Riceviamo
da un genitore un paio di interessanti commenti su un testo di tecnologia utilizzato
per le scuole medie: "Tecno idea. Materiali Settori produttivi
Energia" della casa editrice Atlas [la copertina].
Sfogliando
il libro, ci si imbatte in alcune illustrazioni che lo fanno assomigliare più ad un catalogo commerciale che ad un testo scolastico: [clicca qui].
Ma se
questo non basta e abbiamo ancora qualche dubbio ecco un paio di frasi da pag. 177
dove campeggia il logo e le foto [clicca qui] di una nota catena di fast-food: “Alimentarsi
al fast-food non sempre e non necessariamente significa assumere calorie e
grassi in esubero (…) con un minimo di accortezza, possiamo, anche al
fast-food, assumere una razione alimentare corretta (…)”.
Si
tratta o no di pubblicità? Che ne dicono gli insegnanti che hanno adottato il
testo?
Riportiamo,
dal sito
dell'Associazione Italiana Editori, un estratto del “Codice di
Autoregolamentazione del Settore Editoriale Educativo” [clicca qui]:
"IX) Pubblicità commerciale
42. L'editore si impegna a non inserire messaggi pubblicitari, né espliciti né redazionali, nei libri e negli altri strumenti didattici di adozione.
43. Sono tuttavia ammessi i messaggi relativi a campagne di pubblica utilità, a libri o ausili didattici multimediali complementari al testo o a libri parascolastici.
44. Nei casi in cui l'esemplificazione di messaggi pubblicitari sia necessaria a fini didattici (per esempio nei capitoli sul linguaggio della pubblicità nei testi di italiano e sulla grafica pubblicitaria nei testi di disegno e istruzione artistica) l'editore si impegna a scegliere esempi di pubblicità adatti all'età dello studente e comunque che non stimolino consumi giovanili."
"IX) Pubblicità commerciale
42. L'editore si impegna a non inserire messaggi pubblicitari, né espliciti né redazionali, nei libri e negli altri strumenti didattici di adozione.
43. Sono tuttavia ammessi i messaggi relativi a campagne di pubblica utilità, a libri o ausili didattici multimediali complementari al testo o a libri parascolastici.
44. Nei casi in cui l'esemplificazione di messaggi pubblicitari sia necessaria a fini didattici (per esempio nei capitoli sul linguaggio della pubblicità nei testi di italiano e sulla grafica pubblicitaria nei testi di disegno e istruzione artistica) l'editore si impegna a scegliere esempi di pubblicità adatti all'età dello studente e comunque che non stimolino consumi giovanili."
Sull’argomento
segnaliamo i seguenti commenti che condividiamo pienamente a cui rimandiamo:
- La pubblicità nei libri di scuola e l'editoria digitale scolastica, di Andrea Losi [clicca qui]
- Assalto
alla scuola: pubblicità McDonald’s nel libro delle medie, di Adriano Aiello
[clicca qui]. In coda
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