Oggi, bambini e bambine, abbiamo qui con noi a scuola i vostri
famigliari e le domande le faccio a loro. Ascoltiamo cosa hanno di
interessante da dirci.
Cosa ricordate del vostro primo giorno?
Una
mamma: «Avevo paura, poi mi sono trovata bene».Una mamma: «Io ho
pianto. Non volevo stare senza i miei genitori». Un papà: «Ricordo che
avevo una cartella verde di cuoio, non gli zaini come ci sono adesso».
Una mamma: «Ero intimorita, ma anche felice».
Chi erano i vostri maestri?
Un
papà: «Io avevo tutte le maestre suore. Ogni tanto ci portavano a fare
delle escursioni, a vedere i reperti della prima guerra mondiale, a
sciare e a pattinare, ma si lavorava molto e io ero un po' triste». Una
mamma: «La maestra era gentile, ci trattava come suoi figli». Una nonna:
«Anche la mia. Io mi incantavo quando spiegava la storia e la
geografia. Voleva una classe solo di femmine. Non voleva che parlassimo
in dialetto». Una mamma: «Il mio maestro era strano. A volte ci portava
al mercato con la pioggia, poi arrivava la direttrice a sgridarlo.
Scriveva su un giornale. Dopo è diventato matto».
Cosa ricordate della scuola?
Un
papà: «L'intervallo. Di un'ora. Andavamo in cortile a giocare al
pallone». Una mamma: «In Terza, in una recita, facevo la parte della
mamma primitiva, con la calzamaglia. Ero arrabbiata perché non avevo il
vestito lungo come le altre bambine». Una mamma: «In classe eravamo
quattro femmine e venti maschi. Una volta ero in ritardo: sono caduta
dalle scale e mi sono fatta male al mento». Un nonno: «Un ricordo
divertente è che un mio compagno di scuola, per giustificare il fatto
che non aveva fatto i compiti, una volta raccontò che suo padre era
morto...». Una nonna: «Non ho un bel ricordo. La maestra era vecchia, ci
metteva in castigo dietro la lavagna».
Come stavate a scuola?
Una
mamma: «Bene. Mi sono proprio divertita. Ricordo che la maestra ci
faceva sempre cantare». Una mamma: «Bene. Anche se la classe era
numerosa. La maestra era brava». Una mamma: «Era tutto un po' monotono».
Una nonna: «L'ambiente era grigio, ci davano bacchettate, sospensioni».
Una mamma: «Benissimo. Facevamo un giornalino di classe e ogni
settimana dovevamo scrivere degli articoli. C'era la gara delle
tabelline: per chi vinceva c'era un cestino di caramelle».
(Giuseppe Caliceti, il manifesto, 28 marzo 2013)
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