Wu Ming ha ribattezzato questi studenti con il termine di “Book Block”.
La definizione è piaciuta, al movimento. Al punto che sul sito che cerca di coordinare i vari fronti della protesta, uniriot.org, è partita un sondaggio. Indicando titolo e autore, si può aspirare a piazzare il proprio libro in prima fila nella mobilitazione generale di martedì 14 dicembre, il giorno della fiducia al Governo.
«Per noi i book-block hanno un valore simbolico. Servono a ricordare che ormai la cultura ridotta in miseria e umiliata va protetta», spiega il dottorando di Uniriot Francesco Raparelli: «Ma hanno anche valore concreto, rappresentano la rabbia degli studenti, costretti a usare la cultura per difendersi dalle manganellate e contemporaneamente fare irruzione nei palazzi della politica».
I risultati del sondaggio sono pubblicati su uniriot.org, il network delle facoltà ribelli. Al primo posto "La volontà di sapere" (Foucault), seguono "1984" (Orwell), "Il cavaliere inesistente" (Calvino). Tra i primi 20 La Divina Commedia, Il dottor Zivago, l'Odissea ... (l'elenco completo).
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