povero Gesù Cristo, colui che mi risulta essersi sacrificato per la salvezza dell'umanità, si contorca sulla croce nel vedere questo sfacelo? nel vedere che per lasciar correre i più veloci, i "normali",  i "buoni", si scelga di fare affogare i più lenti, i "diversi", i "cattivi"?
Inviterei comunque perlomeno a rifletterci, tutti nessuno escluso, anche quelli che non si sentono per nulla coinvolti e che mai e poi mai rinuncerebbero al loro diritto di far correre il proprio figlio.
A questo proposito la parentesi che avevo aperto e chiuso là in alto non è affatto fuori tema come sembrava anche a me....
Mio figlio non fa parte della classe coinvolta, ma per questo posso considerarlo non coinvolto? ma stiamo scherzando? Lo è eccome, come lo sono io, anche se mio figlio non facesse parte a sua volta di una classe i cui genitori l'anno scorso volevano alzare le barricate per difendere il diritto dei loro figli ad andare alla gita di fine anno, che rischiava di saltare per i problemi, secondo loro, di un paio di singoli. Uno dei quali quest'anno ha cambiato scuola, nell'indifferenza o nel sollievo generale.....
E io che sentivo odor di casinucci...... qui si sente un terribile tanfo di devastazione.
Non è mia intenzione accusare nessuno personalmente, né le insegnanti né la preside né gli altri genitori, anche perché ogni individuo è anche vittima di una situazione non decisa da se stesso e si trova sempre a dover mediare tra idee astratte e concretissime situazioni materiali, le proprie e quelle di tutti gli altri, e io potrei a ragione essere il primo ad essere messo sotto accusa, intanto per la mia indifferenza che nonostante tutto ha continuato a dominarmi fino a ieri e potrebbe ripresentarsi già da domani, oppure per l'astrattezza delle mie idee, che potrebbero (a torto, ve lo dico subito) essere prese per "ideologiche". No, non è questa la mia intenzione.
Vorrei semplicemente che si aprisse una discussione, almeno per provare a squarciare il velo dell'indefferenza a cui tutti siamo involontariamente ma costantemente attratti. Perché l'indifferenza genera solo, e soltanto, la più terribile crudeltà. 
Paolo Santacroce 
(genitore, elementare di via Fabriano, IC Don Orione, Milano)

18 commenti:

franci ha detto...

Sebbene mi sia persa in alcuni punti di questa lettera, ne condivido in pieno i contenuti di base.
Non entro nel merito delle ragioni del "castigo" inflitto ai bambini lasciati a casa poichè non li conosco, ma sta di fatto che il pugno duro, in mancanza di strumenti alternativi è l'unico rimedio trovato per arginare la situazione.
E' evidente che non sia facile per degli insegnanti prendersi la responsabilità di portare dei bambini - passatemi il termine - "ribelli" a scuola natura, ma certo è che quella sarebbe stata l'occasione rilassata (senza scadenze, senza lezioni, senza compiti, senza verifiche etc..) per agganciare e far parlare questi che, si sono ribelli, ma rimangono pur sempre bambini; e chissà magari ci stanno comunicando qualcosa con gli strumenti che hanno in mano...
Purtroppo si è scelto di non coglierla questa occasione e questo mi dispiace molto perchè il successo della scuola e della collaborazione scuola-famiglia dovrebbe misurarsi proprio sulle situazioni di non facile gestione, non sui voti, non sul rispetto dei programmi ministeriali etc...Se la scuola si misura solo sugli studenti diligenti, beh, ha fallito in partenza.

Francesca Colciaghi, genitore di Iseo

Paolo ha detto...

Grazie Francesca per il tuo commento. Comunque forse qualcosa si sta muovendo.....
Sono stato contattato privatamente da alcuni genitori per chiedermi chiarimenti sui fatti avvenuti o per spiegarmi le ragioni della scelta che è stata fatta. Ho risposto che gli unici che possano fare chiarimenti sono le persone che hanno assistito ai fatti e agli antecedenti che li hanno generati: i bambini e le insegnanti di quella classe prima di tutto.
Per quanto riguarda le loro ragioni me le hanno spiegate molto pazientemente, e li ho ringraziati per questo: io continuo a non trovarmi d'accordo, ma soprattutto li ho invitati ad esporle pubblicamente in un luogo ove sia possibile almeno la discussione e il confronto fra idee differenti: se non questo blog, che effettivamente è pressoché invisibile (o meglio in-visto), in qualunque altro luogo, chessò una riunione aperta a tutti o anche dei manifesti esposti alla vista di tutti....boh, vedremo

Unknown ha detto...

Caro Paolo,
la tua lettera ha provocato qualche reazione tra le famiglie della quinta frequentata da nostro figlio, sono circolati commenti frettolosi e un po' superficiali nella nostra mailing list.
Noi però crediamo che un argomento così delicato meriti maggiore attenzione e che siano necessarie riflessioni più ampie.
La scuola è, per definizione, l'istituzione preposta all'educazione ed istruzione dei nostri figli. Spetta alla famiglia, certamente, ma per fortuna lo stato prevede anche l'esistenza di un'istituzione pubblica! Diciamo per fortuna, perché i nostri figli trascorrono la maggior parte delle giornate fuori dall'ambito famigliare. Perché per alcuni di loro l'ambito famigliare è fragile e non sempre adeguato. Perché se la scuola non avesse anche un ruolo educativo i nostri figli sarebbero dei semplici contenitori nei quali versare in maniera sterile saperi e nozioni.
Tre bambini sono stati esclusi da un momento formativo fondamentale della loro storia scolastica, nonché da una rarissima occasione socializzante.
Sebbene convinti del fatto che le motivazioni che sottendono ad una decisione del genere non siano affatto banali, non ci troviamo affatto concordi con questi metodi che, più che essere educativi, sono punitivi.
I figli in questione hanno dieci anni, sono bambini. Sono stati puniti perché colpevoli di aver manifestato a loro modo un disagio. Emarginati perché diversi dagli altri figli. Bollati e diremmo anche mortificati: ebbene, uno dei tre bambini è rimasto nella classe di nostro figlio piccolo, in prima dunque, per tutta la settimana!
Cosa mai avranno potuto imparare questi figli dall'esperienza fatta?
“sono cattivo, sono diverso, non sono capace, non valgo, non mi vogliono, non sono all'altezza, non merito”
E dopo? Gli altri torneranno, racconteranno, condivideranno... Loro no. Anche dopo continueranno a rimanere fuori dal gruppo dei buoni, dei meritevoli, dei capaci, dei degni, dei socialmente accettabili. E secondo voi cosa faranno? Sicuramente bene non staranno, si sentiranno a disagio e ancora una volta esclusi, faranno di tutto per attirare l'attenzione. E cosa pensate che succeda?
Siamo lontani ancora, nonostante siano passati 50 anni, dal famoso motto di Don Milani: I care, mi prendo cura, me ne occupo, mi importa, mi prendo a cuore (nato in contrapposizione al motto fascista me ne frego).
I care... era la sintesi delle finalità educative della scuola. Una scuola orientata alla presa di coscienza civile e sociale.
Una scuola che, a quanto pare, non è ancora così. E quel che è peggio, è che sono proprio alcune famiglie che così non la vogliono.
Ci sentiamo molto amareggiati nel constatare che, ancora una volta, il ruolo educativo della scuola è venuto meno e che questo sia accaduto non nell'indifferenza generale, come afferma Paolo, ma addirittura con il sostegno di coloro che, a nostro parere, dovrebbero aspirare al bene dei nostri figli, che è il bene di tutti i figli.
Dissentiamo da affermazioni per cui reazioni come quelle di Paolo siano "buoniste". Crediamo che siano semplicemente riflessioni di genitori che si interrogano costantemente sul futuro dei propri figli, che si ambienterà necessariamente in un contesto complesso, costituito anche dagli altri. E i nostri figli staranno bene nella misura in cui anche gli altri figli staranno bene.
Tutti hanno il diritto di essere accolti, tanto più se bambini di dieci anni: se proprio vogliamo cercare una responsabilità in tutto questo, non è certo loro. Secondo noi, tutti i figli, se ben educati, diventeranno adulti capaci, competenti, integrati. Diventeranno cittadini responsabili e questo è un bene per tutti.
Condividiamo e anzi caldeggiamo la necessità di un confronto più approfondito su questi temi, che coinvolga tutti i genitori e le insegnanti delle quinte; sul blog, che comunque è un canale di comunicazione, ma anche incontrandoci.
Il tema è quello di cercare di risolvere le difficoltà, non di lasciarle semplicemente fuori dalla porta.

Manuela e Alberto

Antonia e Florindo Carniato ha detto...

No, no e poi no lo diciamo anche noi

La prima cosa che ci è venuta in mente leggendo la lettera è stata: “ma come mai queste pubbliche accuse non vengono fatte nelle sedi opportune e con le persone direttamente coinvolte?”
Come mai questa moda di lanciare nell’aere tramite i social network i temi che andrebbero affrontati direttamente – vis-a-vis – con i diretti interessati?

Chissà, forse è più facile e più comodo sparare sul mucchio standosene comodamente protetti dal computer, anziché chiedere un confronto, una discussione tra genitori e insegnanti a viso aperto.
Già dalla prima considerazione, provocata dall’annuncio durante la riunione sulla possibilità di sospendere qualche alunno in caso di comportamento scorretto: ma come mai non si sono viste mani alzate per esporre la propria indignazione verso una tale dichiarazione? Eppure, eravamo tutti là, genitori e insegnanti.. Come mai non abbiamo sentito commenti sdegnati?

Eppure, Paolo, eri presente, hai sentito addirittura ‘odor di casinucci’..

Già, hanno proprio un bel coraggio questi insegnanti, si prendono la responsabilità di portare i pargoli in gita per una settimana, sotto loro diretto controllo – nel bene e nel male – (quando potrebbero tranquillamente continuare a svolgere il loro programma nelle comode aule scolastiche, nei loro orari, nel loro tran tran quotidiano, al posto di ‘sospendere’ tutti gli altri impegni – famiglia? Figli loro? Varie ed eventuali? – e curarsi dei figli altrui..) e osano pure affermare che non sono disponibili a sopportare comportamenti scorretti dei pargoli in questione..

Siamo assolutamente convinti che la decisione di lasciare a casa dei bambini sia stata sofferta, discussa, soppesata. E crediamo che le motivazioni - che a qualcuno non interessano (!!!) - siano invece state determinanti per arrivare ad una simile decisione.

E siamo contrari all’idea di punire il gruppo perché capisca il singolo. Che metodologia è? Anche in un caso banale di marachella fra le mura domestiche, quando mai si sceglie la punizione collettiva e cumulativa, anziché affrontare il problema con il singolo interessato e cercare di risolverlo?

Siamo stufi di sentire gente che demanda la propria responsabilità di crescere ed educare i propri figli agli altri, agli insegnanti, alle istituzioni, alla chiesa, etc etc.
Troppo facile scaricare la responsabilità e il compito più difficile in assoluto – quello del genitore – ad altri. La responsabilità del comportamento dei nostri figli è la nostra. E, a seguire, la responsabilità è del singolo, sempre e comunque, non della collettività.

Così come è troppo facile parlare tramite blog, media e altro anziché chiedere un confronto diretto, dove tutte le parti coinvolte siano presenti e possano dire la loro.
Proprio come quei genitori che si lamentano della mensa, delle attività, dei progetti educativi, ma non partecipano direttamente alle commissioni, alle riunioni di comitato, ai consigli di istituto… eppure le possibilità per dissentire e per far sentire la propria voce in diretta ci sono. Certo, anche in questo bisogna metterci la faccia, non solo tramite a “message in the bottle”.

La vera indifferenza è questa, quella di demandare ad altri le proprie responsabilità anziché assumersele.

Un po’ come aprire un blog di indignados al posto di agire in prima persona e metterci la faccia.

Antonia e Florindo

Paolo ha detto...

Bene qualcosa si muove allora. A parte le accuse personali che mi rivolgono Antonia e Florindo, mi sento di ringraziarli sinceramente, avendo dimostrato con la loro lettera di essere disponibili al dialogo e tutt'altro che indifferenti al problema. Mi sembra un bel passo avanti rispetto a quello di cui avevo timore!

Comunque mi hanno rivolto delle domande/accuse ben precise a cui devo rispondere prima di tornare al confronto sulle nostre diverse opinioni.
Ricordo, e basta rileggersi quello che ho scritto (per fortuna scripta manent....), che non ho accusato nessuno personalmente, bensì ho espresso il mio (discutibile) giudizio, evidentemente negativo, su una Scuola Primaria che possa contemplare scelte come quella che è stata fatta. Mi si "invita" a esprimere le mie opinioni nelle "sedi opportune": quali sarebbero queste sedi, scusate? io ho invitato alla discussione e al confronto, e per questo sono convinto che qualunque sede vada bene, soprattutto se è pubblica (come mi risulta essere questo blog). Si dovrebbe sapere che per la discussione e il confronto su idee diverse si potrebbe scegliere anche, a pieno diritto, l'anonimato, proprio perché non si tratta di "metterci la faccia", ma "le idee", appunto. Comunque non comprendo l'accusa personale nei miei confronti, perché io comunque la "faccia" ho scelto di metterla ugualmente (o non si è in grado di tradurre una firma in un corpo vivente? si facciano aiutare ad individuarmi, allora.... qualcuno dovrà pur conoscermi!). Riguardo a doverlo fare solo con le persone direttamente coinvolte, mi devo noiosamente ripetere dicendo che io mi sento coinvolto e secondo me lo siamo tutti..... "vis-à-vis"? per che cosa? per prenderci a sputi o pugni in faccia? io personalmente eviterei, dai.....

Inoltre non ho mai né pensato né scritto che non siano importanti le motivazioni che possono aver portato alla decisione presa né che questa non sia stata sofferta (rileggere attentamente: scripta manent). Lungi da me il disprezzare l'enorme impegno e serietà che tutte le insegnanti mettono quotidianamente nel loro lavoro e in tutte le loro scelte: massimo rispetto da parte mia, e se dalla mia lettera non lo si evince lo sottolineo ora, ma ribadisco che non è questo il punto!

E poi: "troppo facile parlare tramite blog ecc...."...... bè, a parte il fatto che effettivamente non amo le cose difficili, proprio facile facile non è neanche scrivere su un blog, per me! e non vedo proprio da dove si possa dedurre che in questo luogo sia impedito a chicchessia di dire la sua.... ma ripeto, qualsiasi luogo andrebbe bene.

Per finire: "come mai non si sono viste mani alzate per esporre la propria indignazione ecc ecc...". Primo: mi sembra più che opportuno, di fronte a problemi complessi, prendersi tutto il tempo necessario per formulare risposte (e domande, soprattutto) ragionate. Come ho tentato di fare io e, credo, molti altri (vedi la lettera di Manuela e Alberto). Secondo (e qui siamo sul personale spinto): scusate ma io ho dei limiti (tanti....non lo immaginavate?), uno dei quali è che sono decisamente timido e ho grosse difficoltà a parlare in pubblico! Quando mi faccio coraggio e inizio a parlare non riesco mai a esprimere neanche lontanamente quello che volevo...... Non vi basta? Non so che dirvi! Ma ripeto che vorrei che il confronto fosse sulle idee, e non sulle facce o sulle nostre capacità di esprimerci!

Ma Antonia e Florindo, al di là di tutto questo, come Francesca, Manuela e Alberto, hanno detto un sacco di cose molto significative e già molto contrapposte sulla loro idea di scuola, di educazione, di responsabilità, ed è questo quello che chiedevo e quello su cui vorrei che ci fosse un pubblico confronto (a cui non vorrei sottrarmi io che ho lanciato il sasso....).

Grazie davvero
Paolo

Paolo ha detto...

Poi comunque è vero che a riflettere troppo si rischia sempre di arrivare troppo tardi. Ma meglio tardi che mai, sarà almeno utile per il futuro, se siamo capaci ogni volta non di ricominciare da zero ma dai punti in cui eravamo arrivati nelle nostre precedenti riflessioni e discussioni.
Per esempio una mia idea sicuramente fuori tempo massimo, soprattutto dopo aver letto la lettera di Manuela e Alberto che mi hanno mostrato fino a che punto si è arrivati nel "castigo" e quanto rischi di essere irreversibile il percorso segnato per questi bambini, era quella di organizzare urgentemente, durante quella settimana, un'iniziativa socializzante/divertente/sdrammatizzante/dissacrante, che so qualcosa come una "CENA DEI CATTIVI": potevo farlo anche da solo, senza nessuna discussione, semplicemente invitando i bambini in questione e chiunque avesse voluto partecipare. Non l'ho fatto per colpevole pigrizia mentale, ma spero che l'idea possa essere ripresa se non da me anche da qualcun altro. Oppure, ma la cosa richiederebbe certo tempi più lunghi e il ricorso a persone esperte, fare un lavoro di tipo TEATRALE o LETTERARIO per entrare, attraverso la messa in scena e la rappresentazione, nei punti di vista di ognuna delle persone coinvolte in maniera più rilassata e creativa (chissà che non possa aiutare tutti a capirsi meglio, non solo i "cattivi" ma anche i "buoni").

Un'ultima cosa, per ora: sto iniziando ad imbarazzarmi a continuare a chiamare "cattivi" questi bambini. Perché non sono affatto convinto che lo siano: uno di essi lo conosco personalmente e di cattivo non ha proprio nulla di nulla, tutt'altro: a mio giudizio è uno dei bambini migliori che conosca, così come non potrei considerare "disagiata" o "inadeguata" la sua famiglia, con cui ho anche condiviso in passato delle esperienze in comune. Non certo più "inadeguata" di tantissime famiglie "buone" e "a modo"..... al contrario.

Roberto ha detto...

1)Bambini indisciplinati
2)Scuola natura; una meravigliosa esperienza per i nostri bimbi ma non per tutti
3)Problemi economi che ogni giorno che passa coinvolgono sempre più famiglie
4) “Meritocrazia” o meglio i “lenti” e i “veloci”
5)Aprire una discussione, dove e come

Ho preso alcuni spunti dalla bella lettera di Paolo e vorrei cercare di parlare di cosa si può fare a riguardo e non di quello che è successo.
I nostri figli frequentano tutti la stessa scuola, che sia in Iseo o Fabriano poco conta, in entrambi i plessi esiste un bel progetto del Dott. Caffo che coinvolge i bambini di prima e seconda, seguendo e facilitando loro l’ingresso in una realtà come la scuola primaria. Ad esso si associa anche uno sportello aperto a cui i genitori possono rivolgersi gratuitamente per analizzare problemi dei figli direttamente con lo psicologo. Dico questo non per rivolgermi ai genitori coinvolti nell’accaduto ma per sottolineare come la scuola faccia qualcosa in questo senso. Forse non è sufficiente, andrebbe ampliato come progetto e portato fino alla quinta elementare o meglio ancora alle medie. Magari in altre forme e con altri specialisti, cosi da evitare sul nascere simili comportamenti. Ma qualcosa c’è e se vogliamo miglioralo ne abbiamo la possibilità, ricordiamo che esiste il consiglio di istituto a cui tutti noi genitori possiamo assistere, a cui ognuno di noi può presentarsi alle elezioni per farsi eleggere, a cui possiamo rivolgerci per portare idee e problematiche.
Scuola natura è un altro dei bei progetti della nostra scuola, a cui non tutti vi partecipano, e non solo per sospensioni dovute a comportamenti indisciplinati. Molte classi non vi partecipano semplicemente perché le insegnanti non desiderano parteciparvi. Quindi un genitore che desidera far vivere al figlio questa esperienza deve sperare che le insegnanti del figlio/a vi partecipino, oltre che sperare che il figlio si comporti bene e non venga sospeso. Anche questo non lo trovo giusto, privare un bambino di un esperienza solo perché ha la sfortuna di essere capitato nella sezione sbagliata. Credo che come progetto debba essere “istituzionalizzato” e che in terza, quarta o quinta tutte le sezioni di entrambi i plessi vi partecipino.
fine prima parte

Roberto ha detto...

Seconda parte
C’è poi il problema economico di scuola natura e di tutti i progetti od iniziative che coinvolgono e riempiono il tempo scuola dei nostri figli. A questo riguardo vorrei ricordare il lavoro svolto dai comitati genitori e dalla associazione genitori, che con le loro raccolte fondi contribuiscono a pagare parte di alcuni progetti come il Coro, riducendone il costo a carico delle famiglie. Aiutandoli e partecipando al loro lavoro si potrebbero aumentare i fondi raccolti e magari stabilire che per scuola natura i comitati paghino una quota o tutto per le famiglie con ISEE di un certo tipo.
“Lenti e Veloci”, proprio all’ultima interclasse (sono rappresentante di classe) riflettevo su questo punto. Mentre le insegnanti sciorinavano il solito commento per cui gli obbiettivi didattici del primo quadrimestre sono stati pienamente raggiunti con le dovute differenze tra capacita di apprendimento dei bambini, mi chiedevo cosa significasse realmente “le dovute differenze”. Ed a questo riguardo settimana scorsa ad una pre-riunione informale dei genitori eletti in consiglio di istituto si è parlato di due associazioni no profit della nostra zona che offrono gratuitamente un sostegno per i compiti a casa dei bambini in difficolta. Ci si chiedeva come poter pubblicizzare l’iniziativa a scuola e come metterne al corrente i genitori dei bambini in difficoltà. Credo che come me molti altri genitori non sappiano di queste opportunità. Certo anche la scuola dovrebbe fare qualcosa a riguardo ma come? E con che soldi?
Aprire una discussione è sempre positivo, solo cosi si uniscono le idee e si aiuta la scuola a migliorare.
Abbiamo una scuola che permette a vari livelli di poter collaborare con essa, dai rappresentanti di classe che collaborando con le insegnanti aiutano la classe raccogliendo soldi per pagare l’assicurazione, cercando pc e stampanti usate, cercando iniziative e progetti da sottoporre alle insegnanti da presentare in consiglio
di istituto. Abbiamo i comitati e l’associazione, che raccolgono fondi, organizzano l’imbiancatura della scuola o altre iniziative e che hanno bisogno di nuovi genitori che collaborino.
Abbiamo il consiglio di istituto composto da preside, genitori, corpo docente ed amministrativo a cui possiamo rivolgerci.
E poi ci sono anche i blog, ed anche questi sono importanti.
Quando ero piccolo tutte queste cose non c’erano, ora si, usiamole per migliorare la scuola.
Scusate se non ho parlato direttamente dell’accaduto ma come ha detto Paolo non voglio entrare nel merito di quello che è successo, e non voglio nemmeno mettere i bambini, i loro genitori e le insegnanti al centro della discussione o di un incontro pubblico. Credo che di pubblicità ne abbiano già troppa e che forse preferirebbero parlare tra loro della questione. Mentre sono a favore di discussioni che possano portare ad una soluzione che eviti il ripetersi di simili fatti e che consenta ai nostri figli di godere sempre appieno del tempo che passano a scuola.
Buona giornata
Roberto

franci ha detto...

Caro Robi,
tu sai - perché ci conosciamo da tempo - quanto io creda nella collaborazione famiglia-scuola.
Ma qui per me il problema è un altro. E si chiama EMPATIA. Empatia fra insegnante e bambino/ragazzo. Come dicono bene Manu e Alberto, la scuola dovrebbe essere il luogo dove non solo si impara, ma anche dove far entrare le nostre emozioni, il nostro vissuto e la nostra esperienza. E guardate che le cose vanno a braccetto. La neurobiologia ci spiega chiaramente come lo stato emotivo influenzi l’apprendimento.
Allora, va benissimo mettersi a disposizione della scuola entrando a colorare i muri, e pulendo il giardino e portando la carta igienica etc, etc.. ma vorrei a questo punto ricevere un segnale di apertura anche dal corpo docente e dalla Preside, magari attivando un ciclo di incontri-confronto moderati dal bravissimo Dott Caffo aperto a GENITORI ed INSEGNANTI, sulle strategie da seguire, noi a casa e gli/le insegnanti in classe, per riuscire a decodificare quei messaggi indiretti mandati dai bambini, magari sotto forma di aggressività e sfrontatezza.
D’altronde è esattamente quello che dichiara il POF (che incollo sotto) del nostro istituto.
Cari saluti
Francesca


Tratto dal POF della nostra scuola:

2.1. Finalità e obiettivi educativi
L’Istituto Comprensivo si propone di:
A. FAVORIRE LA CRESCITA DI CIASCUNO IN ARMONIA CON SE STESSO E CON GLI
ALTRI attraverso:
· Valorizzazione del vissuto
· Sviluppo dell’autostima
· Attività di collaborazione
· Sviluppo delle capacità relazionali
· Approccio positivo nei confronti della realtà
B. GARANTIRE UN PERCORSO FORMATIVO TESO A VALORIZZARE LE POTENZIALITÀ
DI TUTTI E DI CIASCUNO attraverso:
· Rispetto dei ritmi di apprendimento
· Percorsi individualizzati di supporto e potenziamento
· Strategie contro la dispersione
· Scambio tra culture attraverso esperienze di accoglienza e confronto
· Costruzione dei valori di solidarietà, di pace e di rispetto del prossimo
C. FORNIRE UNA PREPARAZIONE ADEGUATA ALL’INSERIMENTO DELL’INDIVIDUO
NELLA SOCIETÀ ATTUALE attraverso:
· Osservazione attenta del mondo circostante
· Attività di progettazione
· Attività di gruppo
· Assunzione di responsabilità
· Riflessione critica
· Acquisizione di un metodo di studio
· Costruzione di conoscenze e competenze adeguate

Unknown ha detto...

Elena risponde... Ciao Paolo! Ti ringrazio con tutto il cuore da parte mia e da parte di mio figlio, perché hai rialzato tutto sto polverone di silenzio. Come lo ringrazio anche Manuela,Alberto,Antonia,Florindo e Francesca. Per prima cosa mi presento: sono Elena, la mamma di Nicolaj, il bimbo "cattivo","diverso" e ci ci.... Come già stato scritto da Manuela e Alberto i "pitecolles" ci sono stati. Ma non posso biasimare o accusare nessuno,intendo i genitori, gli capisco, dopo spiego perché. Voglio rispondere a Antonia e Florindo: 1)"le pubbliche accuse nelle sede opportune con le persone coinvolte " ci sono stati. Se avete notato tutti genitori della 5-A sono rimaste dopo la riunione per la partenza, per la questione della classe,se gli volete spegazione e sono sempre a scuola alle 16.30, penso che mi conosciete. 2)le cose -vis-a-vis-con insegnante e la presede ho fatto mille volte. Ma pur troppo le cose per 4 anni e mezzo ci sono peggiorate sempre di più e di più... A fine di conti "gli penne" gli rimetti i mio figlio,come avete notato tutti voi. pur troppo mio figlio non a la mamma che poi esprimere tutti suoi pensieri come vorrebbe,perchè sono straniera. Ieri la prima cosa che mi a detto mio figlio, che non vole più andare a scuola. La maestra avuto il coraggio di dirlo in faccia a un bimbo di 10 anni dopo una battuta scierziosa: "stai zitto, stiamo stati bene senza di te una settimana, nessuno diceva le str....te, BIP....senza commenti... Manuela e Alberto avevano ragione!!! si senti escluso, punito e umiliato da tutti le parte. Fra tutto io passo per bugiarda, cosi mi o detto la nostra presede, perchè mio figlio rimasto a casa e non e andato a scuola in 3-A. non e stato tanto bene, era un po triste e dipresso. Lei,Antonia, devi vedere quanti compiti di riecupero gli anno dato da fare.,sembravo che errano per le vacanze estive e non per "la settimana di vacanza natura". non e stato già punito abbastanza? Fra tutto la cosa , quale, o fatto Nicolaj non poteva SUCCEDERE SE LA MAESTRA ERA AL SUO POSTO DI LAVORO, CIOE A SORVEGLIARE BAMBINI.!!!!!!!! NOI LI MANDIAMO A SCUOLA E STIAMO TRANQUILLI. ma lei Antonia sa quante maracchelle tra le mura scolastiche succedono???? Sono pronta per qualsiesi chiarimento. Roberto lei hai ragione dicendo dello psicologa. mio figlio già frequenta uno . si chiama Laura. devo dire la verità che le maestre sono stati disponibile. Ma fra dire, fare e mantenere consigli di Laura ce tanto differenza. Nella nostra scuola ci sono tantissimi "buchi neri". Po darsi sono troppo prevenuta nello con fronte dello scuola. MA pur troppo non ce lo faccio più...Mio figlio o subito di tutto e di più nella scuola. Sempre solita problema di quale dovevo parlare dopo, che non lo so in quale modo posso difendere diritti di mio figlio, vedendo che nelle medie abbiamo sempre lo stessa presede. IO voglio sentire un po di risposte. 1)se il medico non fa bene il suo lavoro, cosa succede? 2)se le maestre e la presede non fanno bene il suo lavoro cosa succede? 3)se un animale veni messo in trappola cosa fa? pur troppo ho dovuto sentire anche questo, che mio figlio era una bestia. vedete voi quante cose devi subire sto povero cucciolo. MI rivolgo alla presede e alle maestre di rollo di Nicolaj: Vi piace vincere facile, vedendo che davanti a voi ce una persona che non riesce a difendere diritti di suo figlio. grazie a tutti. e stato uno sfogo. Elena

Roberto ha detto...

Franci hai ragione si può fare di più. Conferenze con il dott. Caffo? ampliamento del supporto psicologico alle insegnanti e bambini in difficoltà che prosegua fino alla terza media?
Di cose da fare ne abbiamo tante, bisogna cercare la soluzione per cui casi simili non accadano. La possibilità l'abbiamo, sta a noi coglierla e provare a realizzarla. Sul POF e la sua valenza perdonami ma sorvolo, si è visto anche con la nuova giunta a milano cosa ne è stato del maggio 2012 ora diventato maggio 2013 alla materna ..... Speriamo che a livello politico le Stelle cambino in fretta.
Spero Olena mi perdoni ma non credo che rispondere sul blog dicendole che mi dispiace od altro serva a qualcosa, spero che insieme si possa realmente fare qualcosa per aiutare tutti i bambini a vivere un tempo scuola sereno e formativo.

Raffaella ha detto...

Ciao a tutti, ringrazio inanzitutto Paolo per la sua lettera, perchè ha messo al corrente me ed altri come me di una situazione spiacevole di cui forse domani potremmo essere protagonisti anche noi...A volte si dimentica che non tutti i genitori hanno la possibilità di partecipare alla vita della scuola, non sono presenti alle 16.30 alle uscite dei figli e magari non hanno rapporti tali con altri genitori da poter essere informati di quel che succede nell'istituto spesso addirittura nella loro classe; questa non è una loro colpa o mancanza, questa è la vita, il lavoro purtroppo oggi non permette quasi piu' di condividere momenti in modo sereno; si rincorrono i tempi, si rincorrono i problemi quando invece andrebbero curati quando ancora non sono diventati tali. L'utilizzo del blog e degli strumenti informatici per genitori come me che lavorano tutto il giorno è un valore aggiunto per poter condividere e comunicare pensieri e opinioni! certo non per tutti è così, anzi per molti anche solo leggere una mail è un problema, un fastidio, mentre magari chi la scrive lo fa con l'intenzione di condividere; Io penso che mai come in questa epoca sia importante fermarsi un attimo a riflettere e ciascuno di noi genitori dovrebbe fare un esame critico su se stesso e sui propri figli; se si ha l'umiltà di farlo, si possono capire i loro limiti e i loro punti di forza e si può riuscire a trovare il percorso giusto. Non sempre chi ci sta intorno puo' aiutarci, ma dobbiamo avere il coraggio di chiedere e non chiuderci in noi stessi sperando che i problemi si possano risolvere da soli. I problemi se evitati non fanno che diventare ancora piu' grandi.Sarebbe bello ma forse utopistico poter organizzare delle giornate di confronto anche solo di un breve tempo, anche un'ora, in cui i genitori si potessero confrontare sulle problematiche di ciascun bambino senza timori, senza paura di essere giudicati, additati,come diversi o come cattivi..i bambini sono bambini ed è compito prima dei genitori e poi della scuola cercare di capirli e indirizzarli bisogna assolutamente trovare il modo di farlo perche' sono il nostro futuro; si dovrebbero creare degli spazi di riflessione per gli adulti e magari che ne so, una domenica pomeriggio mentre i bambini giocano i genitori potrebbero confrontarsi...poi certo di fronte a problemi piu' grandi ci si rivolge a persone piu' competenti ma di certo parlare, condividere confrontarsi non può far che bene. Dobbiamo però essere obbiettivi e dire che la societa' ormai è chiusa in se stessa, ognuno nel suo piccolo mondo e il problema se non tocca direttamente viene evitato...per questo credo che le cose siano andate in questo modo per questi bambini;Ma non mi permetto di entrare nel merito perchè non conosco ne i bambini ne gli insegnanti credo solo che come in tutte le cose la ragione sia sempre nel mezzo.
Raffaella

Paolo ha detto...

Vedo che il dibattito, almeno in questa sede anomala, si è concluso (ma mi auguro che proceda anche in altri luoghi). Vorrei ringraziare tutti coloro che vi hanno partecipato, anche "solo" leggendo gli interventi e riflettendoci nella propria coscienza.
Abbiamo potuto tutti leggere anche la posizione di Elena, una delle mamme dei bambini "incriminati" e che forse si è potuta sentire un po' meno sola e disperata.
Io continuo ad avere le mie idee, che non sono quelle di Antonia e Florindo (che mi pare dicano che le persone che si comportano male devono solo pagare, e che il pagamento è una questione privata); che non sono quelle di Roberto (che parla di aiuto psicologico ai bambini "con problemi", ma sorvola sull'aiuto psicologico a tutte le persone coinvolte: gli altri bambini, le insegnanti, i genitori, la preside.....) ; che non sono quelle di tante persone con cui ho parlato "vis-à-vis" (che mi hanno detto di tutto e di più, compreso che non avrei dovuto mettere in piazza queste cose "perché si tratta di bambini" e quindi son questioni delicate..... ma davvero? boh!?!?); che non sono neanche quelle di Elena (che lamenta, tra le altre cose, la mancanza di sorveglianza..... in una società, compresa quella scolastica, che attraverso la sorveglianza assoluta, secondo me non fa altro che nascondere i veri problemi sotto il tappeto, dando ragione implicitamente a posizioni di tipo punitivo, maggioritarie sia chiaro....).
Paolo

miriam ha detto...

Signor Paolo, desidero ringraziarla per aver posto su questo blog una questione molto importante. Non deve meravigliarla l'ostilità di alcuni genitori. L'opinione che i panni sporchi vadano lavati in famiglia è ancora molto diffusa. Concordo inoltre che non si tratta di delegare alla scuola l'educazione dei nostri figli. Piuttosto di comprendere il ruolo della Scuola. Correttamente un genitore ha citato nei commenti Don Milani e la sua Scuola, una scuola, quella di Barbiana, strumento di liberazione e di crescita. Sappiamo bene che la nostra scuola non ammette atteggiamenti "devianti": o ci si adegua al modello o si è fuori. Quanti tra insegnanti e genitori lamentano come un freno la presenza in classe di disabili, stranieri, indigenti, "lenti", disadattati, ... Quante volte abbiamo sentito dire che quel ragazzo è un ostacolo all'apprendimento dei nostri e che sarebbe meglio cambiasse classe, scuola, città ... Eppure il vero problema sono proprio loro, quei genitori che ritengono che i propri figli abbiamo solo da perdere a percorrere la loro strada quotidiana con questi compagni. Voveo infine dirle, signor Paolo, che da tempo seguo questo blog. Non credo che sia una sede "anomala" per sviluppare questo tipo di dibattito: lei ha fatto solo bene a porre la questione in tal modo, ha fatto bene a metterci la faccia. Questo blog è un punto di riferimento per molti operatori. Nella mia zona è seguito attentamente da diverse scuole. Mi creda, dibattiti del genere sono una ricchezza per tutti. E meritano condivisione pubblica. Dispiace che il dirigente e gli insegnanti non abbiano ritenuto necessario intervenire. Un saluto. Miriam

Unknown ha detto...

Cari tutti,
sono capitata per caso in questo blog e leggendo la lettera di Paolo sono inorridita. Fosse capitata una cosa del genere nella classe di mio figlio, sarei partita a razzo per andare a riprenderlo, sperando che questo mio gesto sarebbe stato seguito da altri genitori.
Ma come si fa ad escludere anche un solo bambino da un momento così grande di partecipazione sociale e di condivisione??? Queste cose sono per tutti o per nessuno...
Sono davvero infuriata per questo atteggiamento, non conosco la situazione e non entro nel merito, ma troppo spesso gli insegnanti dei noi nostri figli sono lontani anni luce dagli insegnamenti di Don Milani e di tutte quelle persone che hanno creduto nella scuola pubblica e democratica. Troppo spesso ci troviamo di fronte ad ottimi impiegati del Ministero dell'Istruzioni ma a pessimi Maestri, che non hanno (più?) voglia di trasmettere la passione e la curiosità della cultura ai nostri figli.
Mi auguro che queste cose non succedano più e che nella vostra scuola si sia aperto un dibattito chiaro, seremo ma determinato a risolvere queste situazioni.
Un saluto
Loredana

L'uomo qualunque ha detto...

IL CORO UNANIME

Via Fabriano 23 marzo
genitori al Coro dei figli
per l'occasione in via Mosè Bianchi.

Bambini che cantano
arancioni blu gialli
su un palco il Maestro che li dirige.

In platea mamme papà nonni zii fratelli e sorelle
la felicità e la commozione nei volti dei più partecipi
e un po' di sano tifo che non guasta di sicuro. .

Ciò che guasta, forse per qualcuno, siamo noi.
Ciò che guasta è la nostra spensierata, forse per qualcuno, oscena felicità.
Noi?

Noi che chiamiamo buonista, falso buonista
colui che parla solo da un punto di vista
perché per noi, per noi
noi non siamo noi.

Noi siamo Noi
perché rappresentiamo umilmente, e con tanti sacrifici, la verità
l'unica possibile verità perché al di fuori dei punti di vista.
E Noi non siamo un punto di vista,

Noi rappresentiamo la verità
che se non fosse al di fuori, al di sopra dei punti di vista, non sarebbe la verità.
Noi lottiamo e ci sacrifichiamo per la verità.
Per questo possiamo permetterci anche di essere felici!

Noi chiamiamo buonista, falso perché buonista, chiunque esprima una bontà di parte.
Perché la bontà non è un punto di vista
perché la bontà, l'unica possibile bontà è: la verità.
La verità è l'unica possibile bontà. Non quella buonista.

Se un bambino si comporta da delinquente non è mica un punto di vista!
"Delinquente" non è un'opinione, è una constatazione di verità.
La punizione che si merita non è mica un'opinione,
ma è l'unica conseguenza possibile,
per chi lotta per la verità.
Per chi tutti i giorni lavora al suo servizio.

Noi non potremmo dirlo
perché sembrerebbe che vogliamo esprimere un punto di vista
quando il nostro, l'abbiamo gia detto, non è un punto di vista
ma per una volta lasciatecelo esternare, ciò che è vero e giusto:
noi siamo i Buoni!
Noi siamo i veri buonisti, lasciatecelo dire, contro quelli falsi!

Noi siamo quelli che soffrono e lottano per il Bene
noi siamo quelli che devono subire le angherie di piccoli e grandi delinquenti
noi siamo quelli perennemente ostacolati dagli altri: dai cattivi
noi siamo quelli che paghiamo sempre per tutti
noi siamo le famiglie brave che sanno come si educa un bambino
noi siamo quelli che da una vita andiamo a lavorare ogni mattina
perché sappiamo cosa è buono e giusto.

Noi siamo gli unici possibili buoni
perché sappiamo che il nostro mondo è buono.

Se non fosse per gli altri, per i cattivi.
Per quelli che si permettono di fare i cattivi perché non conoscono il bene,
perché nessuno glielo ha insegnato o perché non ne vogliono sapere.
Se non fosse per colpa loro!

Noi la nostra felicità ce la sudiamo tutti i giorni da tutta la vita,
mentre quelli vogliono rubarci tutto.
Vogliono rubarci la verità.

Noi ringraziamo il mondo che ci permette di vivere,
mentre quelli prendono la scusa che il mondo è contro di loro,
per essere loro contro il mondo.

E questo grazie ai falsi buonisti che li giustificano su tutto, i "poverini"...
"Son poverini, lasciateli continuare a rubare, in fondo non fan nulla di male, anche loro hanno i loro diritti. Lasciateli continuare a delinquere, a turbare le nostre vite, non è mica colpa loro! Lasciate che ci violentino, non è mica colpa loro. Lasciate che ci uccidano, suvvia...."

Nauseanti falsi buonisti:
loro sono il cancro che vorrebbe ucciderci da dentro...
I criminali e i fannulloni sono il virus
ma i falsi buonisti sono il cancro,
la forza oscura che vorrebbe neutralizzare
i nostri sacrosanti antibiotici.

Ma siccome noi siamo i Buoni
non riusciranno mai a sconfiggerci!

Questo è il nostro coro di via Fabriano
per l'occasione di oggi 23 marzo in via Mosè Bianchi.
Il coro della platea, non quello del palco.

Ci possano scusare i bambini
se per una volta li abbiamo sovrastati,
ma i veri Buoni sanno che è solo per il vero Bene.

Anonimo ha detto...

ma che cosa dobbiamo mettere nella valigia?
quanti soldi dobbiamo dare al educatore per comprare regali?

ALIAS ha detto...

Ciao Paolo. Condivido pienamente la tua costernazione! Non è così che aiutano i bambini ad essere più sereni ed educati. Ma non mi meraviglio più di nulla.Ieri mattina mia figlia è partita per una gita di 5 giorni e le insegnanti durante l‘ultima riunione, dopo aver già pagato, ci hanno fatto sapere che non avremmo potuto sentire al tel i bambini, neanche una volta. Ora, vero che avrei potuto rifiutarmo e nn mandarla, ma avrei ferito mia figlia. Ti sembra che la scuola possa imporre una cosa simile? Si parla di bambini di 8-9 anni. Manca una chiara comunicazione. Un saluto