Sabato 23 marzo l'appuntamento con il Giorno della Memoria su iniziativa degli ex studenti della scuola Cassinis [clicca qui].
Le foto dello spettacolo [clicca qui] e la testimonianza di Antonella Loconsolo.
Non manco mai alla Giornata della Memoria della scuola Cassinis, che da
due anni in qui ho anche l'onore di seguire nell'iter per ottenere il
patrocinio gratuito da parte del Consiglio di zona 9 e sempre ammiro il
grande lavoro delle insegnanti Donata Martegani, Barbara Cestari,
Antonio Sacco, per coltivare la Memoria, insieme al ricordo del maestro
Giuseppe Pontremoli, prematuramente scomparso nel 2004. Altrettanto
ammiro la bravura e l'impegno dei ragazzi, ai quali anno dopo anno si
aggiungono nuove leve, la collaborazione della scuola, dei genitori,
degli allievi della scuola Cassinis. Rimango sempre colpita dal canto e
dalla musica di Suzanne e di Stefano.
Quest'anno poi un ramo coperto di "gocce di memoria", realizzato sotto
la guida dell'insegnante Giovanna Calegari, accoglieva all'ingresso i
partecipanti.
Ma ciò che mi ha colpito di più è accaduto nel finale.
"Sullo schermo appare una vecchia foto di uno dei fucilati nell'eccidio
di Fossoli. Dal camion che lo portava al luogo della fucilazione aveva
lanciato un biglietto, per avvisare la sua famiglia, la moglie, una
bimba di otto anni, un bimbo di due mesi. Sale sul palco Renato Luigi
Vercesi, un cittadino di Niguarda, e dice: "Quel bambino ero io". Le sue
parole, che raccontano di ricerche per capire perché proprio suo padre
fu scelto con tanti altri per essere fucilato quel giorno, il 12 luglio
1944, nel poligono di tiro di Cibeno, hanno lasciato una traccia
indelebile nel cuore di chi, seduto nella sala Pontremoli gremita,
entrava in empatia con la sua anima, ancora, a distanza di tanti anni,
ferita nel profondo."
Arrivederci al prossimo anno, questo, per Niguarda, è diventato un
appuntamento culturale importante e un impegno civile irrinunciabile.
Antonella Loconsolo, Presidente della Commissione Educazione del Cdz9, Milano
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