25 gen 2014

il rifugio antiaereo numero 87 sotto la scuola di via bodio

In occasione dell'iniziativa “I colori della memoria il rifugio antiaereo della scuola elementare di via Bodio (Milano) è stato aperto al pubblico.
Durante la seconda guerra mondiale, i sotterranei di molti istituti scolastici furono trasformati in rifugi antiaerei a protezione dei bombardamenti degli aerei Alleati che, tra il 1943 e il 1944, colpirono duramente case e fabbriche di Milano.
Le cantine dei sotterranei della scuola elementare di via Bodio 22 (costruita nel 1926, originariamente intitolata alla madre del Duce, Rosa Maltoni Mussolini, una maestra, cambiò il nome in “Giacomo Leopardi” dopo la fine della guerra), furono trasformate in rifugio, sia per gli alunni della scuola che per i civili.
Contraddistinto con il numero 87, il rifugio era uno dei primi e dei più grandi della città, potendo ospitare 450 persone.
E' stato ripulito dal 24 al 26 settembre 2010 nell’ambito della campagna di Legambiente “Puliamo il Mondo”. Fortemente voluta dalla Dirigente Laura Barbirato, l'iniziativa ha coinvolto genitori e insegnanti delle scuole Bodio e Guicciardi, Legambiente, gli speleologi dell’Associazione speleologica cavità artificiali di Milano e della Federazione Nazionale Cavità Artificiali, l’Ecomuseo Urbano Metropolitano Milano Nord (Eumm), il Consiglio di Zona 9, i tecnici della Bovis Lend Lease s.r.l. (Società per la progettazione ed esecuzione di opere di ingegneria civile).
Contributo prezioso è stato quello di Guglielmo Esposito, Presidente della Società Stereoscopica Italiana SSI-3D, che ha realizzato il filmato e il servizio fotografico sulle tre giornate di pulizia. 
I sotterranei hanno un andamento circolare, percorrono tutto il “ferro di cavallo” della scuola e ne collegano i due bracci, passando sotto viale Bodio. C’erano anche una cucina, una sala-docce (ancora visibile) dove venivano lavati i bambini che non avevano l’acqua corrente in casa. C’erano le classi, dove si poteva continuare a fare scuola anche dopo il suono delle sirene, cercando di fingere una vita normale. 
Il rifugio era dotato di circa una decina di stanze, di acqua corrente e di gabinetti, tutt’ora conservati. Sulle pareti sono ancora visibili le scritte originali, la pavimentazione dell’epoca è stata riportata alla luce. All’interna di un paio di stanze è stato riprodotto il puntellamento delle volte mediante tronchi d’albero e assi.
LE NOSTRE FOTO: [clicca qui]
Il video "Under the School" realizzato da Guglielmo Esposito, presentato al 1° International SpeleoMovie Web Festival e trasmesso nel 2010 sulla Web TV Napoli Underground Channel:

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