Stanotte ho dormito in macchina sotto casa.
Ho portato mia moglie e mia suocera a Merano (casa di mia suocera) e mia figlia a Bologna dove studia.
Io però ho deciso di rimanere in zona, la casa è la casa ...
Qui le scosse si
susseguono e qualcuna si sente anche, e vi assicuro che si sentono
anche quelle che non ci sono. E poi il rombo che le accompagna ti segna
nel profondo più dell'ondeggiamento, come se la memoria sonora fosse più
potente di ogni altra.
Ieri pomeriggio giunti a Merano siamo scesi
io e Lilli a fare un po' di spesa in un supermercato e abbiamo sentito
scosse anche mentre scarrellavamo tra le corsie e guardandoci intorno ci
dicevamo, come mai gli altri non le sentono?
E' incredibile come ti
rimanga la memoria di soglia anche in questi casi, proprio come ti
rimane la sensazione di avere un cappello in testa anche dopo essertelo
tolto.
Ma tiriamo avanti.
Adesso sono di nuovo in casa e la mia
sedia molleggiata ogni tanto mi trasmette emozioni forti, alle 8 sono
scattato su ma è stata breve e non tanto intensa anche se sussultoria in
modo decisamente avvertibile.
Incredibile davvero come questa cosa ti segni nel profondo.
Ieri parlando con mia figlia cercavo di spiegare che ci sono
esperienze, emozioni, che non puoi conoscere fino in fondo se non le hai
provate direttamente, dall'esterno ci può essere solidarietà e affetto
che sono fondamentali e danno conforto, ti fanno sentire la vicinanza
delle persone che ti amano e sono indispensabili per affrontare
l'emergenza ... ma da dentro è tutta un'altra cosa ...
Per
spiegarglielo le ho raccontato quando mi è capitato di capire questa
cosa; ero ancora studente universitario e aiutavo i compagni dei PID -
Proletari in Divisa - compagni che continuavano la loro militanza
durante il servizio militare; ricordo che eravamo con loro solidali,
mettevamo a loro disposizione il nostro tempo, li aiutavamo come
potevamo in quella mezz'ora, un'ora che venivano a trovarci in sede,
andavamo a volantinare davanti alle caserme ... ma ... ho capito cosa
vuole realmente dire vivere l'assurdità della vita militare solo quando
sono partito a mia volta, tra l'altro in un periodo topico della vita
collettiva che vivevamo, era il maggio del '77. Se non ci sei dentro
puoi cogliere solo in parte cosa succede all'animo umano in questi casi.
Chi di voi ha vissuto in prima persona il terremoto sa a cosa mi riferisco.
Io stesso fino a ieri, pur avendo vissuto da sveglio e in diretta la
paura delle 4 del mattino di domenica scorsa, nel corso della settimana
che è seguita mi sono quasi dimenticato della miriade di scosse che
intanto si susseguivano, piccole, anche se avvertibili.
Fino a lunedì,
fino alla scossa dell'una ...
Anche dopo quella delle 9 avevo ancora un atteggiamento possibilista,
dai torniamo a casa, mi dicevo, mentre ero nel parco insieme a moglie,
suocera, figlia e cagnetta Wendy che è la mia seconda figlia, e tanta
gente lì accampata; li ho lasciati al parco più volte per andare in casa
a vedere com'era la situazione, e intanto continuavo a pensare che
fare, mentre mi aggiravo tra le case e i palazzi con tanta gente per
strada e scene di panico ...
Continuavo a dirmi che il peggio era
passato e potevamo azzardare a rientrare i casa; addirittura pensavo a
come imbastire il pranzo ... Tornato al parco ho scoperto che qualche
anima buona aveva provveduto ad un pasto volante e anch'io ho mangiato
un po' di insalata e un boccone di salsiccia, il pranzo era andato ...
sono rimasto seduto in macchina a sentire la radio per gli aggiornamenti
e ad un certo punto metto in moto per raddrizzare la macchina che era
parcheggiata male nella strada che passa davanti al parco ... non faccio
a tempo a spostarla, ho ancora lo sportello aperto, e arriva la scossa
dell'una, quella di 5punto3, e la macchina comincia a ballare
paurosamente ... e non si ferma, non si ferma ... e non si ferma e
ondeggia paurosamente in tutte le direzioni e io non capisco subito e
penso a qualcosa nel motore (c'è qualcosa in me che non si rassegna), ma
lei continua a ondeggiare e sento i rumori meccanici di questo
ondeggiare e guardo il volante perplesso, poi alzo lo sguardo e vedo un
mega lampione, di quelli con l'estremità ad arco che ondeggia
vistosamente, v i s t o s a m e n t e, impressionante ... lì ho capito
cosa dovevo fare, portare in salvo i miei, lontano da qua, forse a
rimanere non correremmo i rischi della povera gente più vicina
all'epicentro, ma l'impatto emotivo è incontrollabile e, se puoi, meglio
evitarlo ... anche la paura può essere micidiale, certo non come un
crollo, ma altrettanto devastante per la psiche.
Mai come ieri è
stato leggero sciropparmi gli oltre 700 km tra Carpi, Merano, Bologna e
poi di nuovo a Carpi ... e poi mia figlia si è offerta di accompagnarmi
in questa avventura; all'inizio pensavo di portare prima lei a Bologna e
poi andare su a Merano per tornare a Carpi in serata, la sua offerta di
accompagnarmi per non lasciarmi solo mi ha commosso, e per tutto il
viaggio di ritorno mi ha tenuto la mano stretta mentre guidavo ...
piccola ... e abbiamo parlato un sacco e provato a rielaborare le
emozioni così forti vissute ... impagabile ... anche in barba ad eventi
incontrollabili possiamo godere e trovare ragioni di vita, quelli sì
sotto il nostro controllo ...
Molti di voi mi hanno cercato e mi
hanno fatto sentire la vicinanza e la disponibilità e qualcuno ha
insistito perchè dormissi via da qua. Mi sono emozionato ogni volta a
sentirvi così vicini e preoccupati, talvolta fino alle lacrime. Non vi
dico Lilli e Camilla quanto me l'hanno menata su questa storia del
venire via da qua.
Ma a loro e a tutti ho risposto che ieri sera mi
sarei sentito fuori luogo in qualunque altro luogo, non so se si tratti
di un legame con la casa o con il luogo o con le genti o con qualcosa di
indefinito che lega le persone che vivono insieme un'esperienza così
forte, non so ... ma io stanotte dovevo essere qui
Ho dovuto
patteggiare con mia figlia il tempo che sono rimasto in casa e mi ha
tormentato di telefonate e sms finchè non sono uscito intorno a
mezzanotte ... Ho girato un po' per la città tra tende nei prati,
camper, parcheggi con assembramenti di persone intorno a tavoli da
campeggio, materassi sulle aiuole, auto con i portelloni aperti ...
tutto il centro storico è transennato, chiuso alle auto e un cartello
avvisa che è consentito accedere solo per i residenti con casa agibile,
non è molto incoraggiante ...
Sono tornato a casa, ho lasciato la
luce accesa in sala, in modo che da fuori sembri presidiata e mi sistemo
con la macchina a ridosso di una vicina casa bassa, con le mie finestre
illuminate a portata di sguardo ... alle tre meno un quarto mi sveglio
di soprassalto per una scossa che fa ondeggiare l'auto ... a quel punto
mi rassegno e con l'iphone mi collego al sito dell'INGV e leggo l'entità
quasi in diretta, tre scosse consecutive nel giro di otto minuti, 2.2,
2.3, 2.1 ... la macchina è ferma ora, si torna a dormire, alle sette mi
sveglio e salgo in casa, tutto tranquillo, ma ogni rumore è una botta di
adrenalina ...
Ancora adesso le scosse continuano ... ma ora è l'ora di riprendere la vita ... passerà
franx
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