Con la circolare del 20 marzo 2012, il Ministero dell'Istruzione torna sul tema dei contributi contributi "volontari" chiesti dalle scuole alle famiglie per assicurare una serie di attività che sarebbe impossibile pagare con i risicati fondi assicurati dallo Stato e dagli enti locali.
Alla scuole si richiede trasparenza nella comunicazione alle famiglie e nella gestione delle risorse.
La circolare premette che "E' stata più volte denunciata la prassi di richiedere il versamento del contributo quale condizione necessaria per l'iscrizione degli studenti, mentre risulta spesso deficitaria l'informazione data alle famiglie in merito alla destinazione e all'utilizzo delle somme acquisite".
A tal proposito il Ministero ribadisce che i contributi in questione "sono assolutamente volontari".
"Il contributo non può riguardare lo svolgimento di attività curricolari", come le lezioni, anche se resta l'obbligo per le famiglie di rimborsare alle scuole alcune spese, come quelle per i libretti delle giustificazioni, dell'assicurazione sugli infortuni e per le gite scolastiche.
I contributi volontari potranno essere dunque utilizzati dalle scuole soltanto per ampliare "l'offerta culturale e formativa e non ad attività di funzionamento ordinario e amministrativo", come la carta per le fotocopie o altro materiale di consumo. "Le istituzioni scolastiche, inoltre, dovranno improntare l'intera gestione delle somme a criteri di trasparenza ed efficienza. In particolare, le famiglie dovranno essere preventivamente informate sulla destinazione dei contributi, in modo da poter conoscere in anticipo le attività che saranno finanziate con gli stessi ed eventualmente decidere, in maniera consapevole, di contribuire soltanto ad alcune specifiche azioni". Le scuole devono inoltre garantire alle famiglie "una rendicontazione chiara ed esaustiva della gestione dei contributi, dalla quale risulti come sono state effettivamente spese le somme e quali benefici ne ha ricevuto la comunità scolastica".
Il testo della circolare del Ministero dell'Istruzione: [leggi].
Nessun commento:
Posta un commento