“Nella previsione di domande di iscrizione e di richieste di inserimento in classi funzionanti a tempo pieno presentate in eccedenza, le scuole, prima delle iscrizioni, procederanno alla definizione dei criteri di priorità che saranno adottati, qualora si verificasse l’una o l’altra ipotesi, mediante apposita delibera del Consiglio di Circolo/Istituto, da affiggere all’albo.”
Qual è il limite oltre il quale il numero di classi a tempo pieno sono da considerarsi eccedenti? Il numero di classi attuali? Il numero di classi che verranno autorizzate? Mistero! Il DPR n. 81/09 è molto chiaro in merito:
"Nelle scuole nelle quali si svolgono anche attività di tempo pieno, il numero complessivo delle classi è determinato sulla base del totale degli alunni iscritti. Successivamente si procede alla definizione del numero delle classi a tempo pieno sulla base delle richieste delle famiglie. Qualora il numero delle domande di tempo pieno ecceda la ricettività di posti/alunno delle classi da formare, spetta ai consigli di istituto l'indicazione dei criteri di ammissione."
La legge prevede quindi che i criteri debbano essere stabiliti dai Consigli di Circolo/Istituto e non genericamente “dalle scuole”, dopo le iscrizioni, e non prima come si legge nella circolare, e solo nel caso in cui il numero di classi a tempo pieno richieste sia superiore a quello delle classi autorizzate.
Nella circolare si parla di due ipotesi che si escludono reciprocamente, ma non si dice chiaramente quali siano perché è impossibile farlo: se non si fissa il limite che determina l’eccedenza, non si può dire quando si eccede oppure no. L’UST di Milano vuol preparare con largo anticipo il terreno per i prossimi tagli. Non sa quante classi a tempo pieno potrà autorizzare, vuole evitare contestazioni e per questo intende scaricare prima possibile sui Consigli di Circolo/Istituto la responsabilità di rifiutare le richieste eccedenti. Non bisogna infatti dimenticare che lo scorso anno a Milano non sono state autorizzate 150 classi a tempo pieno e le proteste di genitori e insegnanti non sono mancate. La circolare cerca quindi di imporre quel che la legge non impone. A noi non piace la circolare, ma non piace neppure la legge.
Qualsiasi criterio adottato per gestire gli “esuberi” non può che essere discriminatorio e antidemocratico.
Per questo invitiamo tutti i Consigli di Circolo/Istituto a non definire nessun criterio e a richiedere con determinazione l’autorizzazione di tutte le classi a tempo pieno richieste.
Scarica il testo della bozza di mozione da far approvare al Consiglio di Istituto: [testo].
Milano, 17 dicembre 2010
ReteScuole
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