21 gen 2011

sponsor a scuola, la sentenza del tar puglia

Ce ne siamo occupati lo scorso mese di ottobre: [leggi qui] e [qui].
Su iniziativa dell’Assessore all’Istruzione, la Provincia di Barletta-Andria-Trani (Bat) ha pubblicato un bando con cui si invitano i privati ad acquistare gli arredi scolastici delle scuole superiori. In cambio, l'amministrazione ha offerto la possibilità di avere un logo ben visibile sugli arredi scolastici.
Visto che dal Ministero arrivano solo tagli ed ancora tagli la provincia ha visto bene di affidarsi ai privati venendo meno, dunque, ad uno dei compiti dell’ente pubblico: assicurare beni essenziali come gli arredi per il funzionamento della scuola pubblica.
La Flc-Cgil Puglia insieme alla Rete degli studenti medi della Bat e al Coordinamento Genitori Democratici della Puglia hanno presentato ricorso al Tar Puglia, chiedendo la sospensiva e l’annullamento del bando già pubblicato e in scadenza il 30 novembre 2010. Secondo i ricorrenti, i banchi con lo sponsor - e relativa pubblicità - rischiano di provocare la «lesione di un corretto percorso formativo che la scuola è prioritariamente tenuta a garantire». Anche perché la scuola è il «luogo preposto alla formazione e alla educazione di liberi cittadini e non di acritici consumatori».
Il Tar ha ritenuto inammissibile il ricorso ''per carenza originaria di interesse e di legittimazione'' da parte delle associazioni ricorrenti che sarebbero “prive di un interesse concreto ed attuale a muovere le censure”. Le associazioni dunque, non avrebbero avuto, secondo il Tar, titolo a proporre il ricorso.
Si sancisce in questo modo il fallimento del pubblico. L’attuale governo, ed i precedenti almeno da dieci anni a questa parte, hanno messo in tale difficoltà la Scuola da costringerla a chiedere soccorso ai privati, anche per l’acquisto di quattro banchi.
L’istruzione è un diritto. Dovere dello Stato è quello di assicurare e garantire la possibilità di frequentare le lezioni. Sembra ormai che l’amministrazione scolastica non sia più in grado di far fronte neanche alle esigenze basilari.
Con grande soddisfazione dei privati che hanno fiutato l’affare e che sono pronti ad entrare nella Scuola. Meno soddisfatti i cittadini che pagano le tasse e che vedono ingenti montagne di soldi pubblici spesi, ad esempio, nell'acquisto di cacciabombardieri e strumenti di morte [leggi].
La sentenza del Tar Puglia del 28 dicembre 2010 n. 4312: [testo]

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