Nel Giorno della Memoria, raccontiamo di una partita di calcio diventata leggenda. La storia di questo incontro è complicata da ricostruire. Poche le fonti, diverse le versioni. Ma tutte hanno un denominatore comune: l’orgoglio di undici uomini che non si piegano, pur sapendo che pagheranno con la vita il loro coraggio, alle minacce ed alle intimidazioni dei nazisti.
La città di Kiev, dal 19 settembre 1941, è occupata dall'esercito tedesco, quindi distrutta [foto]. I nazisti, nel 1942, decidono di organizzare un campionato cittadino di calcio. Ci sono quattro squadre formate da militari e dai loro alleati.
Si iscrive anche una squadra formata da ex giocatori della Dinamo Kiev, una delle formazioni più forti in Unione Sovietica [foto] prima della guerra. Ex perché con la guerra e poi l’occupazione il campionato è stato sospeso, le squadre sciolte, i giocatori come tutti i cittadini di Kiev ridotti in miseria e alla fame.
Il nome della squadra è Start [foto]. Malgrado gli stenti e i patimenti, gli ex giocatori hanno conservato le proprie doti tecniche e sbaragliano gli avversari. Resta ora da affrontare la squadra nazista più forte, il Flakelf, amata dai generali tedeschi perché legata all'aviazione.
Start vs Flakelf: una partita importante per i nazisti, occasione di propaganda della superiorità della razza tedesca. È questa la partita della leggenda, la partita della morte. Il match viene annunciato con un gran battage pubblicitario, manifesti sono affissi sui muri di tutta la città.
E’ il 6 agosto 1942 [manifesto]. I giocatori dello Start, dopo essere passati in svantaggio, realizzano il gol del pareggio, quindi passano in vantaggio. Malgrado le minacce ricevute nell’intervallo, gli ucraini nel secondo tempo segnano altre tre reti. E’ la vittoria.
Sconfitti e rabbiosi, i tedeschi organizzano, il 9 agosto [manifesto], una partita di rivincita, ma gli ucraini vincono ancora una volta, malgrado la fame, le minacce, le intimidazioni. Quasi tutti i giocatori dello Start pagheranno con la vita il loro orgoglio, prima deportati e poi fucilati.
Nei pressi dell’ingresso del vecchio stadio di Kiev dove si svolse la partita c'è un monumento che ricorda quella squadra di calcio [foto]. Poco più in là una targa, ''A uno che se lo merita'', dedicata a Makar Goncharenko [foto], uno dei giocatori che riuscì a salvarsi e che nella partita della morte aveva segnato una doppietta.
CINEMA - Alla partita della morte è liberamente ispirato il film “Fuga per la vittoria” che racconta di una partita di calcio tra prigionieri di guerra e i soldati tedeschi. Ambientato in Francia, con un cast di eccezione (Sylvester Stallone, Michael Caine e i calciatori Pelè, Ardiles e Bobby Moore), è il remake del film ungherese “Due tempi all’inferno” del 1962 e di un film sovietico “Il terzo tempo” dello stesso anno.
ALBUM FOTOGRAFICO: [guarda]
PER APPROFONDIRE
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