24 ott 2012

roland, un elefante marino al giardino zoologico di berlino


Roland IV, un esemplare maschile di elefante marino, pesava 100 chili quando arrivò dal mare del Nord al giardino zoologico di Berlino nel 1955. Prima di lui si ricordano altri tre esemplari e un quinto dopo di lui, tutti di nome Roland. Quando morì, il 21 agosto del 1961 (otto giorni dopo la costruzione del muro), pesava quasi 1 tonnellata di peso, ecco una scoperta inaspettata: all’interno dello stomaco dell’animale vengono rinvenute decine e decine di oggetti che nel corso degli anni erano sfuggiti di mano ai visitatori della vasca di Roland e che l’elefante marino aveva ingoiato. Lo racconta la scrittrice croata Dubravka Ugrešić nel suo Il museo della resa incondizionata (Bompiani 2002):
«Nel giardino zoologico di Berlino, accanto alla piscina con un elefante marino vivo, c’è un’insolita vetrina. Sotto vetro si trovano gli oggetti recuperati nello stomaco dell’elefante marino Roland, spirato il 21 agosto 1961, e più precisamente: un accendino di colore rosa, quattro bastoncini da gelato (di legno), una spilla in metallo a forma di barboncino, un apribottiglie, un braccialetto da donna (probabilmente d’argento), un fermaglio per capelli, una matita di legno, una pistola ad acqua di plastica per bambini, un coltello di plastica, un paio di occhiali da sole, una catenina, una molla (piccolina), un cerchio in gomma, un paracadute (giocattolo), una catena di ferro da quaranta centimetri circa, quattro chiodi (grandi), un’automobilina di plastica verde, un pettine di metallo, un distintivo di plastica, una bambolina, una lattina di birra (Pilsner, trentatré centilitri), una scatola di fiammiferi, una pantofolina da bambino, una bussola, una piccola chiave d’automobile, quattro monetine, un coltello con l’impugnatura in legno, un succhiotto finto, un mazzo di chiavi (cinque pezzi), un lucchetto, un astuccio di plastica con aghi e fili». 
Ci siamo imbattuti in Roland perché l'elefante marino dà il nome al progetto “ROLAND, macchine e animali”, un’idea di Giorgio Vasta e Marco Peano, che intende innescare una riflessione condivisa su scrittura, editoria, critica e pubblico. La seconda edizione dell'evento è stata organizzata a Milano a fine settembre 2012, in via Assab 1, dove si trova uno spazio espositivo che non a caso si chiama Assab One. Roland dunque come l’elefante marino di cui abbiamo raccontato. Ma Roland anche come una macchina tipografica che prima di essere recentemente trasportata in India era collocata proprio in via Assab 1, in un edificio industriale per quarant’anni sede di una azienda grafica milanese. Della macchina però parleremo un'altra volta. 

- La foto di Roland IV scattata nel marzo 1959 [clicca qui
- Il contenuto dello stomaco di Roland IV alla sua morte [clicca qui]

--> ringraziamo per queste due foto la Dr. Kathrin Bendixen della Fondazione dello Zoo di Berlino (Stiftung Zoologisher Garten Berlin) <--


- Il cartello che ricorda la morte di Roland IV causata dal cibo e dagli oggetti gettati nella vasca dai visitatori, invitandoli ad un comportamento rispettoso [clicca qui]
- Altre foto di Roland allo Zoo di Berlino: [foto 1] [foto 2] [foto 3] [foto 4] [foto 5] [foto 6] (purtroppo non siamo in grado di dire con certezza quale degli elefanti marini ritratti sia Roland IV)


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