La recente comunicazione dell’USR per la Lombardia del 21 marzo 2011 (prot. n. MIUR AOODRLO R.U. 3120) [leggi il testo] “rammenta” ai Dirigenti Scolastici di adottare per la formazione delle classi prime i criteri previsti dall’art. 10 comma 1 del [DPR 81/2009] “SENZA APPLICARE” il disposto dell’[articolo 5 comma 2] dello stesso DPR.
In sintesi, il combinato dell’articolo 5 comma 2 e dell’articolo 10 comma 1 del DPR 81/2009 prevede che le classi della scuola primaria siano di norma costituite:
- con un numero di alunni non superiore a 27;
- con non più di 20 alunni se accolgono alunni con disabilità.
L’URS Lombardia “rammenta” dunque ai Presidi di NON applicare una vigente norma dello stato, norma, lo ricordiamo, a tutela di una categoria particolarmente svantaggiata della popolazione scolastica, alla quale si toglie il “privilegio” di studiare in classi meno affollate. E tutto questo per ottenere ulteriori risparmi, ancora una volta sulla pelle di bambini disabili.
Insomma, come ha efficacemente scritto ReteScuole in un recente comunicato, “L’Ufficio Scolastico della Lombardia istiga a delinquere” [leggi].
Rimaniamo sul tema per segnalare in queste settimane si stanno moltiplicando in tutta Italia le sentenze che condannano il Ministero dell’Istruzione - in base alla Costituzione e alla [Legge 67/2006] che tutela le persone con disabilità dalle discriminazioni - a ripristinare le ore di sostegno tolte agli studenti [leggi]. L'ultima pochi giorni fa a La Spezia [leggi].
Leggi anche dal nostro blog: [post del 14 gen 2011] e [post del 5 dic 2010].
In sintesi, il combinato dell’articolo 5 comma 2 e dell’articolo 10 comma 1 del DPR 81/2009 prevede che le classi della scuola primaria siano di norma costituite:
- con un numero di alunni non superiore a 27;
- con non più di 20 alunni se accolgono alunni con disabilità.
L’URS Lombardia “rammenta” dunque ai Presidi di NON applicare una vigente norma dello stato, norma, lo ricordiamo, a tutela di una categoria particolarmente svantaggiata della popolazione scolastica, alla quale si toglie il “privilegio” di studiare in classi meno affollate. E tutto questo per ottenere ulteriori risparmi, ancora una volta sulla pelle di bambini disabili.
Insomma, come ha efficacemente scritto ReteScuole in un recente comunicato, “L’Ufficio Scolastico della Lombardia istiga a delinquere” [leggi].
Rimaniamo sul tema per segnalare in queste settimane si stanno moltiplicando in tutta Italia le sentenze che condannano il Ministero dell’Istruzione - in base alla Costituzione e alla [Legge 67/2006] che tutela le persone con disabilità dalle discriminazioni - a ripristinare le ore di sostegno tolte agli studenti [leggi]. L'ultima pochi giorni fa a La Spezia [leggi].
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