12 set 2011

"per chi suona la campanella ... "

(di Pippo Frisone da ScuolaOggi.com del 12 settembre 2011)
Il 12 settembre nelle 490 istituzioni scolastiche di Milano e provincia suonerà la prima campanella.
Sono 90 i Circoli Didattici ancora funzionanti e 34 le Scuole Medie, 219 gli Istituti Comprensivi, 140 gli Istituti Superiori, 2 i Convitti ed Educandati.
All’appello risponderanno 413.796 allievi (+4.735) di cui 50mila di provenienza extracomunitaria (+3.000). In aumento vertiginoso le cosiddette classi-pollaio (28/31 alunni), a rischio sicurezza.

L’inserimento dei diversamente abili interesserà 12.950 alunni che saranno affidati a 4.800 docenti di sostegno.
A salire in cattedra saranno 44.377 insegnanti, con una discreta pattuglia di precari, in particolare sul sostegno ma senza specializzazione.
Sono 3.466 le cattedre fatte sparire a Milano dalla Gelmini nell’ultimo triennio.
500 i docenti in esubero,privi di titolarità nella secondaria.
Oltre 400 i docenti dichiarati inidonei, chiamati ad optare o in segreteria o  verso altra Amministrazione
Con 1.500 posti tagliati , si riducono a 11mila le unità di personale ATA assegnato alle scuole, mettendo a rischio il funzionamento amministrativo,la sicurezza, la vigilanza e l’assistenza all’handicap.

Sono 120 le scuole di Milano e provincia senza Dirigenti Scolastici, 34 nella Brianza per un totale di 154 Dirigenti con doppio incarico, cui vanno aggiunti 5 Presidi Incaricati.
Oltre un centinaio le scuole senza un DSGA titolare, sostituiti da altrettanti Assistenti Amministrativi in utilizzo.
E tutte le scuole costrette a chiedere “contributi” sempre più alti alle famiglie per poter tirare avanti.
Sono cifre che si commentano da sole. Un disastro annunciato.
Per il direttore Colosio, invece,  “ la necessità di ottimizzare le risorse interne alle scuole” in termini quantitativi e qualitativi, “ è fattore chiave per la buona riuscita della nostra funzione educativa e didattica”.
Non dice che a furia di ottimizzare le risorse, le scuole della Lombardia son finite in ginocchio , costrette a subire i tagli maggiori del resto d’Italia.
Non una parola sull’esplosione degli alunni stranieri (solo 84 progetti a Milano) né sugli alunni diversamente abili (mancano ancora 600 posti).
Come può la scuola lombarda e milanese così mal ridotta, andare “oltre le barriere del disagio e della diversità”?. Come può una scuola sempre più impoverita, di manovra in manovra , continuare ad essere, come dice Colosio, “scuola riparo attivo”?
E’ questo l’ultimo sogno da dare in pasto a studenti, genitori e insegnanti?
Ma che riparo può essere una scuola che fa acqua da tutte le parti?
Ai responsabili a tutti i livelli di questo disastro annunciato, vorremmo ricordare , col suono della campanella, proprio in questo primo giorno di scuola-così-mal-ridotta, una frase di John Donne , resa celebre da Hemingway: “And therefore never send to know for whom the bell tolls. It tolls for thee” (E allora non chiederti per chi suoni la campana. Essa suona per te).

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