30 set 2011

zona 9 approva i criteri di ripartizione dei contributi per il diritto allo studio

Nella seduta del 29 Settembre 2011 il Consiglio di Zona 9 – Milano - ha approvato i criteri per l’assegnazione alle Scuole della Zona dei contributi per il diritto allo studio, anno scolastico 2010-2011 (si tenga presente che tali modaltà possono variare da Zona a Zona).
Si tratta di circa 165.000 euro (l'anno precedente erano 225.000 euro con un calo del 23%).
Il criterio adottato da Zona 9 per la ripartizione dei fondi è stato quello della quota pro-capite. Vuol dire che ad ogni scuola i contributi verranno assegnati in base al punteggio assegnato ai propri alunni.
La scelta del Consiglio di Zona 9, che ha approvato la proposta [leggi il testo pag. 1 e pag. 2] formulata dalla Commissione Educazione, Presidente Antonella Loconsolo, è stata quella di andare nella direzione tracciata dall’articolo tre della Costituzione Italiana  che attribuisce alla nostra Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli, economici e sociali, che impediscono il pieno sviluppo della persona umana.
Particolare attenzione  è stata pertanto rivolta agli alunni disabili e agli studenti stranieri, le fasce più deboli della popolazione scolatica, con l'attribuzione di un punteggio particolarmente elevato. 
E' stato inoltre deliberato che l'acceso ai fondi è subordinato all'impegno da parte delle scuole ad accogliere gli studenti disabili senza richiedere oneri aggiuntivi alle famiglie:
Le scuole che intendono accedere ai fondi per il diritto allo studio si devono impegnare formalmente ad accogliere le iscrizioni degli alunni e delle alunne con disabilità (come d’altronde previsto dal decreto ministeriale n° 83 del 10 ottobre 2008, a specificare ulteriormente quanto già stabilito dalla legge 62/2000 sulla parità scolastica e il diritto allo studio) e a non richiedere, all’atto dell’iscrizione e in tutto il corso degli studi, alcun contributo economico aggiuntivo alle famiglie di detti alunni, suddividendo eventuali oneri accessori, al netto di eventuali contributi specifici sull'istruzione, necessari all’integrazione dell’alunno con disabilità, su tutti gli alunni frequentanti."
Per comprendere il senso di questa norma, occorre tenere presente che malgrado la legge sulla parità del 2000 preveda che le scuole paritarie debbano accogliere tutti, disabili compresi, la realtà è molto spesso diversa: molte scuole non li accettano, ai genitori si consiglia di rivolgersi alle scuole pubbliche, e  dove vengono iscritti, alle famiglie spesso tocca pagare di tasca loro l'insegnante di sostegno [un'inchiesta del 2010] [leggi l'articolo del corriere.it del 25 feb 2010].
Finalmente, dunque, un cambiamento di rotta. Grazie al nuovo Consiglio di Zona e alla Presiente dela Commissione Educazione [leggi la nostra intervista ad Antonella Loconsolo] i contributi verranno distribuiti tenendo conto delle fasce più deboli della popolazione scolastica. E di chi rispetta la legge.

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