servono azioni forti in difesa della scuola pubblica [gianni gandola]
15 ago 2016
chios, la scuola dei bambini rifugiati
Volontari e Ong hanno dato vita a Chios alla "Refugee Education Chios", che ha riportato i bambini rifugiati sui banchi di scuola. Reportage di Dimitri Bettoni pubblicato il 9 agosto 2016 su "Osservatorio Balcani e Caucaso"
5 ago 2016
no alla scuola delle telecamere e del sospetto (di g. caliceti)
Securitarismo. L’assenso del Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini a installare telecamere negli ambienti scolastici è un altro passo verso la militarizzazione della scuola e la creazione della scuola di polizia
Di fronte all’intensificarsi dei casi di violenza all’interno di asili e scuole pubbliche e private a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, arriva l’assenso del Ministro dell’Istruzione a installare telecamere negli ambienti scolastici. Non solo per prevenire i crescenti episodi di bullismo, ma anche per «controllare» i docenti e «rassicurare» i genitori degli studenti. Ecco la militarizzazione della scuola. Ecco la scuola di polizia.
Le parole del Ministro assomigliano a quelle del vescovo di Ravenna di circa un anno fa quando, di fronte a un caso di pedofilia in parrocchia, ha dichiarato di non voler lasciare più un adulto da solo insieme a dei bambini. Quale è il messaggio che si dà ai bambini e ai ragazzi, con affermazioni del genere? Semplice: che ogni adulto, compresi i propri docenti ma, perché no, magari anche i propri familiari, sono il lupo. Che non ci si deve fidare di loro. Ecco, questa trovata, che mina il patto educativo di fiducia tra docenti e genitori degli studenti, sempre più pericolosamente incrinato, rischia non solo di condannare definitivamente a morte la scuola, ma anche l’infanzia. È una resa. È una sconfitta. Di fronte ai bambini e ai ragazzi e di fronte a noi come adulti. Significa dire ai minori: non fidarti di me. Mentre bambini e studenti, specie in un’epoca come la nostra, hanno necessità proprio di trovare figure di cui fidarsi, credere, confrontarsi. Trovo gravissimo che, mi si dice, vi siano otto proposte di legge per mettere telecamere nelle scuole come deterrente della «cattiva scuola».
Trovo gravi e demagogiche le parole del ministro su questa delicata questione. Perché non dire la verità: cioè che l’insegnamento è forse il lavoro più bello del mondo ma è probabilmente uno dei più psicologicamente usuranti? E qui si parla di arrivare a docenti che hanno sessantasette e poi settant’anni? Che a livello di opinione pubblica si sta portando avanti l’idea che per educare i più piccoli bastino persone non professioniste e non sufficientemente preparate? Che il governo della buona scuola dice ai docenti ecco un buono di 500 euro di spesa e la formazione fatevela voi, come vi pare? Se si commette il peccato di far vivere bambini e ragazzi in una cultura del solo sospetto, quanto male si fa ai propri figli e ai propri studenti, nell’illusione di far loro del bene? Invece di fomentare la paura, occorre ricordare ai genitori che il bambino diventa più autonomo – cioè cresce, – solo se allontanato dalla madre e dalla famiglia per alcune ore al giorno e affidato a figure adulte di cui ci si fida. Se non si taglia questo cordone ombelicale, invece di proteggerlo, gli si fa del male.
Genitori italiani, invece delle telecamere, chiedete una scuola migliore per i vostri figli con maggiori investimenti, maggior formazione dei docenti. La buona scuola delle telecamere e del sospetto non è una buona scuola. I problemi si risolvono alla radice, se si vogliono veramente risolvere.
(Giuseppe Caliceti, 5 agosto 2016, il manifesto)
Di fronte all’intensificarsi dei casi di violenza all’interno di asili e scuole pubbliche e private a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, arriva l’assenso del Ministro dell’Istruzione a installare telecamere negli ambienti scolastici. Non solo per prevenire i crescenti episodi di bullismo, ma anche per «controllare» i docenti e «rassicurare» i genitori degli studenti. Ecco la militarizzazione della scuola. Ecco la scuola di polizia.
Le parole del Ministro assomigliano a quelle del vescovo di Ravenna di circa un anno fa quando, di fronte a un caso di pedofilia in parrocchia, ha dichiarato di non voler lasciare più un adulto da solo insieme a dei bambini. Quale è il messaggio che si dà ai bambini e ai ragazzi, con affermazioni del genere? Semplice: che ogni adulto, compresi i propri docenti ma, perché no, magari anche i propri familiari, sono il lupo. Che non ci si deve fidare di loro. Ecco, questa trovata, che mina il patto educativo di fiducia tra docenti e genitori degli studenti, sempre più pericolosamente incrinato, rischia non solo di condannare definitivamente a morte la scuola, ma anche l’infanzia. È una resa. È una sconfitta. Di fronte ai bambini e ai ragazzi e di fronte a noi come adulti. Significa dire ai minori: non fidarti di me. Mentre bambini e studenti, specie in un’epoca come la nostra, hanno necessità proprio di trovare figure di cui fidarsi, credere, confrontarsi. Trovo gravissimo che, mi si dice, vi siano otto proposte di legge per mettere telecamere nelle scuole come deterrente della «cattiva scuola».
Trovo gravi e demagogiche le parole del ministro su questa delicata questione. Perché non dire la verità: cioè che l’insegnamento è forse il lavoro più bello del mondo ma è probabilmente uno dei più psicologicamente usuranti? E qui si parla di arrivare a docenti che hanno sessantasette e poi settant’anni? Che a livello di opinione pubblica si sta portando avanti l’idea che per educare i più piccoli bastino persone non professioniste e non sufficientemente preparate? Che il governo della buona scuola dice ai docenti ecco un buono di 500 euro di spesa e la formazione fatevela voi, come vi pare? Se si commette il peccato di far vivere bambini e ragazzi in una cultura del solo sospetto, quanto male si fa ai propri figli e ai propri studenti, nell’illusione di far loro del bene? Invece di fomentare la paura, occorre ricordare ai genitori che il bambino diventa più autonomo – cioè cresce, – solo se allontanato dalla madre e dalla famiglia per alcune ore al giorno e affidato a figure adulte di cui ci si fida. Se non si taglia questo cordone ombelicale, invece di proteggerlo, gli si fa del male.
Genitori italiani, invece delle telecamere, chiedete una scuola migliore per i vostri figli con maggiori investimenti, maggior formazione dei docenti. La buona scuola delle telecamere e del sospetto non è una buona scuola. I problemi si risolvono alla radice, se si vogliono veramente risolvere.
(Giuseppe Caliceti, 5 agosto 2016, il manifesto)
1 ago 2016
ma quando ricomincia la scuola? il calendario dell'anno scolastico 2016/2017
Il
Ministero dell’Istruzione
emana
una ordinanza in cui viene definito unicamente il calendario delle
festività nazionali, che vengono rispettate da tutte le scuole di ogni
ordine e grado. Unica festività di
tipo locale è quella del Santo Patrono, differente per ogni comune.
A partire dall’anno scolastico 2002/2003, le
Regioni sono state delegate a definire un proprio calendario scolastico, in cui vengono individuate:
- la data di inizio delle lezioni
- la data di termine delle lezioni
- i giorni di chiusura per le festività natalizie e pasquali
- altri eventuali giorni di sospensione delle attività didattiche.
L’unico vincolo che deve essere rispettato è quello di prevedere almeno 200 giorni di lezione – calcolati considerando una frequenza di sei giorni alla settimana – per garantire la validità dell’anno scolastico.
Attenzione però. Le istituzioni scolastiche, nel rispetto del monte ore annuale previsto per le singole discipline e attività obbligatorie, possono disporre adattamenti del calendario scolastico debitamente motivati e deliberati dal Consiglio d’Istituto, che devono essere comunicati tempestivamente alle famiglie entro l’avvio delle lezioni.
- la data di inizio delle lezioni
- la data di termine delle lezioni
- i giorni di chiusura per le festività natalizie e pasquali
- altri eventuali giorni di sospensione delle attività didattiche.
L’unico vincolo che deve essere rispettato è quello di prevedere almeno 200 giorni di lezione – calcolati considerando una frequenza di sei giorni alla settimana – per garantire la validità dell’anno scolastico.
Attenzione però. Le istituzioni scolastiche, nel rispetto del monte ore annuale previsto per le singole discipline e attività obbligatorie, possono disporre adattamenti del calendario scolastico debitamente motivati e deliberati dal Consiglio d’Istituto, che devono essere comunicati tempestivamente alle famiglie entro l’avvio delle lezioni.
Consigliamo pertanto di verificare sempre il calendario definitivo approvato dalle scuole, anche della stessa città. Lo stesso dicasi per le modalità e gli orari di ingresso del primo giorno di scuola, e dei successivi, che possono variare da istituto ad istituto.
Il primo giorno di scuola dell’a.s. 2016/2017
- lunedì 5 settembre 2016: primo giorno di scuola per la scuola d’infanzia
- lunedì 12 settembre 2015: primo giorno di scuola per tutti gli ordini e gradi di istruzione e per i percorsi formativi di
istruzione e formazione professionale, con possibilità tuttavia di avvio
anticipato da parte delle istituzioni scolastiche e formative
Le festività e le vacanze scolastiche in Lombardia dell’a.s. 2016/2017
- martedì 1 novembre 2016: festa di tutti i Santi
- mercoledì 7 dicembre 2016 – Festa del Santo Patrono (Milano, Sant’Ambrogio)
- mercoledì 7 dicembre 2016 – Festa del Santo Patrono (Milano, Sant’Ambrogio)
- giovedì 8 dicembre 2016 - Immacolata Concezione
- da venerdì 23 dicembre 2016 a sabato 7 gennaio 2017: vacanze natalizie
- lunedì 27 febbraio / martedì 28 febbraio 2017: carnevale (rito romano)
- venerdì 3 marzo / sabato 4 marzo 2017: carnevale (rito ambrosiano)
- da giovedì 13 aprile a martedì 18 aprile 2017: vacanze pasquali
- martedì 25 aprile 2017: anniversario della Liberazione
- lunedì 1 maggio 2017: festa del Lavoro
- lunedì 1 maggio 2017: festa del Lavoro
- venerdì 2 giugno 2017: festa nazionale della Repubblica
Da aggiungere a calendario la Festa del Santo Patrono
L'ultimo giorno di scuola dell’a.s. 2016/2017
- giovedì 8 giugno 2017: ultimo giorno di scuola per tutti gli ordini e gradi di istruzione e per i percorsi di istruzione e formazione professionale
- giovedì 8 giugno 2017: ultimo giorno di scuola per tutti gli ordini e gradi di istruzione e per i percorsi di istruzione e formazione professionale
- venerdì 30 giugno 2017: ultimo giorno di scuola (scuole d’infanzia)
Prova nazionale Invalsi di terza media: giovedì 15 giugno 2017
Prima prova dell'esame di Maturità: mercoledì 21 giugno 2017
Dal sito del MIUR [clicca qui]
Prima prova dell'esame di Maturità: mercoledì 21 giugno 2017
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