3 gen 2012

ai lav the scul' ministr! l'epilogo

Che fine hanno fatto le firme raccolte lo scorso mese di ottobre da alcuni genitori dell’IC Don Orione per richiedere all’amministrazione scolastica la copertura degli spezzoni di inglese? [leggi 6 ott 2011] [leggi 29 ott 2011].
Accade infatti, da qualche anno, all’IC Don Orione di Milano, che per evitare un turn over di insegnanti e garantire stabilità e continuità nell'insegnamento delle discipline nelle classi, alle terze vengono erogate due ore di inglese e non le tre previste “obbligatoriamente” dal Ministero.
Un vero e proprio furto, operato, ne siamo convinti, al solo scopo di garantire il miglior funzionamento dell'istituto e il minimo disagio sia ai bambini che agli insegnanti. Uno scippo diretta conseguenza della disgraziata politica di tagli operati alla Scuola pubblica dalla coppia Gelmini/Tremonti.
Ma il diritto all’istruzione dei bambini e delle bambine è sicuramente prevalente rispetto alle esigenze di cassa del Ministero. Per questo motivo, ma anche per ribadire il rispetto delle norme e il ripristino della legalità, è stata avviata una raccolta di firme per richiedere la restituzione della terza ora di inglese alle classi terze.
Il Dirigente dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia – AT  di Milano, il dott. Petralia, al quale con raccomandata r/r sono state inviate le firme, si è ben guardato dal rispondere, neanche una riga di circostanza. Ma nessun dubbio in proposito.
Il Consiglio di Istituto dell’IC Don Orione ha preso visione nella riunione del 17 novembre 2011 della lettera inviata, oltre che all’USR, anche al Dirigentedell'IC Don orione. Durante la seduta è stata data lettura della circolare 23763 dell’USR Lombardia [leggi] nella quale si dichiara che NON vengono autorizzati spezzoni per la copertura di posto di inglese nella scuola primaria.
Il Consiglio di Istituto, pur ritenendo “in linea di principio” “lecita” la richiesta dei genitori, ha ritenuto “idonea” la scelta del Collegio Docenti di privare i bambini della terza ora di inglese, scelta dettata “dalla volontà di arrecare il minor disagio possibile agli alunni”.
Ne prendiamo atto. D’altronde, tra i tanti problemi della scuola, un’ora di inglese in meno è quanto di meglio possa accadere. Nulla, ad esempio, in confronto ai danni provocati dai tagli al sostegno per gli alunni con disabilità, scelta, quest’ultima, ritenuta da taluni “idonea” per raggiungere obiettivi di bilancio.
E comunque, se un genitore ha interesse per la lingua straniera, può pagarsi delle lezioni private. Ammesso che possa permettersele.

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