Il 16 ottobre il Governo ha presentato alla Camera il testo del disegno di
legge di stabilità 2013 (C.
5534). Il testo è accompagnato come al solito dalla relazione tecnica. La
parte che riguarda la scuola si trova a partire da pagina 147. In particolare ci
occuperemo di quanto si legge a proposito del comma 42 dell'articolo 3 del
disegno di legge.
Ecco come il Governo intende utilizzare i docenti della
scuola secondaria nelle 6 ore settimanali da aggiungere alle attuali 18 senza
prevedere naturalmente nessun compenso, altrimenti non ci sarebbe nessun
risparmio.
Spezzoni orario coperti con ore eccedenti
strutturali
Si tratta degli spezzoni fino a 6 ore che i dirigenti
scolastici assegnano ai docenti già in servizio nella scuola oppure in subordine
a docenti precari utilizzando le graduatorie di istituto.
Nella relazione si
legge quanto segue:
"All'incremento di sei ore settimanali dell'orario di
servizio consegue naturalmente l'azzeramento delle ore eccedenti l'orario
d'obbligo affidate al personale docente nominato sui posti dell'organico di
diritto. Infatti le ore eccedenti sono assegnate dal dirigente scolastico a
personale che si rende disponibile già in servizio nella medesima istituzione
scolastica in cui il relativo spezzone deve essere coperto. Il personale in
questione sarà d'ora in poi obbligato alla copertura dello spezzone senza
ricevere più una remunerazione aggiuntiva per questo.".
Questa
prima operazione produrrà un risparmio di circa 120 milioni di
euro per anno scolastico. Non viene fatta nessuna previsione di riduzione di
posti perché si ipotizza che tali spezzoni siano abitualmente assegnati
esclusivamente a docenti già in servizio nella medesima istituzione scolastica.
Spezzoni orario coperti con supplenze sino al termine delle attività
didattiche
Gli spezzoni orario costituiti con un numero di ore
superiore a 6, rapportati a cattedre intere, attualmente equivalgono a 7.365
posti per la secondaria di primo grado e 13.397 posti per la secondaria di
secondo grado. Tali spezzoni sono assegnati esclusivamente a docenti
precari.
Nella relazione si legge quanto segue:
"La norma comporterà
naturalmente la possibilità di coprire detti spezzoni con le ore aggiunte
all'orario di insegnamento con conseguente riduzione del fabbisogno di
supplenti sino al termine delle attività didattiche.".
Questa
seconda operazione produrrà la riduzione di 3.404 posti nella
secondaria di primo grado e di 5.865 posti nella secondaria di secondo
grado, con un risparmio per anno scolastico di 98 milioni di euro per il
primo grado e 168 milioni per il secondo. Complessivamente 9.269
posti in meno con un risparmio per anno scolastico di 266 milioni di
euro.
Docenti di sostegno
I docenti di sostegno della
secondaria passeranno da 18 a 24 ore settimanali, sempre a parità di
retribuzione.
Nella relazione tecnica si legge che i docenti di sostegno sono
nell'anno scolastico 2012/2013 26.642 per la secondaria di primo grado e 19.211
per la secondaria di secondo grado, e che "Le circostanze sopra elencate
fanno si che la riduzione nel fabbisogno possa essere pari a 6/24mi
dell'organico di fatto attuale nella scuola secondaria.".
Questa
terza operazione produrrà la riduzione di 6.660 posti nella
secondaria di primo grado e di 4.802 posti nella secondaria di secondo
grado, con un risparmio per anno scolastico di 191 milioni di euro per il
primo grado e 138 milioni per il secondo. Complessivamente 11.462
posti in meno con un risparmio per anno scolastico di 329 milioni di
euro.
In tutto quindi 20.731 posti in meno e un risparmio per
anno scolastico di 715 milioni di euro.
Gli effetti sono
sottostimati, infatti nella relazione tecnica si legge:
".... si è
scelto a fini prudenziali di non addurre effetti positivi sui saldi di finanza
pubblica all'utilizzo delle ore aggiuntive di insegnamento per la copertura
delle supplenze brevi e saltuarie, sebbene alla norma conseguirà certamente una
riduzione del relativo fabbisogno. Tali effetti potranno essere verificati a
consuntivo.
Sempre ai fini di un prudente conteggio delle riduzioni di spesa
attese, per escludere il rischio di conteggiare due volte il venir meno della
necessità di coprire un medesimo spezzone orario di sostegno con supplenti, si è
scelto nel seguito di non attribuire riduzione di spesa in capo alla norma ove
prevede che le ore aggiuntive dei docenti non di sostegno possano essere
utilizzate per coprire spezzoni di sostegno. Infatti gli stessi spezzoni possono
essere coperti con le ore aggiuntive dei docenti di sostegno. Ciò comporta una
ulteriore prudente sottostima dei risparmi attesi".
Un Governo
"prudente" non fa mai il passo più lungo della gamba.
Milano, 18 ottobre
2012
Mario Piemontese
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