Finalmente una buona notizia.
Il 29 settembre scorso la Commissione Cultura del Senato ha approvato all'unanimità e in via definitiva la prima legge mai varata in Italia sulla dislessia, il disturbo specifico di apprendimento che colpisce circa 350 mila studenti. Prima firmataria della legge, la senatrice del Partito Democratico Vittoria Franco.
Le nuove norme consentiranno di porre fine a anni di discriminazioni nei confronti dei bambini dislessici, intelligenti quanto e più dei loro coetanei, ma con serie difficoltà, dovute alla malattia, nel leggere, scrivere, far di conto.
La legge prevede che gli insegnanti dovranno essere consapevoli del fatto che per valutare, in modo giusto e corretto, gli alunni dislessici servono criteri differenti (ad esempio compiti più brevi, verifiche orali e non scritte, meno attenzione agli errori ortografici e alla conoscenza mnemonica delle tabelline).
Si fa pertanto riferimento a "una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico" e, all'articolo 2, alla necessità di assicurare una preparazione specifica degli insegnanti "finalizzata ad acquisire la competenza per individuarne precocemente i segnali e la conseguente capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate".
Per sviluppare un'adeguata formazione del personale docente verranno investiti nel biennio 2010-2011 due milioni di euro.
Lo stato di discriminazione a cui erano sottoposti fino ad oggi i bambini con difficoltà di apprendimento ha portato nel solo ultimo anno a ben cinque ricorsi al Tar (vinti) di famiglie contro la bocciatura dei propri figli.
La normativa:
- il decreto del Ministero dell'Istruzione del 12 luglio 2011 n. 5669 [leggi]
- la legge 8 ottobre 2010 n. 170 [leggi]
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