Solo lo stato da grave ammalata della Scuola ci ha spinto a dimostrare la nostra preoccupazione in questo modo, ma c’era un modo più opportuno o più adeguato a questo punto dell’anno?
Scioperi, manifestazioni, assemblee, sit-in … quante iniziative nel corso degli ultimi anni sono state promosse e quante hanno sortito qualche cambiamento?
La consegna silenziosa ha provocato l’irritazione di alcuni genitori che hanno letto in questa presa di posizione un atteggiamento irrispettoso nei loro confronti, altri hanno ritenuto leso un loro diritto, c’è anche chi ritiene la nostra mossa così controproducente da favorire il gioco del Ministro Gelmini.
Tuttavia la reazione dei genitori, soprattutto di quelli che non hanno condiviso, è stata tale da farci sperare che nei prossimi giorni più persone parleranno di scuola, più persone rifletteranno sul suo stato di salute e più persone si preoccuperanno di questa malata che non vorremmo si trovasse già in uno stato terminale.
Poiché siamo convinte che la scuola pubblica meriti più attenzione e più partecipazione da parte di tutti, le discussioni, che speriamo di aver generato, costituiscono già un successo.
Infine, quando a settembre i “tagli” saranno evidenti nelle conseguenze che produrranno nell’organizzazione delle classi e ciascuno ne patirà gli effetti, allora nessuno potrà stupirsi perché "non sapeva".
Abbiamo scelto un modo forse fastidioso e certamente impopolare per esprimere la nostra preoccupazione ma ora ci auguriamo che l’irritazione si muti in conoscenza, il fastidio in attenzione e generi partecipazione.
Ci piace immaginare che nei discorsi e nelle conversazioni dei prossimi giorni l’argomento d’interesse sia la scuola, perché qui si gioca il futuro di coloro i quali lo creeranno e lo trasformeranno: i nostri figli.
Le maestre silenziose del Don Orione
1 commento:
Come detto in altra sede,
personalmente non sono d'accordo con questa forma di protesta (l'ho comunicato alle maestre e hanno capito il mio disaccordo, anche come mamme; ci hanno detto che ci hanno pensato molto prima di attuarla), perché il momento della consegna delle pagelle è un momento forte nella relazione genitori-insegnanti, per la crescita dei bambini: si comunica l'andamento dei bambini durante l'anno, si spiegano i giudizi dati per forma scritta, che a volte possono essere sintetici e non esplicativi; si possono senz'altro trovare altri momenti colloquiali durante l'anno scolastico (se vi è la possibilità), ma queste forme di protesta penalizzano chi crede nella scuola pubblica, creando una sorta di dispiacere e amarezza, per le modalità del relativo svolgimento; non servono assolutamente allo scopo, perché chi è sensibile alla situazione, lo è da tutto l'anno e ancora prima, e crea un po' di dispiacere perché con queste forme sembra che i genitori abbiano voluto questa situazione (e non è così!), creando delle crepe in quel rapporto che si costruisce tutto l'anno...
Sono contro i tagli indiscriminati e sono tra i primi firmatari della lettera citata nella notizia, e questo dimostra quanto ci tenga, ma trovo che questa forma di protesta sia quanto meno penalizzante per i genitori e per questo motivo penso non si possa chiedere la loro relativa collaborazione.
Le maestre hanno capito questo mio dispiacere che ho loro esplicitato.
Un caro saluto, Fabio
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