Perché
se una bambina picchia è un “maschiaccio”? E se un bambino piange è una
“femminuccia”? Perché le ragazze possono camminare mano nella mano e i
ragazzi no? Perché si studia Gabriele D'Annunzio e non Sibilla Aleramo?
Perché se mamma non lavora è normale ma se non lavora papà è una
vergogna? Sono solo alcuni dei “perché” a cui vuole provare a rispondere
la proposta di legge sull'introduzione dell'educazione sentimentale
nelle scuole denominata "1oradamore"
La
proposta di legge è stata presentata nel 2013 dalla deputata Celeste
Costantino, ma al momento non risulta ancora calendarizzata alla Camera
dei Deputati.
Quello che i promotori richiedono è un diritto scritto nella Convenzione di Istanbul,
ratificata all'unanimità in Parlamento e che entrerà in vigore il 1. agosto 2014, che chiede agli Stati di
introdurre l'educazione all'affettività negli ordinamenti scolastici
(art. 14). In Europa è una realtà, in Italia siamo ancora in ritardo.
Benché esistano esempi di autonomi progetti scolastici sul tema, è
importante fare una legge che miri a fare di essi un virtuoso modello
nazionale.
Benché
esistano esempi di autonomi progetti scolastici sul tema, è importante
fare una legge che miri a fare di essi un virtuoso modello nazionale.
Perché
a scuola? Non sfugge a nessuno che l’emotività ricopra una parte
consistente nello sviluppo della persona, soprattutto nella fase
adolescenziale, quando si forma il carattere e si iniziano a fissare i
comportamenti sociali. Conoscere le proprie emozioni, comprenderle e
saperle affrontare consente inoltre un aumento delle capacità di
comunicare e il potenziamento dell’apprendimento cognitivo. #1oradamore a
scuola perché oggi gli stereotipi maschili e femminili invadono il
quotidiano sia in ambito pubblico che privato. La scuola ha la
possibilità di fornire gli strumenti per una lettura paritaria, per
ristabilire un equilibrio delle immagini fornite dai mass media,
schiacciate sulla mercificazione del corpo femminile.
I
ragazzi e le ragazze si abituano a una visione inflessibile dei ruoli
sessuali, un'impostazione così assoluta da sfociare anche in forme di
bullismo nei confronti di chi non rientra in questo schema. Noi oggi
abbiamo una grande possibilità, quella di fornire gli strumenti per un
nuovo modello di cittadinanza. Sì, proprio oggi, che nella crisi e
nell'esasperazione della precarietà avviene una decostruzione dei ruoli
classici, familiari e sociali: le donne sono state sempre abituate a
forme di precarietà, gli uomini no. E per la prima volta vivono una
condizione che li avvicina. Da questo tragico corso della storia
possiamo costruire nuove storie, dove la dignità e la parità
costituiscono l'inizio di una nuova educazione civica.
Chiediamo
che la proposta sia discussa al più presto e che diventi quanto prima
legge dello Stato. La violenza maschile sulle donne, l'omofobia, il
bullismo e gli stereotipi di genere si combattono con l'educazione e la
formazione sin da piccoli. Prima che sia troppo tardi.
Firma on-line la petizione ”1 ora d’amore - Introduciamo l’educazione sentimentale nelle scuole” [CLICCA QUI]!
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Il video realizzato dai registi Luca Ragazzi e Gustav Hofer sulle certezze sbagliate o le domande senza risposta degli studenti di un liceo classico romano, rispetto a ciò che sanno sull'identità di genere, la contraccezione e gli stereotipi.
Il testo della proposta di Legge [clicca qui]
Il
testo della “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la
lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza
domestica” [clicca qui]
L’Italia ha firmato la convenzione di Istanbul il 27/9/2012 e l’ha ratificata il 10/9/2013. Entrerà in vigore il 1/8/2014.
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