Cosenza,
campo rom, sponda sinistra del fiume Crati. E' il 5 gennaio 2010. Con
una grande festa nel villaggio viene inaugurata la nuova sede della
Scuola del Vento, una struttura formativa scolastica che sostiene il
sogno d'integrazione della comunità nomade insediata nella città
calabrese.
Banchi,
sedie e materiali didattici sono stati forniti dall’Istituto
Comprensivo “Gioacchino da Fiore” di Celico, un piccolo comune della
provincia.
La
Scuola del Vento si chiama così perché una delle prime volte che un
gruppo di professori e operatori volontari dell'associazione Coessenza sono entrati nel
villaggio, un vento dispettoso si è divertito a lanciare in aria il loro
gazebo che ha cominciato a rotolare tra le baracche, inseguito da
tutti.
Deve essere bello vedere una scuola che vola.
Ma
questo piccolo inconveniente non ha impedito, giorno dopo giorno, di
portare avanti uno straordinario progetto di integrazione e pedagogia
infantile.
Con il tempo il gazebo è diventato una baracca costruita, nel campo lungo il fiume, con l’aiuto dei bambini.
La
Scuola del Vento è un’istituzione dal basso per la formazione autonoma e
la compatibilità culturale. In essa operano insegnanti di strada e
promotori di cultura che hanno come finalità la gioia, la
sperimentazione didattica, la prassi antirazzista e la costruzione di
un’Altra scuola.
Il pomeriggio dalle 17 in poi i professori impartiscono ai bambini lezioni di italiano, matematica, artigianato, decoupage.
Nel
rapporto con le famiglie rom, l’approccio relazionale mira inizialmente
a favorire la frequenza dei bambini nelle scuole statali italiane. E
tuttavia, a fronte dei numerosissimi casi di dispersione, la Scuola del
Vento cerca di garantire ai ragazzi che vivono nella baraccopoli
elementi di alfabetizzazione di base.
Nella
sede della scuola oltre alle lezioni si svolgono incontri, pubblici
dibattiti, conferenze. Vi sono stati celebrati anche battesimi e
funerali.
Ma
quello stesso vento che qualche anno fa ha battezzato la scuola, pochi
giorni fa, il 3 giugno, ha alimentato un incendio, scoppiato
probabilmente per cause accidentali, che ha distrutto 90 baracche su un
totale di 190 [clicca qui], tra queste anche la sede della “Scuola del Vento”. Non si contano vittime.
E’ la prima cosa che i bambini hanno detto ai volontari giunti al campo dopo l’incendio: “La Scuola del Vento non c’è più”.dal sito di coessenza.it: "Tornerà il vento di levante" [clicca qui]
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