22 dic 2012

i distributori di merendine a scuola


La pubblicità ci presenta le merendine industriali come sane, nutrienti e leggere. Ma se diamo un’occhiata alle etichette ci rendiamo facilmente conto che sono un cocktail di zuccheri raffinati, grassi idrogenati, conservanti, additivi, aromi artificiali. E le bevande? Gassate, zuccherate, con percentuali irrisorie di frutta. E’ il cosiddetto “cibo spazzatura”, solitamente erogato dai distributori automatici, ormai presenti anche nelle scuole.
Come si concilia la distribuzione in ambito scolastico di queste tipologie di prodotti con le “Linee Guida per l’Educazione Alimentare nella Scuola Italiana” redatte dal Ministero dell’Istruzione della Università e della Ricerca nel settembre 2012 [clicca qui]?
Ed ecco che il rapporto “Policy and Action for Cancer Prevention” (2009) del WCRF - World Cancer Research Fund International - prevede espressamente di non consentire la vendita di bevande zuccherate, né di merendine o di altri snack ricchi di zucchero, sale e grassi, nei distributori automatici e nei bar delle scuole [cfr. pagg. 134/136: clicca qui].
Da qualche tempo alcune scuole italiane hanno adottato provvedimenti in tal senso, introducendo ad esempio nei distributori automatici solo prodotti bio e a chilometro zero [clicca qui].
Ma abbiamo anche esempi dalle istituzioni. La Regione Emilia Romagna ha recentemente approvato le “Linee guida per l’offerta di alimenti e bevande salutari nelle scuole e strumenti per la sua valutazione e controllo” [clicca qui] che, tra l’altro, fornisce gli “Standard nutrizionali relativi ai distributori automatici nella scuola” [clicca qui].
Anche a Milano qualcosa si muove. Pochi giorni fa il Consiglio di Zona 9 ha approvato, su proposta del consigliere Anna Santoiemma, la “Mozione relativa all’inserimento di prodotti provenienti dal commercio equo e solidale nei distributori automatici di alimenti e bevande in Zona 9 (cibi più sani e biologici negli uffici pubblici, nelle biblioteche, nelle scuole, nelle università, nei C.A.M. e nei C.A.G.)”.
Con la delibera n. 384/12 approvata nella seduta del 19 dicembre 2012 [clicca qui] il Consiglio chiede al Sindaco di Milano di adoperarsi affinché gli uffici pubblici, le biblioteche, le scuole, le università, i centri di aggregazione multifunzionale e i centri di aggregazione giovanile dotati di distributori automatici di alimenti e bevande forniscano cibi più sani e all’insegna della tutela dell’ambiente, ovvero prodotti provenienti da agricoltura biologica, dal commercio equo solidale, da filiera corta e a basso impatto ambientale.
Un indirizzo da estendere anche ai bar che si trovano all’interno delle scuole.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Già 2 anni fa il Cdi del istituto Cremona aveva inserito nei 2 istituti macchinette che erogano caffè e merendine Ctm. Speriamo che adesso lo diventino tutte.
Roberta Respinti (commento al post da Facebook)