7 ott 2010

a scuola con la pubblicità

Mancano i banchi? Facciamoli comprare ai privati. In cambio garantiamo all'azienda benefattrice un logo ben visibile sugli arredi scolastici. Un'ottima idea della neo costituita provincia di Bat (Barletta-Adria-Trani). Un modo semplice per tirar su qualche euro visto che dal Ministero arrivano solo tagli ed ancora tagli.

Non sono venute in mente anche a voi le panche delle chiese con incisi i cognomi delle famiglie devote ma soprattutto generose?

rassegna stampa: repubblica del 5 ott 2010 / newnotizie.it del 6 ott 2010 / quotidiano di puglia.it

Ma perché limitarsi ad una placca sul banchetto dei nostri bambini? Perché non utilizzare le pareti dei corridoi e delle aule per applicare dei giganteschi manifesti che pubblicizzano patatine, merendine, biscottini e cagate varie? Perché non appenderli dalle finestre delle scuole? Perché non chiedere all'azienda della zona gli spiccioli necessari a finanziare l'ennesimo progetto in cambio di striscioni sulle cancellate? O di volantini nei diari?

Ma pensate quanti soldi si potrebbero tirar su se presidi, docenti, personale scolastico vario si impegnassero ad indossare durante le ore di lezione, o in presenza di genitori,magari durante i consigli di classe e i colloqui, cartelloni pubblicitari o a travestirsi da sandwich ...

L'iniziativa della Provincia di Barletta Andria Trani fa proseliti anche in Sicilia: “Il fine giustifica i mezzi”, afferma Giuseppe Adernò, preside dell’istituto comprensivo Parini di Catania. E aggiunge: “L’autonomia scolastica sollecita i dirigenti anche a darsi da fare per ottenere risorse”.

I tempi sono maturi perché la professoressa di lettere classiche apra l’ora di lezione pressappoco così: “Questa versione di Latino è offerta dal detersivo per lavastoviglie Pulish. Ditelo alle vostre mamme”.

3 commenti:

Fabio Panzeri ha detto...

Mi spiace che a commentare debba essere sempre il primo ( e forse l'unico :-)) e che debba esprimere sempre, come in questo caso, la mia contrarietà all'articolo. Innanzitutto, per lo "stile": perché so devono esprimere giudizi offensivi sui beni di consumo ("cagate" varie) che sono utilizzati/consumati ogni giorno da ciascuno di noi? In secondo luogo, penso che gli articoli debbano essere firmati, perché (forse) non tutto il Coordinamento Genitori e Insegnanti IC Don Orione potrebbe essere d'accordo e, quindi, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità di ciò che scrive. Infine, nel merito dell'iniziativa, penso che non si arriverà mai all'offerta pubblicitaria della singola lezione, ma una forma di sponsor, perché la scuola ne ottenga beneficio e con essa anche i nostri bambini e ragazzi, penso sia necessaria, a meno di non accettare passivamente che i nostri figli studino senza banchi, oppure con i calcinacci che cadono, oppure ancora per una estetica del luogo dove stanno per diverse ore: quindi per il gusto del bello...
Grazie per l'attenzione. Fabio Panzeri

Anonimo ha detto...

Basta indignarsi per una parola di troppo quando abbiamo un presidente del consiglio che bestemmia in pubblico e un monsignore che lo difende.
Basta setacciare tutto quello che viene detto da una certa parte, da chi si impegna, espirme idee, si informa, ci informa, ...
Caro Fabio Panzeri facci leggere le tue idee, i tuoi articoli, espimi le tue opinioni a favore di qualcosa e non sempre e solo contro, se il Coordinamento sei anche tu, fatti sentire sui contenuti.
Riguardo al tema specifico, quello che temo è che anche nella scuola l'estetica divenga prioritaria sui contenuti.
Faccio un esempio a tema, base, banale, tanto per intenderci: la battaglia contro gli snacks. Tutti i genitori sanno che una parola detta dall'insegnante vale più di mille spese a casa, mi chiedo e vi chiedo, che credibilità avrebbe verso i nostri figli un insegnante che invita i bambini a consumare merende sane in un ambiente, la Scuola, tappezzata di pubblicità di merendine?
Termino con una provocazione: nella nostra società del consumo trovo istruttivo che i nostri figli passino otto ore al giorno in un ambiente "basic" dove finalmente l'essere, il sapere, i contenuti, siano prioritari all'apparire, la parete scrostata (purchè non pericolosa) è qualcosa che non mi disturba, soprattutto se l'alternativa è tappezzarla di pubblicità, ben venga che almeno a scuola passi il concetto che basta poco per stare insieme, imparare, divertirsi ed essere felici.
saluti
Barbara De Rui

Alessandro ha detto...

Gentile Fabio Panzeri,

se non ricordo male lei è la stessa persona che si indignò quando io (Alessandro Sicoli) chiamai Mariastella Gelmini 'braccio armato' del governo Berlusconi.

Come ebbi modo di precisare, io fui estremamente benevole e gentile verso la Sig.ra Gelmini visto che il suo posto da ministro se lo è guadagnato fornendo prestazioni sessuali a Silvio Berlusconi, quindi l'epiteto che dovrei usare nei suoi confronti sarebbe decisamente più volgare.

Detto questo, credo che anche solo pensare che la scuola PUBBLICA possa elemosinare qualche spicciolo mediante sponsorizzazione private non sia neanche vagamente in linea con lo stesso nome di questo coordinamento.

In Democrazia ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione, quindi il suo commento è benvenuto.

Ma, sempre in Democrazia, gli altri hanno il diritto di ribattere. Quindi io personalmente le dico che trovo la sua condiscendenza con questo tipo di idee semplicemente scandalosa.

Ritengo che sia COLPA ( e sottolineo COLPA) di persone come lei si ci troviamo in una situazione simile, con un governo che sta smantellando lo stato sociale e i diritti dei cittadini.

Saluti.

Alessandro Sicoli