3 ago 2017

un'occasione per tutti, sull'ipotesi di accorpamento delle scuole cadorna e paravia

A fine luglio scorso il Presidente dell'Assemblea dei Genitori Istituto Cadorna ha scritto all'Assessore all'Istruzione del Comune di Milano Anna Scavuzzo contro l'ipotesi di accorpare la scuola di via Paravia all'Istituto Comprensivo Cadorna (zona san Siro) (da il giorno del  1. agosto 2017). La riorganizzazione della rete scolastica risponde sostanzialmente a criteri esclusivamente economici, spesso ignorando le esigenze del territorio e i reali bisogni dell’utenza scolastica. In questo caso i genitori dell'istituto Cadorna temono che l'accorpamento con la scuola di via Paravia possa compromettere i risultati raggiunti negli ultimi anni nell'ambito dell'integrazione e dell'offerta.

Gentile Assessore,
Le scrivo a nome dei genitori dei bambini che frequentano l'Istituto Cadorna e di tutti i genitori che hanno dato vita nel corso degli ultimi 8-10 anni all’Associazione Cadorna e all’Assemblea che rappresento.

Nel corso degli anni, grazie alla collaborazione scuola famiglia e all’impegno dei genitori di cui sopra, siamo riusciti a far fonte a numerosi problemi  quali integrazione, mancanza di risorse, ripopolamento di Italiani nativi ecc.
Problemi comuni a molte scuole italiane, anche di Milano, ma che da noi “Scuola di Frontiera” con uno dei quartieri più densamente popolati da immigrati (e in particolare da profughi e persone che a stento riescono a sbarcare il lunario)  hanno rappresentato il motivo per cui dalla scuola si sono allontanate moltissime famiglie italiane rischiando di farla diventare “scuola-ghetto”.
Una scuola (la prima del quartiere San Siro) , conosciuta ormai solo perché si ricordava che una maestra aveva tagliato la lingua a un bambino o perché frequentata da Cosiddetti “EXTRACOMUNITARI”,  è riuscita a diventare modello per le  scuole “Aperte”, e una delle tre scuole con l’offerta di corsi extracurriculari più vasta a Milano, dove lo sport o la musica o le attività culturali sono garantite gratis “anche dopo la scuola” a chi non può permetterselo; una scuola che  grazie all’impegno dei genitori e alla collaborazione della dirigenza riesce a dotarsi di LIM per tutte le aule e a insegnare  Inglese (Curricolare) con docente Madre lingua GRATIS per tutti (oltre 1000 bambini); allora abbiamo una scuola perfetta?  No! una scuola che affronta le mille problematiche con  risorse scarse ma con grande impegno e che a volte deve fare anche i conti con  le sconfitte.
Vede Assessore, i residenti del quartiere fanno ancora fatica a frequentare la nostra scuola nonostante tutto quello che abbiamo fatto e facciamo e  oggi da molti genitori del quartiere Fiera e San Siro la frase più frequente che mi sento dire è “una decisione coraggiosa la vostra”  ma la mia risposta è sempre più la stessa: “no è una decisione responsabile” .
Grazie a questo senso di responsabilità quest’anno  siamo riusciti a coinvolgere nel lavoro per la scuola altri genitori e altri bambini, e noi non molliamo!Tutti  questi risultati non sono venuti  grazie all’impegno o alle scelte politiche dei suoi predecessori, questi sono i risultati del lavoro (a volte delle nottate di lavoro ) fatte dai genitori, da insegnanti  e dal personale della scuola che si sporcano le mani anche oltre il proprio orario o il proprio compito, perché la parola solidarietà è bella ma quando si tratta di renderla vera e concreta ci vuole impegno e dedizione, per l’amore dei propri bimbi, di tutti i bimbi che frequentano la scuola (a prescindere dalla provenienza, la religione e dal colore della pelle o della lingua che hanno imparato da piccoli) e per salvare la parità e la salvaguardia dei loro diritti in primis quello allo studio.

In questi giorni è emersa la volontà di accorpare la scuola di Via Paravia al nostro plesso, una scuola con tante difficoltà e sempre sull’orlo della chiusura, con una presenza di circa il 5% di bambini nativi Italiani e con grandi difficoltà di integrazione. È proprio da qui che nasce la nostra lettera e il nostro sconforto, vede, normalmente a chi si impegna e aiuta affinché le cose funzionino (in questo caso la COSA PUBBLICA e cioè di tutti) normalmente viene riconosciuto un merito, a volte, purtroppo raramente in Italia, un premio, addirittura in questo caso, nel nostro caso si è deciso di rendere più gravosa una situazione, già difficile, e mettere a rischio il lavoro che per anni è stato fatto con unico ed esclusivo fine che è il bene dei bambini. Che sia ben chiaro, i nostri bambini non sono diversi da quelli di Paravia che già accogliamo (poiché molti bambini provengono anche da quel bacino)  e accoglieremmo come abbiamo accolto i bambini del FACOLTOSO quartiere Fiera e della scuola GATTAMELATA,  limitando i nostri spazi i tempi di gioco e di mensa  per garantire loro il diritto a frequentare una scuola degna di questo nome.
 Il fatto è che il peso organizzativo e amministrativo non potrà non incidere sull’andamento delle attività degli altri istituti del plesso, generando comunque disparità tra loro, che in alcuni casi saranno impossibili o comunque difficilissime da colmare. 
Vede assessore, noi non faremo mai il “Pippone”  sull’art. 3 sull’eguaglianza  e le periferie che di solito fanno i politici durante le elezioni, noi sappiamo di essere tutti uguali e di avere diritto ai “pari punti di Partenza” , però troppo spesso decisioni imponderate al limite della scelleratezza ci hanno fatto sentire meno uguali di altri, che sono seduti a godersi il proprio diritto allo studio mentre ci sono bambini che rischiano di vedersi chiusa la scuola o peggio non vengono accettati perché portatori di Handicap e la scuola non fa nulla per poterli ricevere e accudire come meritano.
Vede Assessore, sono quasi le 23,30 di un venerdì d'estate, e molti genitori sono riuniti con me a scrivere questa lettera aperta dopo una giornata intensa di lavoro, qualcuno l’ha passata in ufficio, altri in ospedale a curare ammalati, altri anche in strada sotto il sole di luglio, ma tutti uniti per il bene dei bambini e con un dubbio sul cosa accadrà alla scuola, al lavoro e ai sacrifici che abbiamo fatto in questi anni per far si che la nostra scuola sia degna di questo appellativo e per questo noi NON MOLLEREMO!
Siamo sicuri che la stessa preoccupazione la vivono tutti i componenti del corpo scolastico, che in questo periodo devono affrontare le domande dei nuovi iscritti ; sappiamo benissimo, noi che oramai frequentiamo da anni, che questo non accadrà, ma spiegatelo ai genitori dei bambini che approcciano la scuola per la prima volta e che si sentono dire che loro fanno parte della scuola di Paravia, da più parti definita scuola ghetto da oltre 10 anni, voi che fareste? Lei che farebbe nei loro panni?
Vede Assessore, e concludiamo, noi faticosamente riusciamo a raggiungere il  20% dei bambini Italofoni  (di nascita o come prima lingua) se si vuole affrontare il problema dell’integrazione, delle periferie e la sopravvivenza di scuole come quella di Via Paravia, non si affronta facendola diventare un peso per chi ha già grandi difficoltà, ma bisogna farla diventare un opportunità per altri, per fargli conoscere la bellezza e la ricchezza della diversità e dalla solidarietà. Potrebbe essere una occasione per tutti.
Sappiamo che il CDI ha già inviato il verbale del Consiglio straordinario tenutosi a Giugno e che attende un vostro riscontro per un tavolo di confronto. La richiesta era di pronuncia entro il 30 giugno, ma ad oggi non sono trapelate notizie rispetto a quanto voglia fare l'amministrazione.
Sollecitiamo quindi cortesemente notizie prime delle chiusure estive. Noi genitori siamo disponibili al dialogo, ma pronti a mobilitarci per il diritto assoluto dei bambini di Paravia e di Cadorna a non vivere in una scuola ghetto, ovvero per mantenere il bacino di Paravia con l'istituto Calasanzio (con scuola di Paravia aperta o chiusa),  e al contempo re-investire su entrambe le scuole e sul quartiere.
Le auguriamo buon lavoro in attesa di notizie,

Cordiali  saluti

Gianfranco Manetti
Assemblea dei Genitori Istituto Cadorna

Milano, 28 luglio 2017 

Nessun commento: