26 set 2013

sgomberi a segrate, a pagare sono sempre i bambini

Alla c.a. del Sindaco di Segrate
della Giunta Comunale
del Consiglio comunale

Buongiorno,
siamo un gruppo di cittadini che, insieme alla Comunità di Sant’Egidio, operano come volontari nelle baraccopoli abitate da persone rom, con compiti umanitari di sostegno alle prime necessità (alimentazione, salute, scolarizzazione, casa o altra struttura in grado di fornire protezione) e di avviamento a progetti di lavoro e casa.
Esprimendo una forte preoccupazione per la violazione dei diritti umani nei confronti specialmente di una bambina di 7 anni, facciamo presenti alcuni avvenimenti recentemente accaduti nel territorio di questo Comune:
1. Il giorno 07-09-2013 la Polizia locale si reca nell'area di Via Umbria per effettuare lo sgombero di due famiglie ivi residenti in modo abusivo. Al campo non vi è nessuno. Il campo viene raso al suolo, tutti i beni vanno perduti e gli occupanti, al loro ritorno scoprono di non avere più un rifugio, né vestiti, né pentole per poter cucinare, né materassi, né coperte, né zaino scolastico. Una bambina di 7 anni cerca il suo cane, che era rimasto al campo. Il cane non c’è: nel rispetto delle norme è stato accompagnato al canile di Vignate, ove avrebbe potuto avere un tetto sotto cui dormire, cibo e cure adeguate. Nessuno, tra quanti hanno ordinato ed eseguito lo sgombero, ha pensato di fornire le stesse garanzie agli esseri umani, nemmeno alla bambina, che nonostante i suoi 7 anni si è vista costretta a dormire all’addiaccio e a patire la fame.
Abbiamo provveduto a soccorrere le due famiglie e ci siamo interessati presso il canile per restituire il cane; all'atto della restituzione, ci è stato chiesto di pagare alla Asl 122,30 euro. 
Se scopo degli sgomberi è anche quello di ripristinare la legalità, suscita interrogativi il fatto che gli stessi  non avvengano nel rispetto della legalità medesima. Ovviamente il fatto che queste persone occupassero abusivamente un terreno non autorizza le Istituzioni a trascurare le norme che regolano tali azioni, compresa l’offerta di ospitalità in comunità per la bambina e la sua mamma, e il necessario preavviso in forma scritta dello sgombero. In particolare, si ricordano le Prescrizioni delle Nazioni Unite in materia di sgomberi forzati, stabilite nelle Linee guida sugli sgomberi forzati del 20 maggio 1997 del CESCR (Comitato per l’osservanza dei diritti economici, sociali e culturali), la Raccomandazione 2005 (4) adottata il 23 febbraio 2005 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, l’art.7 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, l’art.8, comma 1, della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali (CEDU), ratificata e resa esecutiva nel nostro ordinamento con la legge 4 agosto 1955, n. 848.
2. Il giorno successivo allo sgombero, abbiamo portato alle due famiglie coperte, indumenti e tende che abbiamo dovuto acquistare, vista la distruzione di quelle in cui abitavano.
3. Il 12-09-2013, primo giorno di scuola, le due famiglie vedono ripetersi un altro sgombero, avvenuto sempre senza preavviso e in assenza degli interessati. Nelle ore e nei giorni successivi, non potendo tollerare che esseri umani rimanessero privi delle più elementari tutele per la sopravvivenza, ci siamo visti  costretti a ripetere l’intervento umanitario messo in atto pochi giorni prima.
4. Il giorno 16-09-2013: lo sgombero si ripete per la terza volta in dieci giorni. Anche questa volta agli interessati viene impedito di prendere ciò che appartiene loro, e tutti i beni, benché di loro proprietà, vengono nuovamente distrutti (tutti i vestiti, il materiale scolastico). Le due famiglie dormono ora all’addiaccio sotto un ponte, nonostante la temperatura si sia notevolmente abbassata. Nel frattempo siamo molto preoccupati per la frequenza scolastica della bambina, non essendo possibile presentarsi a scuola in condizioni igieniche adeguate e dopo aver trascorso notti a stomaco quasi vuoto e non potendo dormire per il freddo. Questo nonostante il diritto allo studio debba essere garantito.
Considerato quanto sopra, chiediamo al Comune di Segrate come intende tutelare il percorso scolastico e la salute psico-fisica di una bambina di 7 anni abitante nel suo territorio. 
Auspichiamo che il Comune di Segrate operi nel rispetto delle leggi, evitando le modalità di sgombero attuate nelle scorse settimane. Inoltre, si sottolinea che, oltre a violare le normative internazionali, gli sgomberi senza soluzioni alternative non risolvono il problema della presenza di famiglie indigenti sul territorio del Comune, ma lo spostano semplicemente in un'area vicina, aggravando le condizioni di vita specialmente dei minori. 
Disponibili a fornire ulteriori informazioni, si inviano distinti saluti.
Flaviana Robbiati, Assunta Vincenti - "mamme e maestre di Rubattino"
Comunità di Sant'Egidio

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