Due genitori dell'IC Don Orione ci scrivono per esprimere pubblicamente sdegno e sgomento nei confronti della politica di distruzione della scuola pubblica statale. Ecco la loro lettera.
Il nuovo anno scolastico è iniziato. Siamo genitori di due alunni di Seconda e di Quarta dell'IC Don Orione di Milano, e abbiamo accolto l'invito alla prima riunione interclassi del plesso di via Fabriano, sebbene con poche speranze di buone notizie: ormai si sa già tutto delle conseguenze dei tagli governativi che anno dopo anno si dispiegano sulla sempre più disastrata Scuola Pubblica. Ma è bene fotografare la situazione momento per momento, fase dopo fase della lunga caduta. E così eccoci qui, in questo inizio 2011/2012.
Il nuovo anno scolastico è iniziato. Siamo genitori di due alunni di Seconda e di Quarta dell'IC Don Orione di Milano, e abbiamo accolto l'invito alla prima riunione interclassi del plesso di via Fabriano, sebbene con poche speranze di buone notizie: ormai si sa già tutto delle conseguenze dei tagli governativi che anno dopo anno si dispiegano sulla sempre più disastrata Scuola Pubblica. Ma è bene fotografare la situazione momento per momento, fase dopo fase della lunga caduta. E così eccoci qui, in questo inizio 2011/2012.
1) Le insegnanti quest'anno saranno 5 per ogni anno delle tre sezioni, anziché 6 (numero che permetteva di avere 2 insegnanti per classe), con sempre maggiori difficoltà. Significa che per garantire finché sarà possibile insegnanti diverse per le diverse materie a tutte e tre le sezioni si è scelto il metodo della cosiddetta "modularizzazone": le insegnanti dovranno spostarsi di sezione in sezione a insegnare le loro materie (un po' come alle medie) sfruttando le ore di inglese (per cui ci sono insegnanti appositi). Le due insegnanti che svolgevano un lavoro coordinato nella stessa classe per tutto l'anno, con anche ore di compresenza, uno dei cardini del tempo pieno così come si era positivamente evoluto negli ultimi decenni, è già storia passata.
2) Evidentemente, con la diminuzione del personale, continua ad aggravarsi il problema, già riscontrato negli anni precedenti, di come affrontare eventuali e inevitabili casi di malattia delle insegnanti (o anche dei commessi). I soldi non ci sono (neanche per la carta igienica, ormai da anni): come pagare il personale supplente? Ricordiamo che sotto i 5 giorni di malattia è il singolo Istituto che si deve occupare della retribuzione dei sostituti... quindi che fare? o più di 5 giorni o niente? "ovviamente" neanche eventuali straordinari possono essere pagati.
3) Non si raggiunge più il rapporto 1/15 tra insegnante e alunni, quindi, oltre alle difficoltà sempre maggiori nel seguire adeguatamente tutti, si aggiungono altre conseguenze dirette: per esempio per le Seconde non sono più possibili le gite (che per legge richiedono come minimo quel rapporto numerico).
4) Le uniche attività extra-programma minimo previste e garantite saranno quelle del "progetto Caffo" per le Seconde (totalmente a carico economico delle famiglie), Educazione Fisica con Lorenzo e il coro col Maestro Penacca (ma al concerto a fine anno potranno partecipare solo le Terze, Quarte e Quinte: conseguenza non dei tagli in questo caso, ma della scelta di allargare il pubblico anche a nonni eccetera).
5) Continua a diminuire il numero non solo del personale docente, ma anche di quello non docente. Tra le conseguenze, una particolarmente vistosa a livello immediato consiste (oltre che nella carenza di pulizia generale perché i pochi rimasti non possono fare i miracoli di mastro Lindo) nel fatto che, sempre per le Seconde, dalle 15,30 i bagni saranno chiusi, essendo i corridoi sprovvisti del personale addetto anche alla sorveglianza dei bambini (per casi estremi, che come possiamo immaginare avranno necessariamente ripercussioni sull'andamento delle lezioni, sarà disponibile un bagnetto, a cui il malcapitato alunno bisognoso di fare una semplice pipì dovrà essere accompagnato dall'insegnante, lasciando incustodito il resto della classe, salvo portarsi dietro tutti ad accompagnare il fortunato).
6) Aggiungiamo anche che il personale di sostegno per gli alunni con particolari disagi (dai portatori di handicap, ai figli di genitori non italiofoni, ai rom), gestito da cooperative, pur previsto nella pianificazione delle spese di quest'anno, alla terza settimana di inizio lavori ancora non è in numero sufficiente e rispondente a quanto appunto previsto (pertanto ci sono ancora alunni che non hanno il sostegno garantito).
7) Le ore di inglese sono state ridotte da 3 (come previsto dal ministero) a 2 a settimana.
Questi sono i fatti, fotografati al 27 settembre 2011. Le nostre personali opinioni? O ci diamo da fare per difendere una Scuola che vogliamo diversa, realmente Pubblica e realmente valorizzata, sia a livello interno, sia cittadino, per arrivare necessariamente coordinati al livello governativo, o qui, anno dopo anno, prevarrà la rassegnazione, le nostre saranno solo foto-ricordo sempre più tristi e addio Istruzione Pubblica, governo dopo governo, legislatura dopo legislatura! I più fortunati, i più ricchi (almeno di cultura) non se ne accorgeranno nemmeno di questa irrefrenabile discesa perché hanno i loro bei paracadute di cultura familiare e sociale (salvo poi magari prendersela con qualche bidello sorpreso a fare il "fannullone" senza sapere che esistono dei diritti in tutte le professioni anche se è sempre facile prendersela con chi svolge i mestieri meno qualificati).... ma forse non se ne accorgeranno più nemmeno i meno fortunati, i più poveri, che troveranno sostituti sempre più attraenti nella cultura-supermercato delle nostre televisioni, e da lì ai bar e giù, sempre più giù, e sempre meno consapevoli.
No perché, sarà una nostra impressione personale, ma ci sembra proprio di percepire, in particolare quest'anno, che si stia diffondendo sempre più un senso di rassegnazione generale e di "si salvi chi può".
Un'ultima cosa, un argomento finora mai affrontato, e neanche questa volta (forse perché realmente inaffrontabile, o forse perché nella nostra scuola è tutto regolare?): non si è parlato dei problemi relativi alla sicurezza, per cui esiste un decreto legge (ex 626, ora Testo Unico sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro) inapplicato in tutte le aziende pubbliche e private in Italia. Ma se non è rispettato neanche nelle Scuole che cosa possiamo insegnare ai nostri figli se non il "tirare a campare" e "l'arte di arrangiarsi"? Ma se arrivasse un'ispezione dell'ASL crediamo che, come in ogni azienda, ci sarebbero diversi guai, da grosse multe a responsabilità penali. Ci riserviamo di approfondire questo aspetto, tutt'altro che secondario, e che indirettamente potrebbe influire anche sulla didattica, con una valutazione più attenta a cui vorremmo che anche altri genitori, insegnanti e tutto il personale, amministrativo e non, prestassero un po' di attenzione. Il Testo Unico si trova in rete, ed è un bel malloppone da studiarsi, ma indispensabile.
Rita e Paolo
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