28 nov 2011

cittadinanza ai bambini stranieri, l’auspicio del presidente della repubblica

«Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un’autentica follia, un’assurdità. I bambini hanno questa aspirazione».

È l’auspicio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (22 novembre 2011).

Nel nostro paese su 100 ragazzi nati in Italia 42 rimangono stranieri al compimento dei 18 anni. I minorenni stranieri regolarmente soggiornanti nel nostro Paese sono circa 900 mila, di cui 530 mila nati in Italia.
Nel nostro ordinamento l’acquisizione della cittadinanza da parte delle “seconde generazioni” è prevista [dall’articolo 4, comma 2, della legge 91/1992].
Tale norma consente solo ai nati in Italia di chiedere la cittadinanza al compimento della maggiore età, purché venga dimostrato il possesso continuativo sia del permesso di soggiorno che della residenza anagrafica sin dalla nascita.
E’ per questo motivo (la mancanza di continuità, l’impossibilità di dimostrare la residenza anagrafica e di soggiorno per i 18 anni che hanno vissuto in Italia) che quasi la metà dei ragazzi nati e residenti in Italia, una volta maggiorenni, non possono richiedere la cittadinanza nonostante l’intera vita trascorsa in Italia. 
Malgrado abbiamo frequentato le scuole italiano, malgrado parlino con accento romano o veneto, malgrado vivano gli stessi problemi, le stesse speranze, le stesse ambizioni dei loro coetanei italiani.

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