Il Governo intende recuperare 172 milioni di euro, ancora una volta a danno delle scuole. E’ lo stesso Ministero che lo dice: “la norma risponde a finalità di contenimento della spesa e al raggiungimento dell’obiettivo della stabilizzazione della finanza pubblica” [nota del Ministero n. 8220 del 7 ottobre 2011]. E’ solo questo il senso dell'operazione dimensionamento della rete scolastica che il Miur sta cercando di imporre, non altro. Senza alcuna logica di miglioramento qualitativo dell'offerta formativa sul territorio, si impone di chiudere sedi scolastiche, accorpandole ad altre. Sono 1130 le scuole soppresse altrettanti posti di lavoro di dirigente scolastico e dsga, oltre a 1.765 posti di collaboratore scolastico. Qualche giorno fa abbiamo pubblicato una bozza del piano cittadino predisposto dal Comune di Milano [leggi] che, se attuato, darebbe vita a veri e propri mostri, alcuni con oltre 1500 alunni, fino ad oltre 1700.
Intanto nelle scuole interessate i consigli di istituto votano (secondo il Ministero tutti i provvedimenti di razionalizzazione della rete scolastica devono essere emanati entro il 31 dicembre 2011).
E’ il caso, ad esempio, della DDS Marie Curie di via Guicciardi 1 (Milano, Zona 9) il cui Consiglio di Istituto nella seduta del 19 ottobre ha messo in discussione la legittimità di tutta l’operazione approvando una delibera sul modello proposto da ReteScuole [leggi e diffondi].
E infatti il diktat del Ministro Gelmini sul dimensionamento non è accettabile poiché la competenza sulla rete scolastica è delle regioni, non del Governo, né del Parlamento.
Rassegna stampa:
- scuolaoggi.org: un intervento di Pippo Frisone “Dimensionamento: un diktat da rispedire al mittente” [leggi]
- la tecnica della scuola: articolo di Reginaldo Palermo [leggi] del 14 ott 2011
- la repubblica ed. milano del 21 ott 2011: [leggi] Il dossier di ReteScuole sull’argomento [leggi].
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