Ricordate che alcuni mesi fa il Sindaco di Venezia
Luigi Brugnaro aveva messo al bando dai nidi e dalle scuole
dell’infanzia della sua città 49 libri di favole illustrate per bambini
perché ispirati alla fantomatica teoria gender? Ne parlammo nel
nostro post del 16 settembre 2015, in cui abbiamo riportato
l’elenco dei libri messi all’indice [clicca qui].
La
vicenda di cui il Sindaco Brugnaro è protagonista diventa paradigmatica
e tiene insieme, in maniera esemplare, alcuni temi fondamentali: la
censura, l’educazione e il sistema
pedagogico, la libertà di espressione.
Ma
la vicenda diventa se vogliamo un piccolo tassello che si va ad
inserire in un quadro più complesso che vede espandersi il movimento in
difesa della famiglia tradizionale,
le manifestazioni di piazza e i seminari organizzati dai vari
Le Manif pour Tous e Sentinelle In piedi,
i percorsi nelle scuole sulla parità di genere promossi dai nostri
comitati che vengono osteggiati, le paure di tanti comitati di genitori
che vengono alimentate dallo
spauracchio della teoria gender.
La
teoria gender è diventata in questi ultimi mesi una grottesca catena di
Sant’Antonio, impastata di banalità e di procurati allarmi a tratti
comici, ma non per questo meno pericolosi.
Sullo
sfondo si muovono il Family Day, il ddl Cirinnà, il tema
dell’omogenitorialità, temi che dividono e determinano confronti aspri
nel momento in cui per la prima volta il
paese si accinge a colmare l’enorme vuoto normativo sul tema dei
diritti civili.
In
un momento in cui si alimenta un clima da caccia alle streghe basato
sulla disinformazione e sulla paura, crediamo che possa essere compito
dell’Arci, che ha sempre fatto delle
battaglie civili la sua bandiera, esporsi per denunciare un atto di
censura arbitraria e irragionevole, un clima da Inquisizione e un grande
passo indietro sul tema della laicità, un arretramento per un sistema
scolastico che dovrebbe educare all’uguaglianza,
al rispetto delle diversità, al contrasto all’omofobia, alla parità di
genere.
Domenica 13 dicembre 2015 l’ARCI organizza in almeno 49
Circoli
e Case del Popolo (tanti quanti sono i libri censurati) letture corali
delle favole tese a denunciare l’arretratezza di chi pone dei libri
all’indice, ma anche a rappresentare il
fare insieme, lo stare insieme per comprendere, per incontrare, per
accogliere la diversità. Una lettura corale che vuole aprire un
dibattito sulla cultura e la libertà di espressione. Un momento di
denuncia, di festa e di ironia, di corretta informazione,
di formazione e di sensibilizzazione.
L’elenco degli eventi del 13 dicembre 2015 è disponibile a questo link: [clicca
qui]
dal sito dell’Arci
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