"Ho gran fede in un seme.
Convincimi che lì c’è un seme, e mi aspetterò meraviglie”
Henry David Thoreau,
da La via segreta dei semi, di Jonathan Silvertown
"C’è una maestra del Nido di via Guerzoni che si chiama Ilaria e
vorrebbe avviare un piccolo orto con i suoi bambini. Avrebbe piacere di
confrontarsi con qualcuno di noi. Tu potresti dedicarle un paio di ore?”
questa è la domanda che mi fa Massimo mentre ci andiamo a prendere
un caffè prima dell’inizio delle nostre attività di ortisti. Questa è
la bellezza delle reti: si mettono in connessione le persone, i
progetti, le risorse, i desideri condivisi ed in questo
modo si costruiscono belle occasioni.
Comincia così per Coltivando un nuovo capitolo e per me l’occasione
di rientrare fra le mura di quello che è stato, quasi cinquant’anni fa,
il mio asilo. Un asilo bellissimo che già allora aveva l’orto, la
coltivazione dei bachi da seta, un vialetto d’ingresso di cui sento
ancora il profumo del caprifoglio in fiore, un bellissimo giardino pieno
di gelsi, i cavalletti per la pittura, delle belle aule spaziose ed il
ricordo di fantastiche maestre che si ispiravano al metodo Montessori.
Io ero “dei blu”, lo ricordo ancora.
Dopo una prima chiacchierata con Ilaria, sono andata a trovarla al
Nido approfittando del riposino dei bimbi e mi ha fatto vedere il
giardino. Una parte è un po’ sottosopra per la recente spiantumazione di
un grosso abete che ha lasciato terra smossa su cui non si potraà
seminare, a breve, il prato. Anche questo, oltre alla valorizzazione di
alcune aree poco utilizzate dai bambini, è stato spunto per pensare
a piccole esperienze di coltivazione.
Durante il nostro giro di perlustrazione è evidente il piacere con
cui questo progetto si sta avviando e la speciale occasione per i
bambini di stare in contatto con la natura che, credetemi, è molto
presente in quel bel giardino di scuola.
Ho portato con me dei semi da lasciare per i primi esperimenti;
alcuni acquistati, altri prodotti da Coltivando: nasturzi, taccole,
fagioli con l’occhio, fagioli rampicanti, insalatina, ravanelli.
Da qui in poi parleranno i bambini e Ilaria con i loro lavori.
Seguiremo le loro esperienze attraverso i racconti e le immagini che mi
arriveranno da Ilaria.
I bambini e i semini
I bambini fanno conoscenza con i fagioli con l’occhio di Coltivando,
ascoltano la storia di un seme e del suo viaggio nel vento, fanno dei
bellissimi disegni del “piccolo seme”. In fondo anche questi fagioli li
ha portati il vento, quello della passione delle persone, dei
Coltivandos, di Ilaria e sicuramente dei bambini ... germoglini di 2 o 3
anni: i sei bambini del gruppo dei medi.
Semi e mani ... questa volta è il turno dei fagioli rampicanti della bustina.
I fagioli passano nelle dita, riempiono le mani, si sparpagliano sul
tavolo facendo sentire il suono della loro caduta, forse vengono contati
(con sistemi molto più avanzati di quello decimale) e scivolano fra
piccole manine curiose e attente.
Adesso il semino si mette nell’ovatta, al morbido, con tutta
l’attenzione di cui queste manine sono capaci e verrà poi innaffiato e
curato ... con l’aiuto di Ilaria.
Arriva l’acqua!! Si intravede uno sguardo vigile ed attento. Adesso
bisogna aspettare che il fagiolo cresca e che….. ci sia un’altra puntata
di foto da guardare!
Rossella, inviata di Coltivando al Nido
Foto (e non solo) a cura di Ilaria De Paoli
(pubblicato il 7 aprile 2014 sul blog di Coltivando, l'orto conviviale del Politecnico di Milano)
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