Secondo
le stime più recenti, il 3-5% della popolazione italiana in età
prescolare presenta “disturbi evolutivi specifici di apprendimento”
(DSA). Per questi ragazzi l’impatto con la lingua scritta è molto
difficile, comporta fatica, tensione, sforzo. Per superare queste
difficoltà sono necessari testi idonei che non stanchino e non
costringano a rinunciare ad un diritto fondamentale: la lettura.
Per
un lettore normodotato le parole scorrono senza problemi, per pagine in
cui le lettere si susseguono perfettamente e ordinatamente. Ma per un
dislessico non è esattamente così. Le lettere si confondono, si
mescolano, rendendo la lettura un problema.
Ma i bambini
dislessici non sono i soli ad avere questo problema. Anche i sordi e i
bambini con altri handicap (neurosensoriali e non) hanno difficoltà
nella lettura. E poi ci sono i cosiddetti "lazy readers" (lettori
pigri). Si consideri inoltre la crescente presenza di bambini di madre
lingua non italiana. Per tutti questi è importante avere libri che
aiutino a leggere con piacere e senza difficoltà. Negli
ultimi anni diverse case editrici hanno pubblicato testi che rispondono
a criteri di leggibilità utili per le categorie di lettori citate:
interlinea aumentata, spaziatura espansa del testo, capitoli brevi e
paragrafi spaziati tra loro, carattere tipografico (font) "alta leggibilità", nati cioè sulla base di criteri condivisi con genitori, insegnanti e terapisti che si traducono in una serie di accorgimenti linguistici (lessicali e sintattici) e tecnici (tipografici e d'impaginazione), che rendono la lettura più facile per tutti.
L’alta leggibilità si determina sia abbattendo le barriere tipografiche, sia migliorando la comprensione del testo. Abbattere le barriere tipografiche vuol dire adottare criteri che rendono più "amichevole" la pagina:
- testo non giustificato, con lunghezza irregolare delle righe per facilitare il passaggio da una riga all'altra e per evitare la divisione in sillabe;
- paragrafi spaziati che offrono a chi legge dei traguardi di lettura facilmente raggiungibili;
- carta color crema che non dà riflessi e di uno spessore tale da scongiurare la trasparenza del verso della pagina
- l'uso di caratteri (font) specifici.
Per avvicinare alla narrativa anche i più pigri sono scese in campo alcune case editrici. Tre di queste, come Bianconero, Sinnos e Angolo Manzoni hanno dato alle stampe volumi ad "alta leggibilità".
La casa editrice romana biancoenero ha creato un carattere ad
alta leggibilità messo a disposizione gratuitamente per tutte le
istituzioni e i privati che la utilizzino per scopi non commerciali. Il
font è stato studiato per non confondere le lettere, in particolare le lettere speculari come b-d, p-q, a-e. E’ disponibile in due versioni: opentype, ottimizzata per la stampa, e truetype, ottimizzata per il web.
Daniele Zanoni, colonna importante del progetto, una laurea in fisica e un curriculum di rilievo, è anche lui dislessico: "Ho
sempre avuto difficoltà ad automatizzare la lettura e so quanto per noi
sia importante ogni piccolo accorgimento. La dislessia, pur essendo un
fenomeno evolutivo, non ha niente a che fare con l'intelligenza di una
persona, associare le due cose è quindi un grave errore. Purtroppo,
specie nelle scuole elementari, da parte degli insegnanti c'è un
approccio sbagliato al problema. Per aiutare un bambino che ha
difficoltà nella lettura bisognerebbe evitare i dettati, coinvolgerlo in
attività che utilizzino il ragionamento e farlo sedere in prima fila.
Utilizzare la font di Bianconero soprattutto alle elementari, cioè
nell'età in cui si consolida la lettura, può essere davvero un
contributo importante contro la dislessia".
Anche le case editrici Sinnos e Angolo Manzoni utilizzano specifici caratteri più leggibili.
- sito della casa editrice biancoenero: [clicca qui]
- sito della casa editrice Angolo Manzoni: [clicca qui]
- sito della casa editrice Sinnos: [clicca qui]
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