16 nov 2012

torniamo a camminare nelle città

L’8 novembre 2012 il Consiglio di Zona 9 ha approvato le linee guida per la stesura di un piano per favorire la sicurezza stradale e la ciclabilità in Zona 9 [la delibera del CdZ].
La proposta nasce da Pedalando in Zona 9 attraverso un percorso che ha visto la partecipazioni di associazioni e i cittadini che hanno contribuito con proposte, suggerimenti, osservazioni [il comunicato].
Lo scopo della proposta è quello di creare un modello di mobilità alternativo alle 4 ruote anche negli spostamenti quotidiani nei quartieri, non solo verso il centro della città o i parchi della cintura esterna.
Come? Creando una rete di collegamenti tra i quartieri della zona 9 e all’interno di essi, integrando le piste ciclabili già esistenti, creando una struttura portante per la ciclabilità in grado di essere ampliata in futuro, ma già ora in grado di rendere più sicuri gli spostamenti, minimizzare il costo dell’investimento.
Il futuro delle nostre città non può più essere basato sull’auto, ma sulla mobilità "dolce”, ovvero a bicicletta o a piedi.
In piena sintonia con le proposte degli amici di Padalando in Zona 9 segnaliamo un’intervista a Giulio Bazzaglia, sociologo ed insegnante, che da molti anni compie ricerche sul “cammino”.
Per definire una città “camminibaile” c’è, secondo Bazzaglia, una regola semplice: la regola 8-80 dove i numeri indicano l’età. Siamo tranquilli se un bambino di otto anni o un “giovane” di  ottanta cammina da solo in una determinata strada? E da dove iniziare per una politica di educazione al cammino? “Adottando politiche culturali ad ampio raggio a partire dalla scuola”. E poi il ruolo della politica, essenziale. “È dai politici che ci si aspetta che capiscano quanto sia importante che una città sia resa alle persone, alla loro corporeità, ai loro bisogni, realizzando quei provvedimenti necessari affinché possano normalmente uscire di casa e muoversi a piedi per la città. Che capiscano che non ci sono interessi contrastanti tra chi guida e chi va a piedi, perché si tratta sempre delle stesse persone considerate in diversi momenti della giornata. Che investimenti non impossibili nel senso della camminabilità frutteranno da subito e per sempre benefici multipli, sostenibilità ambientale e sociale, benessere, cittadinanza” [il testo completo dell’intervista].

Nessun commento: