Una forma di protesta contro i tagli che ha fatto e fa discutere il mondo della scuola.
La protesta ha avuto i primi effetti. Le agenzie di viaggi si sono rivolte al Ministro Gelmini chiedendo di ripristinare la diaria giornaliera agli insegnanti impegnati nei viaggi.
Ma le agenzie sono andate oltre, rivolgendosi direttamente ai dirigenti scolastici con l'offerta di corrispondere direttamente la diaria agli insegnanti.
Dunque la protesta ha colpito nel segno. Nell’anno scolastico 2009/2010 circa 1,3 milioni di studenti degli istituti superiori di secondo grado sono stati in gita. E' un turismo, quello scolastico, che ha fatturato lo scorso anno circa 340 milioni di euro. Non sono certo briciole per il settore.
La riduzione dei viaggi d' istruzione e delle gite scolastiche preoccupa non solo tour operator e albergatori, ma anche i direttori dei musei: la direttrice di quello Egizio di Torino, Eleni Vassilika, ha ribadito le sue preoccupazioni direttamente al ministro dell'Istruzione, sostenendo che la carenza di visitatori dell'ultimo periodo sarebbe da attribuire non solo genericamente alla crisi economica che attanaglia il nostro paese, ma anche all'eliminazione delle copresenze nella scuola primaria a seguito della riforma.
Sul tema del turismo scolastico il dossier predisposto da Retescuole: [leggi].
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