A Bologna, nella scuola elementare Bombicci, una famiglia si rivolge al Preside perché l'insegnante di religione avrebbe turbato la figlia durante una lezione sull'Apocalisse. Sembra che la descrizione della lotta tra l'arcangelo Michele e Lucifero sia stata tale da spaventare la bambina.
Il Preside sospende l'insegnante che si rivolge al Papa. Benedetto XVI, pur non prendendo posizione sulla vicenda, le esprime con una lettera stima per una professione «svolta con impegno e dedizione».
Un parlamentare del Pdl, Fabio Garagnani, presenta un’interpellanza per il ripristino della «legalità scolastica», fissando i limiti di intervento del dirigente scolastico che ha deciso la sospensione: il Preside infatti "ha abusato delle sue funzioni per pure ragioni politiche intromettendosi in questioni, come l’insegnamento della religione, che competono all’autorità ecclesiastica».
Quello che ci interessa evidenziare di questa vicenda non è tanto il fatto in sè (ovvero le motivazioni che hanno turbato la bambina, né se la sospensione dell'insegnante sia giustificata o meno), piuttosto la questione che il parlamentare ha ben espresso: la competenza delle autorità ecclesiastiche.
Sì, perché la selezione e l'idoneità degli insegnanti di religione sono affidate alla Curia e la legalità a cui si fa riferimento è dunque quella del Vaticano. Ma, è bene ricordarlo, i loro stipendi e le loro pensioni sono pagati dallo Stato italiano. L’insegnamento della Religione Cattolica è stabilito dal Concordato stipulato tra la Repubblica italiana e la Santa Sede. Secondo il Ministero dell’Istruzione, nell’anno scolastico 2009-10 erano in servizio 26.326 insegnanti di religione a carico dello Stato, per un costo annuale di circa 800 milioni di euro. Questi insegnanti, selezionati dall’autorità ecclesiastica, in virtù della legge 18 luglio 2003, n. 186, sono stati assunti a tempo indeterminato nei ruoli della scuola di stato italiana. Ad essi è inoltre consentito, su semplice domanda, di “passare” ad insegnare Storia e Filosofia, permettendo così ai vescovi di nominare un nuovo insegnante di Religione Cattolica. Ma competente è l'autorità ecclesiastica.
- Il Resto del Carlino [26 nov 2011] [11 dic 2011] [la lettera del Papa]- Un intervento di Cecilia M. Calamani da Cronache laiche del 15 dic 2011 [leggi]
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